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BelEnergia: un faro di sostenibilità nell’economia circolare

In un’ epoca in cui la sostenibilità non è più solo una scelta, ma una necessità, BelEnergia emerge come uno dei protagonisti principali nel panorama dell’economia circolare. Con un fatturato impressionante di 102 milioni di euro nel 2023, questa azienda non solo rappresenta un baluardo di innovazione nella produzione di energia, ma anche un esempio di come un’impresa possa contribuire attivamente alla salvaguardia dell’ambiente. Vediamo come BelEnergia sta rivoluzionando il settore energetico e agricolo, e perché è destinata a rimanere al centro dell’attenzione per gli anni a venire.

Fondata nel 2011 dagli imprenditori francesi Vincent Bartin e Jacques Edouard Lévy, BelEnergia è un gruppo industriale italiano, con sede a Milano, attivo nel campo delle energie rinnovabili e dell’ economia circolare.

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Un impatto concreto e tangibile

Nel 2023, BelEnergia ha trattato ben 400.000 tonnellate di materia organica. Questa cifra sostanziosa comprende sottoprodotti zootecnici, residui agricoli e biowaste agroindustriale. Un impegno che non solo riduce significativamente i rifiuti organici che finirebbero altrimenti in discarica, ma trasforma questi materiali in risorse preziose per la produzione di energia. Il risultato? Una riduzione delle emissioni di gas serra e una spinta verso un’economia più sostenibile.

Con un team di 200 dipendenti e un gruppo di intrapreneur distribuiti tra Italia, Francia e Spagna, BelEnergia ha la fama di essere una comunità formata da innovatori cioè professionisti dedicati che stanno progettando e costruendo oltre 300 MWp di parchi solari e agro-fotovoltaici. Progetti decisamente virtuosi volti a generare energia pulita e a mettere in atto tecnologie agricole avanzate così da promuovere un uso efficiente e sostenibile del territorio.

Ma l’innovazione di BelEnergia non si ferma qui. L’azienda è all’avanguardia nella produzione di biometano avanzato, fertilizzanti e ammendanti organici. Con l’obiettivo ambizioso di produrre 500 GWh di biometano all’anno e di fornire 300.000 tonnellate di fertilizzanti e ammendanti organici.

«Siamo partiti da zero, un foglio bianco affidato a Jacques Edouard Lévy. In questi 13 anni, abbiamo lavorato per migliorare costantemente il nostro know how unico nel contesto della produzione di energia a basse emissioni di carbonio. Siamo diventati specialisti nel trattamento della materia organica a valore negativo, con un recupero prossimo al 100%. Promuoviamo una cultura di eccellenza industriale con un forte impatto in ambito ESG. Questo aumento di capitale ci consentirà di accelerare la nostra crescita per affrontare le sfide della transizione energetica in Europa» afferma Vincent Bartin, presidente e co-fondatore del Gruppo BelEnergia insieme a Jacques Edouard Lévy.

Al fine di sostenere questa crescita, BelEnergia accoglie RGREEN INVEST, attraverso il suo fondo INFRAGREEN V, e FOR TALENTS come investitori decisivi a lungo termine, accanto al fondo Mid Infra SLP, gestito da Schroders Capital, investitore dal 2021. L’ ingresso di RGREEN INVEST segna il consolidamento di una partnership avviata con BelEnergia più di dieci anni fa attraverso il finanziamento di asset.

«Questa operazione nasce per rispondere alle sfide dell’ indipendenza energetica in Italia e per ridurre la dipendenza dalle importazioni di gas in Europa. La nostra collaborazione con BelEnergia incarna i valori essenziali della strategia di RGREEN INVEST dal 2010: sostenere la visione degli imprenditori europei e fornire loro le risorse finanziarie per rendere la transizione energetica una soluzione al servizio dei cittadini e non un vincolo» afferma Nicolas Rochon, presidente e fondatore di RGREEN INVEST.

Creata nel 2021 da Matthieu Leclercq, ex presidente di Décathlon e fondatore di O’Tera, For Talents si posiziona come partner-azionista, effettuando investimenti di minoranza che consentono alle famiglie di mantenere il controllo della propria azienda, sostenendole al contempo in questo momento cruciale del processo di passaggio di consegne. L’ approccio è personalizzato, basato su una stretta relazione con il manager, il suo ecosistema familiare e il sistema di governance dell’ azienda.

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