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Il caso di Save The Duck, pioniere della moda animal-free

Save the Duck, il primo brand italiano a ottenere la certificazione B Corp nel settore del fashion. Il brand ha aderito all’iniziativa sottoscrivendo il massimo livello del rating etico previsto, VVV+, ovvero impegnandosi a non utilizzare alcun materiale di origine animale: pelliccia, piume, pelle, seta e lana.

Riuscirà mai la moda a rinunciare all’uso di materiali di origine animale per la produzione dei propri capi? E se sì, come potrà avvenire questa rivoluzione? Quanto la tecnologia potrà sostenere questa transizione verso la sostenibilità in un settore che è tra i più impattanti a livello ambientale e che spesso fatica a superare le logiche del greenwashing?

Nicolas Bargi, fondatore e CEO di Save The Duck, affronta queste domande con determinazione e visione. Il suo brand, nato nel 2012, è pioniere nel mondo dell’outerwear e del lifestyle 100% animal-free, con una mission chiara: sfruttare le potenzialità della tecnologia per eliminare completamente materiali come piume e pellicce dal proprio ciclo produttivo. Save The Duck non è solo un esempio di innovazione sostenibile, ma anche un promotore di progetti virtuosi in ambito ESG (Environmental, Social, Governance).

Fra questi, ultimo in ordine di tempo, “Nothing like water”, che ha l’obiettivo di incidere positivamente su un ambito ancora poco battuto, quello del bilanciamento idrico, in un settore, la moda, che consuma enormi quantità d’acqua per produrre i propri capi (basti pensare a titolo di esempio che, secondo quanto stimato da SERI – Sustainable Europe Research Institute, per fabbricare una sola t-shirt si utilizzano in media 2.700 litri d’acqua, dalla piantagione di cotone all’arrivo al consumatore, mentre l’impronta idrica di un jeans o di un paio di scarpe di pelle ammonta rispettivamente a 7.500 e  8.000 litri). 

Non a caso, nel 2019, Save The Duck è diventata la prima azienda di moda in Italia a ottenere la prestigiosa certificazione B Corp, un riconoscimento che attesta il suo impegno verso un impatto positivo su società e ambiente. La visione di Bargi e il successo di Save The Duck dimostrano che una moda etica e sostenibile non è solo un’utopia, ma una realtà concreta e raggiungibile, grazie all’innovazione e alla determinazione.

La strada verso una moda completamente priva di materiali di origine animale è tracciata, e la tecnologia è la chiave per guidare questa trasformazione.

“Nothing like water"

Il progetto “Nothing like water”, lanciato da Save The Duck in collaborazione con The Sumba Foundation, un’ONG attiva sull’isola di Sumba in Indonesia, ha finora garantito l’accesso all’acqua potabile a 4.216 persone e a 37 villaggi.

L’obiettivo principale è migliorare le condizioni di vita delle popolazioni di Sumba, un’isola che custodisce antiche tradizioni, aiutandole a uscire dalla povertà e a migliorare l’igiene sanitaria. In un contesto dove malattie come la malaria sono ancora endemiche, la costruzione di pompe idriche e pozzi ha permesso a molte famiglie di accedere all’acqua senza dover percorrere chilometri ogni giorno per raggiungere la fonte più vicina.

 Questo ha liberato tempo prezioso per le donne e i bambini, consentendo loro di dedicarsi ad altre attività, come l’istruzione. Il progetto ha anche dato vita a una mostra fotografica open air, visitabile gratuitamente a Milano, in Piazza Castello, Via Luca Beltrami. La mostra presenta 30 splendide fotografie scattate dal rinomato fotografo Alessandro Bergamini, pluripremiato per il suo lavoro.

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