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Crono aging: zucchero sulla graticola

Crono aging: zucchero sulla graticola

La giovinezza parte da dentro e non è un luogo comune. Se è vero che sono le nostre cellule a rallentare la duplicazione e sono i telomeri –la parte finale dei geni- ad accorciarsi man mano che le cellule si dividono, tenerle in buona salute dovrebbe essere la prima regola di giovinezza. 

Cosa, esattamente, danneggia le nostre cellule? In particolare quelle della pelle, che si rinnovano ogni mese circa?

Il primo fattore a essere sulla graticola è lo zucchero, come spiega la dottoressa Nadia Tamburlin, vice presidente di Agorà, la Società Italiana di Medicina Estetica. Si parla di crono aging ma al pari di inflammaging, perché i fattori glicanti producono infiammazione. 

Lo zucchero è uno dei principali agenti di invecchiamento, perché è un glicante. Le diete si basano spesso sulle calorie e non sull’indice glicemico degli alimenti. Ve ne sono alcuni come carote cotte, patate, zucca, barbabietola, riso bianco che la sera non andrebbero mangiati, perché il loro indice glicemico è elevato”.

Ma cos’è la glicazione, la maggior nemica della nostra giovinezza?

La glicazione si ha quando lo zucchero si lega alle proteine del corpo. Da qui, ad esempio, derivano fenomeni dannosissimi come l’emoglobina glicata o il colesterolo –che è pericoloso quando le LDL sono appunto glicate, come spiega l’esperto di medicina rigenerativa e anti aging Francesco Balducci. 

Un esempio perfetto è il pane tostato: quando da bianco diventa dorato avviene un tipico fenomeno di glicazione, ergo un legame fra zuccheri e proteine. Esso genera molecole non funzionanti, definite glicotossine o AGE (Advanced Glycated End product). Da questi legami, derivano  ponti anomali fra una molecola e l’altra, che alterano e distruggono i tessuti stessi. 

Lo zucchero è sulla graticola perché provoca invecchiamento evidente: ispessimento della pelle, appannamento del cristallino, produzione di radicali liberi che ossidano l’organismo.

Ridurre lo zucchero per evitare il crono aging, ma non solo

Una dieta a basso contenuto di glucosio e di alimenti raffinati è la prima regola per rallentare il crono aging. Le spezie che ci vengono in aiuto per promuovere un’ azione antinfiammatoria sono zenzero, curcuma e rosmarino. 

Al pari, gli acidi grassi sono essenziali, in particolare gli Omega 3 “importantissimi per l’ impalcatura delle nostre cellule” come sottolinea Tamburlin. “Tutto ciò che ossida porta a uno stato di acidosi metabolica e interferisce con la telomerasi”. Perciò non è solo importante ridurre gli zuccheri semplici ma altresì mantenere gli antiossidanti in equilibrio considerato che a produrre ossidazione sono innumerevoli fattori: fumo, alcol, farmaci, stress, inquinamento fra i tanti. 

La carne bruciata ad esempio genera  la formazione di sostanze potenzialmente dannose per la salute, tra cui gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) come il benzopirene e le ammine eterocicliche. Allo stesso modo, la pelle bruciata del pollo è fonte di AGE, insieme a cotture ad alta temperatura oltre i 200 gradi (la carne di manzo alla griglia contiene una quantità altissima di AGE).

Il crono aging è fisiologico ma possiamo rallentarlo

Se i nostri tessuti iniziano a indebolirsi per fisiologico crono aging, lo zucchero accelera il processo. I segni che vediamo sulla pelle sono un danno che va riparato in primis a livello endogeno. Vedo tantissime persone ossidate per eccesso di sport, altra cosa che va mantenuta in equilibrio. Se non insegniamo tutte queste cose, intervenire sulla pura estetica risulta inutile”.

Infine, mai sottovalutare il potere delle emozioni negative che, come spiega Tamburlin, “perché esse abbassano le immunità. Il sistema immunitario sviluppa meno difese, ci si ammala più facilmente”. 

Uno stile di vita sano, con la quantità di movimento fisico utile al proprio organismo e una alimentazione che privilegi proteine, grassi “buoni” e riduca lo zucchero al minimo è raccomandata da qualsiasi medico che pratichi la medicina rigenerativa. 

La carnosina, l’alleato contro l’aging e gli zuccheri

La carnosina è formata da due aminoacidi, beta-alanina e L-istitina che, oltre a inibire la formazione degli AGE protegge le altre molecole proteiche dai loro effetti tossii: come spiega il dottor Balducci, essa si “sacrifica” glicandosi al posto della altre molecole. Per questo, la carnosina è uno degli integratori più importanti al fine di compensare ai danni dello zucchero. Carnosina e acido alfa lipoico sono altresì in molti prodotti cosmeceutici d’avanguardia.

Glicazione e ossidazione rappresentano infatti i due fattori che alterano le proteine e accelerano il crono aging fisiologico, portandoci verso l’invecchiamento.  Uno dei motivi per cui, con il passare del tempo, la pelle perde il suo aspetto teso e giovane è il cambiamento nell’assetto proteico del corpo umano. 

Molto utili, sono alcuni esami per verificare lo stato infiammatorio e del sistema antiossidante. La proteina C -reattiva è un esame molto utile per leggere lo stato infiammatorio, mentre per il sistema antiossidante sono molto validi il d-ROM test (che misura la quantità di radicali liberi che provocano il danno cellulare) e il BAP test (che determina l’efficacia della barriera antiossidante). 

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Monica Camozzi

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