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L’integrazione della Nanotecnologia Taopatch nella medicina odontoiatrica e posturale: una prospettiva clinica

L’integrazione della Nanotecnologia Taopatch nella medicina odontoiatrica e posturale: una prospettiva clinica

Domenica Bozzi, Medico Ortodontista, Applicatore e Tutor Taopatch descrive il suo incontro fortuito con i Taopatch, che l’ha portata a integrare questi dispositivi nei suoi protocolli diagnostici e terapeutici, ottenendo risultati straordinari.

Domenica Bozzi, Medico Ortodontista, Applicatore e Tutor Taopatch
Domenica Bozzi, Medico Ortodontista, Applicatore e Tutor Taopatch

Come ha conosciuto la nanotecnologia Taopatch?

«L’ho conosciuta nel corso di un importante congresso inter-nazionale, tenutosi in Italia, sulle problematiche occlusali e sui loro rapporti con la postura. La nanotecnologia Taopatch ha immediatamente suscitato in me un grande interesse, tant’è che, appena venuta a conoscenza di corsi di formazione sull’impiego dei Taopatch, mi sono subito iscritta. E’ stato un colpo di fulmine! Un amore a prima vista che è tutt’oggi intenso come il primo giorno».

D’accordo. Invece cosa mi dice in merito al meccanismo d’azione dei Taopatch?

«Diciamo innanzitutto che i Taopatch sono dispositivi medici approvati dal Ministero della Salute. Essi contengono nanocristalli che, attivati dalla luce e dal calore del corpo su cui vengono applicati in punti prestabiliti ed indicati dal professionista, emettono uno spettro di lunghezze d’onda luminose in grado di penetrare, attraverso la pelle, nelle cellule di qualunque distretto corporeo.

Ne deriva, attraverso un processo biochimico, un incremento della produzione energetica endocellulare con conseguente miglioramento delle condizioni di salute. I loro benefici? Tra i più frequenti ci sono il miglioramento del movimento del corpo, il recupero delle funzionalità articolari, la riduzione del dolore dovuto ad errati schemi posturali, l’ottimizzazione delle prestazioni fisiche nello sportivo. Chiunque può trarre vantaggio da questi dispositivi rivoluzionari, sia soggetti con un “semplice” mal di schiena che pazienti affetti da patologie più serie come le malattie neurodegenerative o dismetaboliche».

Allegra applicazione BACK

In che modo i Taopatch possono migliorare le cure odontoiatriche?

«Innanzitutto facilitano l’apertura della bocca in quei soggetti che hanno difficoltà a farlo, consentendo al paziente di stancarsi meno ed all’odontoiatra di lavorare più agevolmente. Inoltre forniscono un ottimo controllo sul dolore e gonfiore post-chirurgico, sul riflesso del vomito da presa di impronte ed anche sullo stato d’ansia in pazienti odontofobici. Associati a terapie ortodontiche e /o gnatologiche ne ottimizzano i risultati anche da un punto di vista posturale».

Insomma un’innovazione prodigiosa! Volendo porre l’attenzione su questo, quanto e come la tecnologia Taopatch ha modificato la sua professione?

«Non direi “modificato” piuttosto “rivoluzionato” la mia professione. Io sono un medico ortodontista e, ripeto ,mi sono sempre occupata consensualmente di ortodonzia e postura. La nanotecnologia si è inserita prepotentemente nel mio lavoro, non sovvertendo i protocolli che da sempre applico ai miei schemi diagnostici e terapeutici ma integrandoli, producendo un’ottimizzazione e una maggior velocità dei risultati».

Ci sono dei casi in cui l’applicazione dei Taopatch le ha procurato maggiore soddisfazione?

«Tra i tanti casi soddisfacenti posso annoverare sicuramente quelli in cui sono presenti problematiche posturali. Ho trattato bambini ed adulti che in un tempo relativamente breve hanno recuperato una buona postura e nei quali, se presenti, si sono notevolmente ridotti i dolori da tensioni e/o contratture muscolari, soprattutto se affiancati da altre figure competenti del settore(fisiatri, fisioterapisti, osteopati, ecc.) I Taopatch, molto spesso, danno evidenza immediata di efficacia, già durante la prima visita; solo dopo trenta minuti dalla loro applicazione, possono presentarsi miglioramenti soggettivi ed oggettivi che aumentano e durano nel tempo.

