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Simonetta Bazzu: una donna sarda che si impegna per la sua terra

Simonetta Bazzu è una giovane imprenditrice gallurese, portavoce e promotrice della cultura culinaria sarda.

Una ragazza legata alla sua famiglia d’origine, che le ha trasmesso valori importanti come onestà e lealtà, base del suo impegno quotidiano e del suo approccio alla vita e al lavoro e guida nelle sue scelte e nelle sue interazioni con gli altri.

Abbracciando il principio della restanza, vive e lavora nel suo territorio di appartenenza, tra stazzi centenari, nel borgo Battista (Olbia) e ricordi legati alla sua infanzia.

Simonetta ha girato il mondo, percorrendo le strade di quasi tutti i continenti. Una viaggiatrice appassionata e libera, che ha scelto, consapevolmente, di non tradire la propria identità ma tornare per coltivare e alimentare la capacità della sua terra di generare connessioni autentiche, in un clima di reciprocità e condivisione.

«Giravo il mondo e continuavo a ripetermi: la Sardegna è più bella, in Sardegna questo lo facciamo fa meglio, in Sardegna il cibo è più buono».

Un continuo richiamo alla sua terra, che ha rafforzato la convinzione di voler investire
nel suo luogo d’origine, valorizzando e promuovendo le eccellenze sarde.

Nel 2023 ottiene un importante riconoscimento dalla rivista italiana Cook, inserto del Corriere della Sera: è tra le “20 Donne del Cibo, del Vino e dell’Ospitalità”.

«Come ci sono arrivata? Ho avuto la fortuna da bambina, grazie ai miei genitori, di visitare tutte le regioni d’Italia. Da adulta, ho continuato a viaggiare, esplorando i paesi nel mondo: durante gli anni da universitaria a Milano, ho iniziato a visitare l’Europa e gli altri continenti. La Grecia è stata una delle esperienze più significative perché mi ha ospitata per oltre 2 anni. E poi, tra i miei viaggi più stimolanti ci sono anche l’Oriente e il sud Africa.

Proprio dopo il sud Africa ho fondato Arimani. E così, ho capito cosa volevo fare e come lo volevo fare: turismo esperienziale nelle campagne della mia Sardegna. Mio padre non fu per niente d’accordo. Sei matta, mi disse. Il turismo in Sardegna è mare, spiagge, villeggiatura».

Ma Simonetta vede oltre, puntando sul potenziale nascosto delle campagne e dei
suoi stazzi tipici, combinando la scoperta dei sapori autentici con le tradizioni centenarie. Ha deciso di scommettere sulla terra madre, contaminandola con le sue idee, la sua storia e le sue esperienze, per far sviluppare e prosperare il luogo in cui è nata e cresciuta.

Le difficoltà non sono mancate e nemmeno i momenti di sconforto.

«Avevo un sogno ma non riuscivo a realizzarlo. E allora mi sono messa a studiare. Cosa? La tradizione gastronomica della mia isola, aiutata e supportata dalla mia famiglia, dagli amici, dai conoscenti. Mi facevo raccontare le tradizioni, mi sedevo con loro per imparare quello che loro sapevano fare».

Arimani, «ieri» in lingua sarda, dialetto gallurese, nasce nel preciso momento in cui
ho deciso di fare del radicamento una scommessa. Ma non basta vedere come si lavora la
farina e il lievito madre per saper fare la pasta tradizionale sarda.

Simonetta si mette in gioco, e inizia a girare per la Sardegna, bussando alle porte delle pastaie del nuorese, della baronia, dell’ogliastra e tante altre, sino ad imparare a lavorare 100 tipi di pasta tipica sarda (ma anche dolci e pane tipico, il carasau).

Un bagaglio di conoscenza inestimabile che Simonetta decide di mettere a disposizione dei suoi ospiti, soprattutto internazionali. Il suo obiettivo? Ricostruire la storia identitaria della sua famiglia aprendo al mondo le porte della sua cucina, intesa nella sua forma più pura, un luogo dove si matura la coscienza del proprio essere che entra in relazione con l’altro, in condivisione.

Il rituale della lavorazione della pasta diventa momento di connessione e di condivisione, in un clima accogliente e autentico. Simonetta trasforma un semplice gesto quotidiano in un’esperienza culturale e sociale, dove ogni visitatore può imparare e apprezzare l’arte della cucina sarda, partecipando attivamente alla preparazione dei piatti.

Il suo essere imprenditrice non si ferma e lavora con passione per coinvolgere tutti i
ragazzi tra i 18 e i 45 anni che vogliono imparare l’arte della lavorazione della pasta.

Questa è anche la mission dell’evoluzione del progetto Arimani, diventato nel 2019
«Vittoria Arimani», che combina il food experience con il sostegno, anche economico, a progetti che coinvolgono i giovani sardi che decidono di rimanere anziché “scappare”.

«Fare rete è sempre stato fondamentale per me: con un piccolo budget, anche personale, metto insieme le persone e il saper fare, dal pane ai dolci tipici. Il mio motto? Restituire l’aiuto che ho ricevuto io e condividerlo per generare opportunità e sviluppo locale».

Per conoscere Simonetta, la sua visione imprenditoriale e i suoi progetti potete visitare il sito e la pagina IG.

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