Il ricambio generazionale: quale strategia?
Angelo Strazzella, fondatore di Énosi, una holding company che opera con partner specializzati in differenti aree di business, non è solo uno dei cento protagonisti al mondo esperto nelle applicazioni della blockchain (la tecnologia che permette la condivisione trasparente e immodificabile delle informazioni aziendali). Strazzella è altresì un esperto di ricambio generazionale: è proprio di questi giorni la pubblicazione del suo ultimo libro, con i tipi di editore Pagine, il cui titolo la dice lunga: Quale futuro… Strategie per la successione nelle imprese.

Ricambio generazionale: 1 su 5 aziende italiane dovrà affrontarlo
“In Italia una grande quantità d’imprese è a conduzione familiare –spiega Strazzella a Carefin 24– Considerato che l’età media dei loro fondatori supera i 70 anni, vi sarà in breve tempo una successione generazionale in 1 su 5 delle imprese di successo in Italia. Nonostante la vita media delle imprese italiane sia in media molto breve, solo 12 anni, la longevità delle aziende familiari nazionali è invece tra le più lunghe al mondo. Il segreto di questo successo è rappresentato dal fatto che alcuni fondatori d’impresa, assistiti da strutture di consulenza come Ènosi, hanno potuto impostare, per tempo, una strategia di successione”.
La radici e le ali
La prefazione del testo è di Alessandro Riello, una delle principali figure imprenditoriali italiane: egli ci ricorda che i creatori di un’impresa possono lasciare ai loro eredi solo due cose: le radici e ali. Nelle radici si ritrovano i valori, nelle ali vi è la garanzia di una energia vitale senza la quale nessuna impresa sopravvive.
“Questo libro” – prosegue Angelo Strazzella – “è il risultato di una ricerca che ha rilevato la natura mondiale del fenomeno. Si tratta perciò di un problema non solo italiano, ma che in Italia assume caratteristiche molto particolari: la capacità di identificare e mettere a fattore produttivo finanziamenti pubblici e privati, di sostenere l’identificazione dei talenti, di integrare i giovani nel mondo del lavoro. A questo proposito bisognerebbe agire con nuova modalità formative, soprattutto tese a frenare la fuga dei cervelli all’estero e proporre nuove incentivazioni allo sviluppo di una economia che tenga conto della sostenibilità dell’ambiente, in modo che siano rispettati i valori dell’uomo e della natura”.
Ricambio generazionale: la nuova visione propedeutica alla strategia
La politica da attuare nelle family business rende necessario aprire lo sguardo verso nuovi scenari, in particolare alle figure manageriali da inserire nell’impresa. Queste ultime devono essere dotate di forti capacità gestionali, con competenze sulle tematiche della sostenibilità, dell’etica, della deontologia professionale e di un nuovo sistema formativo di tipo multidisciplinare.
L’abilità nel documentarsi -e soprattutto di aggiornare il concetto di globalizzazione- sono aspetti fondamentali. Non a caso in Giappone è nata una start up, ora diventata quasi unicorno, che ha creato una piattaforma dove ogni azienda può inserire i suoi dati e trovare imprese simili nel globo.
“In Enosi, ispirati a questi esempi, abbiamo modulando i parametri su esigenze contingenti, creando delle tecniche di scouting a livello planetario per intercettare gli omologhi e aiutare a comprendere il migliore percorso da intraprendere. Abbiamo tra i nostri clienti molti casi virtuosi; ad esempio un colosso della logistica che, nato dalla visione imprenditoriale di un singolo, ha poi immesso nell’impresa la seconda e la terza generazione: prima i figli del fondatore, poi i nipoti.
Non per diritto ereditario, bensì in virtù della loro preparazione manageriale avvenuta con lauree e master svolti in atenei di alto livello“.
Enosi, con una propria academy, fornisce l’esempio di un modello aperto, basato sull’ascolto e sulla comprensione delle reali esigenze di un’azienda, per poi comporre l’offerta delle soluzioni in maniera flessibile.