Applicazione TP Pro C7
Applicazione TP Pro C7

Le soddisfazioni più grandi però le ricevo dal trattamento di pazienti con malattie neurodegenerative, come la sclerosi multipla e la malattia di Parkinson. Pazienti che camminano faticosamente col supporto del bastone o delle stampelle o col girello, con i Taopatch lo fanno più speditamente e con più equilibrio. Nei pazienti con la malattia di Parkinson ho assistito ad una una riduzione del tremore e della rigidità come pure ad un miglioramento della deambulazione. Comunque va ancora una volta sottolineato che i Taopatch non si sostituiscono alla terapia medica specifica per una determinata malattia ma la integrano, arrivando a volte a ridurne i dosaggi di somministrazione o allungando gli intervalli di assunzione».

Ci sono pubblicazioni scientifiche o sono stati condotti studi clinici sull’efficacia dei Taopatch?

«Sì, ci sono diverse pubblicazioni su PubMed, la banca dati più vasta e prestigiosa per la ricerca di letteratura biomedica, su importanti riviste internazionali quali “International Journal Of Biomedical Materials Research” ed “Hegel”,come pure sono stati condotti studi randomizzati in doppio cieco, altri con confronto placebo e ancora studi pilota presso le Facoltà di Medicina ed Odontoiatria di diverse Università italiane (Palermo, la Sapienza di Roma, Pisa, Sassari, Urbino).

Da alcuni di questi studi sono scaturite tesi di Laurea e sempre più docenti ed allievi si stanno interessando alla nanotecnologia dei Taopatch. Come pure, già diversi anni fa, è stato condotto uno studio dal Dipartimento di Scienze Farmaceutiche dell’Università degli Studi di Milano che ha prodotto, attraverso un’analisi chimico-tossicologica eseguita su campioni Taopatch, la certificazione antidoping e di non rilascio di sostanze chimiche».

Se volessimo fare una sorta di previsione sugli sviluppi futuri e sui nuovi ambiti di applicazione dei Taopatch, quali potrebbero essere?

«Sicuramente la nanotecnologia Taopatch troverà un’applicabilità sempre crescente in ambito medico e nel mondo dello sport. Già nelle scorse Olimpiadi di Tokyo diversi atleti italiani hanno gareggiato indossando i Taopatch, ottenendo risultati brillanti. Dobbiamo considerare che la nanotecnologia è presente, oltre che nella medicina, anche nella chimica, nell’ingegneria, in campo energetico, nell’informatica, nell’elettronica, nell’industria aerospaziale, nell’edilizia, nel settore alimentare, nella cosmetica, nell’agricoltura e chissà, a breve, in quant’altro ancora.

Va assolutamente detto che la nanotecnologia Taopatch usa i quantum dots (punti quantici), particelle di materiali semiconduttori con dimensioni nanometriche, dove un nanometro corrisponde ad un milionesimo di millimetro. Per la scoperta e la sintesi dei quantum dots l’Accademia dei Nobel ha assegnato il Premio Nobel per la Chimica ai ricercatori Moungi Bawendy (MIT), Louis E. Brus (Columbia University) e Alexey Ekimov (Nanocrystals Tecnology). Per Taopatch il futuro è oggi!».

rubino birmano

Come tutte le cose nuove i Taopatch ,seppure efficaci e dagli effetti prodigiosi, possono generare dello scetticismo. Quali ritiene possano essere le cause di una prima resistenza al loro utilizzo?

«Fondamentalmente una diffusa ignoranza e, ancor di più, una determinazione a non voler cogliere nuove opportunità. Si uscirebbe dalla propria comfort zone e questo potrebbe essere molto destabilizzante. Inoltre il pullulare di terapie e dispositivi “miracolistici” assolutamente privi di ogni fondamento scientifico e pertanto inefficaci ha sicuramente creato scetticismo verso molte proposte innovative.

Il Dottor Fabio Fontana, l’ideatore dei Taopatch, ha avuto quest’intuizione geniale più di 15 anni fa ed ha lottato con determinazione, scienza e coscienza contro tutte le opposizioni affinché questo gioiello venisse conosciuto e riconosciuto in tutto il suo incommensurabile valore. Ad oggi gli applicatori Taopatch sono davvero tanti. Solo in Italia siamo quasi 4.000 , 10.000 nel mondo. Obiettivo della nanotecnologia è quello di cambiare nel mondo il modo di curarsi, come sostiene da sempre il dottor Fabio Fontana che continua a ideare e produrre dispositivi sempre più evoluti e sofisticati e, soprattutto, accessibili a tutti».

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Anna Lobascio

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