La sostenibilità del vino passa per la bottiglia!
Alluminio con tappo di sughero e gabbietta per vino frizzante.
Il concept che CECI 1938 ha elaborato per il suo consolidato “Nerodilambrusco” e per il nuovo “Bolledichardonnay” è un faro luminoso che illumina la presente edizione di Prowein, dopo avere gettato le basi ideali a Vinitaly lo scorso anno.
“For the Future Sustainability Project” delle cantine CECI 1938 racchiude in un colpo solo –legandole al vino- le due parole chiave: sostenibilità e futuro.
Si tratta di un progetto che unisce il rispetto della tradizione al necessario ribaltamento di schema richiesto dalla modernità.
Un oggetto di design, un materiale sostenibile. E l’amore per il vino
Il “contenitore” che valorizza il contenuto è una bottiglia di alluminio da 0,75 litri, dotata di un collo progettato per ospitare il classico tappo di sughero, la gabbietta di metallo e la capsula.
Si tratta, al pari, di un autentico oggetto di design che permette di esprimere lo spirito creativo anche nell’estetica. CECI 1938 è il primo produttore al mondo a proporre questa innovazione e, per farlo, ha scelto due vini del territorio: il suo Nerodilambrusco che è il Manifesto dell’azienda e un prodotto nuovo, frizzante.
Alluminio, materiale sostenibile per antonomasia
L’alluminio è noto per la sua totale riciclabilità e per la sua riutilizzabilità pressoché infinita: l’alluminio riciclato richiede il 95% meno di energia rispetto alla produzione di materiale vergine.
Inoltre l’alluminio è leggero, infrangibile, barriera alla luce e ai gas, di conducibilità tale da raffreddare il liquido con grande rapidità.
Le bottiglie sono state vestite con etichette ispirate alla produzione tradizionale: anch’esse di alluminio, nel tipico format Otello Ceci.
Sulle bottiglie di “For the Future Sustainability Project”, spicca un cartiglio pensato per attirare l’attenzione, con una piccola provocazione: la frase “So What?” dove la “a” viene sostituita dal simbolo del riciclo accompagnato dalla sigla dell’alluminio e dal payoff “think green”.
Il Lambrusco CECI 1938
Vino sostenibile per contenitore e meraviglioso per sostanza: il Lambrusco è un cavallo di battaglia di CECI 1938 – azienda ormai gestita da nipoti e pronipoti di Otello Ceci- ed è caratterizzato da una palette ricca di sfumature nonché da un sentore di ciliegia e frutti di bosco: i richiami floreali della viola accompagnano il finale piacevolmente speziato e minerale.
Lo Chardonnay di nuova concezione è prodotto nella winery di Torrile, creata appositamente per il lancio di “For the Future Sustainability Project”: perlage elegante, aroma di fiori bianchi e sensazioni delicate di frutta che richiamano la mela verde.
Un approccio non convenzionale al vino
Alessandro, Maria Paola, Maria Teresa, Elisa e Chiara, sono le nuove generazioni alla guida di Ceci. LE loro scelte sono audaci perché escono dal tradizionale perimetro del marketing vinicolo per spaziare in contesti come design, arte, moda. L’obiettivo è parlare anche ai giovani, utilizzando linguaggi alternativi, visto che i prodotti CECI 1938 sono apprezzati in 38 paesi nel mondo. Dal primo, grande sviluppo degli anni Sessanta, quando alla guida erano i figli di Otello, Bruno e Giovanni, oggi la sfida di un mondo complesso e poliedrico viene colta con mente aperta, ricerca, stile.