Agricoltura alimentata dal sole: il progetto Seapower e DVP Solar
Integrare attività agricola e produzione elettrica, portando valore. Ecco in sintesi la mission dell’agrivoltaico, che dal 27 giugno 2022 viene disciplinato dalle linee guida ministeriali, predisposte dal Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) con l’aiuto degli esperti del Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), di ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), del GSE (Gestore dei servizi energetici), e di RSE (Ricerca sul sistema energetico).
Seapower scrl, centro di ricerca partecipato dall’Università Federico II di Napoli, con oltre trent’anni di esperienza nelle energie rinnovabili, è impegnata in questo ambito, avendo sviluppato tutte le competenze e le risorse tecniche per progettare, gestire cantieri, dirigere lavori, coordinare sicurezza e management.
Obiettivo dell’agrivoltaico, infatti, è garantire una buona produzione energetica dalla fonte rinnovabile, preservando la continuità delle attività agricole.
Dopo la Sicilia, Piemonte e Veneto
L’ultima, buona notizia arriva dalla collaborazione con DVP Solar, multinazionale specializzata nella tecnologia fotovoltaica, per la creazione di due impianti di agrivoltaico avanzato in Piemonte e in Veneto.
La collaborazione viene resa nota proprio in occasione della giornata mondiale del Sole, il 3 maggio: un tempismo perfetto, visto che è il sole ad alimentare soluzioni virtuose e migliorative rispetto ai classici impianti fotovoltaici.
Sarà la piana novarese a ospitare il primo progetto di agrivoltaico avanzato: denominato DSIT27 Granozzo, verrà sviluppato a Granozzo con Monticello.
Il progetto prevederà moduli in silicio cristallino montati su strutture a rotazione monoassiale 1P, per una potenza di 29 MWp, una producibilità attesa di circa 43.000 MWh/anno e 22.800 ton/anno di emissioni CO2 potenzialmente evitabili.
La scelta dei moduli elevati da terra mira a ottimizzare le prestazioni del sistema agrivoltaico sia in termini energetici, sia agricoli. L’impianto agrivoltaico, integrato con il paesaggio circostante, si estenderà su una superficie di 54 ettari caratterizzata da terreni favorevoli alla coltivazione dei cereali, foraggere, vite e frutta a guscio.

Agricoltura alimentata dal sole anche nel Polesine
Ad Ariano nel Polesine, in Veneto, prende vita l’impianto agrivoltaico denominato DSIT2 Ariano, che si estenderà su una superficie di 63 ettari, caratterizzata da terreni favorevoli alla coltivazione di cereali, vite e frutteti.
Anche questo progetto prevede moduli in silicio cristallino montati su strutture a rotazione monoassiale 1P, con una potenza di 42 MWp, una producibilità attesa di circa 70.500 MWh/anno e 37.300 ton/anno di emissioni CO2 potenzialmente evitabili.
Per entrambi i progetti, DVP Solar intende avvalersi della collaborazione di Seapower che si occuperà della progettazione ingegneristica integrata, con l’analisi dei siti, la progettazione ambientale, paesaggistica, architettonica ed elettrica definitiva per l’ottenimento delle autorizzazioni VIA e AU.
404 MW già attivi in Sicilia
L’attività di Seapower ha già portato in Sicilia impianti per la produzione di energie rinnovabili: nella fattispecie, 404 MW per l’agrivoltaico, 20MW per il fotovoltaico e 75MW per l’eolico.
Delle nuove opportunità nell’ambito della transizione energetica si è parlato a Catania durante la prima Green Expo con focus sul Mediterraneo, tenutasi in aprile 2024, nel corso della tavola rotonda organizzata da Jolywood Solar.
In questo contesto risulta fondamentale non solo la competenza ingegneristica, ma altresì l’architetto del paesaggio, al fine di garantire la tutela anche estetica degli ecosistemi.
La cornice normativa per l’agricoltura alimentata dal sole
Finalmente, le linee guida emanate nel 2022 hanno fornito una base normativa: prima di essa era la giurisprudenza amministrativa ad adattare di volta in volta le norme, un po’ vetuste, al moderno agrivoltaico.
Ora, il sistema agrivoltaico è dotato di un sistema di monitoraggio che consenta di verificare l’impatto sulle colture, il risparmio idrico, la produttività agricola per le diverse tipologie di colture e la continuità delle attività delle aziende agricole interessate; inoltre, vengono verificati il recupero della fertilità del suolo, il microclima, la resilienza ai cambiamenti climatici.
Il settore è abbastanza profittevole, considerando una tariffa di vendita dell’energia di 0,118 € per kWh (pari a quanto praticato dall’ARERA per il mercato tutelato a metà del 2023): il reddito oscilla fra i duemila e quattromila euro per ettaro l’anno.