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Donne, vi metto a Nudo

Donne, vi metto a Nudo

Si dice spesso che le donne vengano da Venere e gli uomini da Marte, ironizzando su come le incomprensioni siano capaci di minare il più solido dei rapporti. Ebbene, da un po’ di tempo a questa parte sui social spopolano le lezioni di vita di Walter Nudo. Doppio vincitore del Grande Fratello, celebrità italica nota anche per la sua avvenenza, Walter ha cambiato pelle dopo vicissitudini di salute e personali che lo hanno fatto allontanare dalla tv e prendere una strada diversa. 

Oggi, Walter mette uomini e donne…a Nudo, è il caso di dirlo.

Ovvero, insegna alle donne come comprendere gli uomini. Il suo profilo Instagram inanella video che mettono il dito nella piaga del malessere egoico e delle incapacità legate a schemi comportamentali ed energetici diversi. E il pubblico femminile risponde con naturalezza, perché Walter offre un cambio di prospettiva intelligente.

Ecco, Walter, è il caso di dirlo, siamo diversi?

“L’energia maschile e femminile sono diverse, è innegabile! Le donne hanno bisogni diversi ma la loro energia femminile è inquinata da un eccesso di maschile, Il femminile è accoglienza, apertura. C’è un sacco di confusione là fuori. C’è molto ego, bisogna ripristinare la comunicazione. Ognuno dovrebbe domandarsi: cosa porto io in questa relazione?”

Dai, mettiamoci un po’ a Nudo: cosa sbagliano uomini e donne?

“Le donne non comprendono una cosa essenziale. L’uomo deve sentirsi eroe, è il suo istinto: deve andare là fuori e conquistare. Se accanto ha una donna che lo fa sentire così, che legge i suoi bisogni, spaccherà il mondo per lei. È come se lui inconsciamente pensasse: ho una missione, devo fare cose nella vita e conquistare il mio posto nel mondo.
Ecco, la donna che sarà al suo fianco e lo lascerà portare avanti le sue sfide, sarà una donna amata”.

Quindi niente competizione ma comprensione?

“Oggi viene quasi promossa la rivalità. Nulla di più sbagliato. Come ripeto, siamo biologicamente diversi, la donna ha bisogno di connessione, l’uomo di conquista. Da milioni di anni l’uomo ha il compito di proteggere in virtù di una struttura muscolo scheletrica molto più resistente. Alla donna è delegato il compito di creare, accogliere, connettere, che è vitale per ogni società”.

Non sono luoghi comuni?

“Assolutamente no! Il concetto di parità e di rispetto non ha nulla a che vedere con l’energia maschile che si è impossessata delle donne. Il femminile è amore, accoglienza, creatività, creazione. Le donne hanno una connessione fortissima con l’universo, sono l’oceano su cui si muove la nave del maschile. Se non c’è quell’oceano non esiste la nave”.

Perciò, cosa dice Walter Nudo alle donne?

“Di tornare a essere creatrici. Di riprendere l’energia femminile perché non c’è cosa più grande di quella. Quando un uomo ha accanto una donna così, fa grandi cose. L’energia maschile è legata all’emisfero sinistro, al fare, all’azione. L’uomo si sfida sulle cose pratiche. Abbiamo alle spalle bisogni primordiali da centinaia di migliaia di anni non possiamo pensare che gli ultimi 50 cambino tutto.  

Invece di giocare alla contrapposizione dovremmo tornare a essere complici. Abbiamo la presunzione di sovvertire ogni legge di natura, rincorrendo l’approvazione sociale e schemi mentali precostituiti”.

Cosa ti ha portato su questa strada?

“Ho avuto due ictus nel giro di pochissimo tempo, me la sono vista brutta. Io ho avuto una vita avventurosa, sono nato in Canada, mio padre aveva un bar e ho visto cose che potrebbero essere descritte in un film di Scorsese nella zona italiana. A Ellis Island c’è il nome di mio nonno nel librone dei migranti, arrivò a 16 anni con 5 dollari in tasca. E io ho preso quello spirito, ho fatto il pugile, il karateka, fui cacciato dagli Usa e rientrai dall’Alaska. Ho sempre cercato, non mi sono mai fermato, non ho mai scelto la via comoda perché mi annoiava”.

“Poi a un certo punto qualcosa ti fa fermare, ti risveglia: per me è stato l’ictus. Mi sono allontanato dalla tv, non era più il mio mondo. E’ una cosa che avviene gradualmente, come tante gocce che alla fine riempiono un vaso”. 

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