Carefin24

Azionariato critico, best practices e ESG: il caso Fincantieri e Fondazione Finanza Etica

Azionariato critico, best practices e ESG: il caso Fincantieri e Fondazione Finanza Etica

Alzare gli standard ambientali e sociali, sottoporli a rating, è un obiettivo ambizioso e moralmente virtuoso ma non sempre facile. 
L’azionariato critico è una pratica attraverso la quale si cerca di influenzare il comportamento e le decisioni aziendali delle imprese, spesso attraverso l’acquisto di azioni o la partecipazione alle assemblee degli azionisti.   

Fondazione Finanza Etica, istituzione culturale parte del gruppo Banca Etica, è tra i soci fondatori di SfC-Shareholders for Change (SfC), rete di investitori istituzionali europei che, in qualità di azionisti, svolgono attività di engagement con le imprese. Attualmente SfC conta 17 membri provenienti da sette paesi europei, che insieme rappresentano oltre 30 miliardi di euro di patrimonio gestito.

Durante l’assemblea svolta in presenza dal gigante italiano del settore navale, controllato da Cassa Depositi e Prestiti al 71,32%, Fondazione Finanza Etica si è presentato come azionista critico per il secondo anno consecutivo. 

Le due domande scomode poste a Fincantieri: la crescita del comparto militare

Secondo i dati “SIPRI Top 100”, riferiti all’industria militare mondiale, negli ultimi anni Fincantieri avrebbe il proprio fatturato crescere in maniera costante grazie alla percentuale militare,  salita secondo le stime fino al 36% nel 2022 (era scesa sotto il 30% fino al 2018). 

Come ha spiegato Simone Siliani, direttore di Fondazione Finanza Etica, l’assemblea aperta è un caso raro fra le società quotate italiane. La maggior parte delle imprese ha infatti deciso di avvalersi della possibilità, prevista dal governo, di svolgere l’assemblea a porte chiuse. Un retaggio dell’era Covid, che ora è stato reso permanente dal Decreto Capitali”.  

Il piano industriale prevede un ulteriore aumento del comparto militare

 “Il piano industriale prevede un ulteriore aumento tra il 25% e il 35% del fatturato da navi militari entro il 2025spiega SilianiVogliamo capire le ragioni di una tale strategia, visto che si tratta di un settore industriale molto volatile, esposto a rischi di corruzione e con impatti generalmente più ridotti sull’occupazione rispetto a quello civile”. 

Un interessamento che è perfettamente in focus per una fondazione culturale che è parte del Gruppo Banca Etica e che  svolge attività di azionariato critico da 15 anni, confrontandosi con il management di importanti imprese quotate, italiane e europee, escluse dall’orizzonte operativo del Gruppo Banca Etica. 

Trattamento dei lavoratori: una delle best practices che non si potranno ignorare in previsione del rating ESG

Fondazione Finanza Etica richiama l’attenzione anche sul procedimento penale attualmente in corso a Venezia, per fatti commessi tra il 2015 e il 2019. Le indagini hanno fatto emergere l’esistenza di un sistema di sfruttamento della manodopera all’interno dei cantieri navali veneziani. Molti lavoratori sarebbero stati retribuiti con paghe irregolari e spesso privati dei più elementari diritti sanciti dai contratti collettivi.

Vogliamo avere più informazioni sul procedimento in corso», continua Siliani. «Vorremmo capire, poi, se l’impresa stia facendo tutto il possibile per evitare che casi del genere si ripetano: se e quali strumenti stia adottando per monitorare le ore di effettiva presenza in cantiere dei lavoratori degli appalti in relazione a quanto vengono effettivamente pagati. Oppure se, prima di assegnare un appalto, siano adottate procedure per verificare la reale capacità di realizzare le opere da parte delle ditte concorrenti”.

Secondo quanto scritto sul sito di Fondazione Finanza Etica, alle domande già poste nella precedente assemblea non sarebbero state date risposte soddisfacenti, né sul comparto militare, né sulle politiche di remunerazione, né sulla governance ma Siliani specifica molto chiaramente che l’engagement “non si esaurisce nel momento topico dell’Assemblea degli Azionisti, si svolge infatti durante il corso dell’anno alla ricerca non solo di informazioni ma di una collaborazione leale per costruire un profilo più rispettoso dei profili ESG”. 

POTREBBE INTERESSARTI