La sartoria che fa rima con imprenditoria
Guardare la foto di collezione di sartoria Latorre è un viaggio nell’immaginario cinematografico del bel vestire maschile, capace di attraversare i secoli.
Appaiono memorie del Grande Gatsby –con Robert Redford o Leonardo Di Caprio poco importa, lo stile galoppa indomito- si materializza Marcello Mastroianni ne La Dolce Vita, occhieggia ad Alain Delon in Delitto in pieno sole. Icone senza tempo. Monumenti alla bellezza. Quel tipo di armonia e di eleganza che si respira, che trasporta, che poggia sulla fierezza della tradizione e non si fa alienare da mode fugaci, da estremismi.
La piccola sartoria fondata da Michele Latorre nella valle d’Itria, a Locorotondo è diventata una roccaforte di italianità dai canoni sartoriali eterni, un modello di imprenditoria fondato sulla passione, sull’amore, ma altresì sul consolidamento dei processi nel corso del tempo.
Un ciclo produttivo made in Locorotondo
Immersa tra i suggestivi trulli e gli incantevoli uliveti della Puglia, Latorre è la traduzione dell’eccellenza poggiata sulla sartoria in imprenditoria capace di affrontare il mondo globalizzato pur mantenendo i segreti del mestiere, raccolti dalla seconda generazione. Vito, Alberto, Luciano e Alessio, i quattro figli di Michele, onorano i principi immutabili di famiglia, ovvero qualità, responsabilità e servizio.
L’impegno costante di Latorre nel potenziare tecnologia e innovazione ha permesso all’azienda di preservare un livello di eccellenza nella qualità e di soddisfare al meglio le esigenze dei clienti, sempre nel rispetto di un approccio alla moda responsabile e di portata internazionale. 115 dipendenti, un controllo totale delle procedure, una rete export che tocca Europa, Medio Oriente, Canada, USA, sono gli atout di Latorre.
Andare a bottega e conquistare il mondo
La storia di Michele e della sua passione per la sartoria parte sin da bambino, quando iniziò a frequentare la bottega del suo maestro sarto avviando la produzione di abiti su misura e guadagnandosi la fiducia della clientela locale. La capacità creativa di Michele si innesta progressivamente sul tessuto della modernità, senza tradire mai la matrice originaria: finiture curate nei minimi dettagli, un’attenzione meticolosa alla scelta degli accostamenti, una vestibilità perfetta.
Ago, filo e ditale sono quasi una liturgia. E il su misura diventa un modo di vivere, una condizione essenziale del vestire. La cura del cliente è un valore reale perché è proprio dai clienti locali, che Michele Latorre ha costruito le fondamenta di ciò che sarebbe diventato azienda. I capi del brand sono percepiti come modello di italianità, venduti nei migliori multimarca italiani ed esteri, emblema di una purezza sempre più ardua da trovare.
La sartoria che abbraccia il glamour e diventa stile
Dopo una stagione dedicata a New York, con meravigliosi toni neutri, un uso sapiente di blazer e velluti, la magnificazione del classico con un guizzo contemporaneo, la collezione autunno inverno 2024 unisce la semplicità essenziale delle terre scandinave alla profondità sartoriale. A ispirare la collezione sono i ritmi della quotidianità, inneggianti a una lentezza che diventa capacità di godere l’istante, all’insegna della “hygge”, termine derivante dal norvegese antico –ma molto usato in Danimarca- che significa “benessere”. Si parte dalle classiche palette di grigi e marroni che danno vita ad abiti dal taglio sartoriale e dal gusto tipicamente italiano, raggiungendo le tonalità dell’aurora boreale, con l’ottanio e viola, pensate per le occasioni più mondane dell’autunno.
Nella parte invernale della collezione invece, c’è una forte influenza delle radici del brand, dove il bianco della neve dei paesi nordici si fonde con le diverse nuance della pietra ostunese. Una palette di bianchi e greige -un neologismo derivante dalla fusione di grigio e beige- unita a pregiate lane, seta e cachemire danno vita a capispalla e giacche dal gusto ricco e sofisticato.