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Mazzanti, dalla bottega all’alta moda grazie alle Piume

Mazzanti, dalla bottega all’alta moda grazie alle Piume Viaggio nel cuore di Firenze alla scoperta dell’artigianalità sostenibile

Firenze: luogo d’origine del Rinascimento, culla dell’arte, dell’architettura e dell’artigianato. 

È qui che nasce Natalina Mazzanti e dà vita nel lontano 1935 alla sua attività di artigiana “trasformando”, come dicono i suoi successori, “piume e fiori di seta in preziosi ornamenti per capelli e abiti”.

A parlarci ora di questo magico scrigno è Duccio, nipote di Natalina purtroppo scomparsa prima della sua nascita: «Non sono mai riuscito a conoscerla – dice con un evidente nodo in gola – ma tutto nel laboratorio parla di lei. I cappelli, gli ornamenti, i fiori e le piume composte in “fantasie”, le storie parlano di una creatività unica che usciva dalle sue mani, creava manufatti che seguivano la moda e spesso la dettavano». 

È così che Duccio ci prende per mano e ci porta nel mondo di Mazzanti Piume.
Dopo la scomparsa della fondatrice l’attività passa nelle mani di Maurizio, il figlio. È il 1965. Le donne, clienti di Mazzanti Piume di Firenze, sono pronte al nuovo direttore. «É un momento di grandi cambiamenti – racconta Duccio  -l’Italia e l’artigianato sta vivendo in quel momento un’età meravigliosa. Firenze crea arte e moda e siamo nel boom economico».

mazzanti

La prematura scomparsa della fondatrice lascia l’azienda in mano al figlio Maurizio e al marito (nonno Lelio) che, insieme, alzano l’asticella della produttività. «L’acume commerciale di Maurizio – racconta Duccio – unito alle doti ingegneristiche del nonno portano alla creazione di nuovi telai (in legno) per la creazione dei boa di struzzo e marabout, spingendo la produttività dell’atelier a livelli mai pensati prima. Stole, mantelle, cappe, guarnizioni per vestaglie e ciabatte da camera, oltre che guarnizioni per cappelli e borse vengono commissionate da tutti i negozi di Firenze, ma anche delle capitali europee, creando esportazione in Francia, Germania ed Inghilterra, ma soprattutto i boa di struzzo, indossati dalle Dive per lo spettacolo, i cabaret, i teatri e tutto ciò che adesso chiamiamo Red Carpet».

Ma l’amore per le piume travolge l’intera famiglia e presto anche il figlio di Maurizio, Duccio, s’innamora dell’azienda. Si legge sul sito internet: «Dopo la scuola, Duccio trascorreva le sue giornate in azienda, incantato dall’abilità e la pazienza con cui venivano lavorate le più vaste tipologie di piume». 
«Le emozioni le sento ancora – rivive con noi Duccio i suoi ricordi – rivedo quel bambino che veniva in questo luogo incantato. Passare ore nel laboratorio era una cosa naturale, scegliere e contare le piume, sedere con le bambine (le lavoranti così chiamate perché venute a lavorare, ad imparare un mestiere, in giovane età) e partecipare alla apparentemente facile trasformazione di queste piume grezze, in ornamenti fantastici, colorati, spettacolari in qualche modo mi ha plasmato e portato ad amare questo lavoro».

Lavorare le piume immaginiamo sia qualcosa di meraviglioso, un oggetto che sa di favole, di principi, di angeli.

Ma nell’azienda Mazzanti c’è di più: tradizione e innovazione. Connubio perfetto per chi ama il proprio lavoro e con rispetto cerca di migliorarlo ogni giorno. «É la chiave del futuro – asserisce Duccio – Tradizione, ovvero i vecchi artieri e innovazione, i nuovi Makers, (in inglese suona tutto più tecnologico) svecchiano la creazione di manufatti utilizzando nuove procedure e nuove tecnologie, ma soprattutto nuovi approcci, valutando non solo il materiale ma il suo impatto». 

Clienti di ogni età, accessori di ogni tipo dalla collezione Nanà Firenze al core business ovvero i designer e stilisti di moda. «Ci dà grande soddisfazione lavorare con i giovani e creativi che vogliono esplorare vecchie tradizioni declinandone nuove tendenze».

Ma non solo: anche gli stilisti e i designers dell’alta moda si rivolgono a Mazzanti Piume per aggiungere dettagli preziosi ai loro capi. Infatti Duccio è riuscito a creare un team che negli anni «lascia spazio ad ognuno di aggiungere idee e soluzioni. Siamo sempre in fase di brainstorming per dare nuove idee da veder poi sfilare sulle passerelle mondiali» ed ancora nella grande azienda di famiglia la collaborazione è aperta anche a gli studenti dei Fashion Institutes. In cosa consiste questa collaborazione? 

 

Duccio ce la racconta così: «Da quasi vent’anni coinvolgiamo gli studenti delle scuole superiori a lavorare con le piume, iniziare ad imparare un mestiere e comunque a capire come affrontare un progetto creativo. Ad un livello superiore collaboriamo con molte istituzioni universitarie e paritarie nel campo del fashion: insegnando, presentando e mostrando quel che si può fare con le piume; cerco di mettere un po’ di curiosità nei nuovi creativi della moda e cerco anche di sensibilizzare all’uso di materiali naturali per cercare di utilizzare meno accessori, materiali o filati sintetici il cui smaltimento è dannosissimo per l’ambiente».

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Valeria Stano

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