La Green Wave di Marco Piva avvolge San Siro
Immaginate l’area di San Siro, con logge, terrazze e una torre di 22 piani che si pone come organismo vegetale. Immaginate un’architettura che parte dall’ambiente per adeguarsi ad esso e ricrea la socialità secondo principi nuovi: lounge comuni, energia pulita, ridefinizione della logica di quartiere in un contesto contemporaneo.
A Milano nascerà un nuovo polo del vivere sostenibile e a firmarlo è un architetto che si distingue da sempre per la sua capacità di conciliare i principi di umanità alle soluzioni più avveniristiche ed esteticamente pregevoli: Marco Piva.
La firma dell’accordo fra la municipalità di Milan e Axa Im Alts ha dato il via al progetto Syre, relativo alla rigenerazione dell’area di San Siro, con la riqualificazione dello spazio abitativo di Via dei Rospigliosi.
Qui, il verde ha la funzione di eliminare la divisione tra interno ed esterno e reinventa la socialità. Grazie a questo elemento, il triangolo di “vuoto urbano” a due passi dallo Stadio si trasforma in una sorta di città giardino efficiente e sostenibile.
“Il progetto Syre reinterpreta il fabbricato urbano e lo riporta alla logica del quartiere, secondo il concetto di “Green Wave” che da tempo perseguo nei miei progetti: un modello di alloggiamento che mira a reinterpretare gli spazi esterni secondo nuove esigenze contemporanee, preparandoli come luoghi di socialità urbana”
Marco Piva
La Green Wave di Piva: un modello urbano profondamente italiano
Piva persegue un modello urbano profondamente italiano, che si basa sulla umanizzazione delle città e sui quartieri e che utilizza il verde come elemento non solo estetico ma funzionale a questo obiettivo.
Già con il progetto Pryncipe Marco Piva aveva portato nel cuore di Milano la sua architettura visionaria e contaminata dal verde, con “una continua ricerca formale, funzionale ed emozionale, che mira a creare nuovi riferimenti di eccellenza tecnica, senza mai perdere di vista la dimensione umana del progetto.”
A San Siro il team di Marco Piva sostituisce le fatiscenti stalle e ricoveri per i cavalli, inserendo al loro posto due architetture dedicate all’edilizia libera e una all’edilizia sociale.
Gli edifici del complesso residenziale Syre avranno in comune un involucro permeabile, alternato da logge e terrazze. Il punto di riferimento sarà la torre di 22 piani in edilizia libera concepita dall’architetto Piva come un “organismo vegetale” che permette al verde urbano di proseguire anche in verticale.
Verde e social housing
La torre si collega al complesso di edilizia libera grazie a una loggia dedicata alle attività comuni. Poi, ci sarà l’architettura dedicata al social housing con 142 appartamenti distribuiti in un volume tra i 2 ed i 9 piani.
Ma la cosa meravigliosa è l’inserimento di 111 nuovi alberi, ad accompagnare il viale d’accesso indispensabile che elimina il problema delle isole di calore estive. Il rapporto tra costruzioni e verde urbano sarà tale da consentire l’assorbimento di ben 14 tonnellate di CO2, producendo in cambio oltre 9 tonnellate di ossigeno l’anno.
L’attenzione alla qualità progettuale punterà ad un’architettura passiva dove i consumi sono ridotti e gli sprechi eliminati.
L’energia necessaria proverrà da fonti rinnovabili, il sistema di riscaldamento e raffreddamento sfrutterà l’acqua di falda, mentre l’involucro esterno sarà costruito con blocchi altamente isolanti per garantire il massimo comfort interno.
“Il progetto Syre nasce dalla premessa di dare un’anima ad una zona abbandonata di Milano. Partendo dal territorio e dalla sua storia, si configura in organismi architettonici di ultima generazione, concepiti per creare un rapporto anosmotico tra città e paesaggio, tra interni ed esterni, tra dimensione pubblica e intimità domestica. Rigenerarsi non è solo estetico, ma un atto di responsabilità verso le generazioni future e il nostro territorio”
Marco Piva