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Innovazione, studio e pari opportunità: il nuovo volto del notariato italiano

Intervista a Giulio Biino, Presidente del consiglio Nazionale del Notariato

Dalla tecnologia, al percorso di studi; dalle pari opportunità all’accesso professionale: quale lo stato di salute del notariato italiano? Lo abbiamo chiesto al presidente nazionale Giulio Biino.

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Presidente, come si è evoluta la professione nel corso degli anni?

Il sistema di Notariato latino (di civil law), presente in 22 su 27 paesi europei, garantisce sicurezza, legalità, certezza del diritto anche in funzione deflattiva del contenzioso. Il notaio dunque non è solo il consulente giuridico altamente specializzato in materia immobiliare, societaria e successoria ma, per delega dello Stato, rappresenta una sorta di “giudice” preventivo che garantisce il corretto svolgimento dei traffici giuridici e la piena affidabilità e sicurezza dei dati inseriti nei registri pubblici. Il ruolo del notaio non è cambiato negli anni, mentre sono cambiati molti strumenti di lavoro. Basti pensare ai processi di digitalizzazione e dematerializzazione avviati dalla categoria nel 2001 e ormai a regime.

Quali sono le prospettive future?

Come ricordavo il notariato è una categoria all’avanguardia sotto il profilo tecnologico: da oltre 20 anni i notai sono interconnessi tra loro grazie alla rete Intranet (RUN) e gestiscono i rapporti con l’amministrazione in via telematica. Attraverso Notartel, la società di informatica del Notariato, stiamo lavorando per garantire servizi sempre più tecnologici: lo scorso marzo abbiamo lanciato un sistema di pagamento, NotarPay, per le compravendite immobiliari che serve a pagare imposte e onorario del notaio, attraverso un bonifico immediato e irrevocabile, direttamente online, nel momento immediatamente successivo la sottoscrizione di un atto.

Sempre nei mesi scorsi è entrato in funzione il registro nazionale volontario dei testamenti con cui rendere conoscibile l’esistenza dei testamenti olografi, se depositati presso il notaio, altrimenti difficilmente rintracciabili. Resta poi di assoluta attualità il tema dei controlli antiriciclaggio: il notariato effettua il 96% del totale delle segnalazioni dei professionisti italiani e il nostro ruolo è riconosciuto anche a livello internazionale da organizzazioni come GAFI e UN.

 L’accesso alla professione è da semplificare secondo lei?

Attualmente il percorso per diventare notaio si articola in tre tappe: la laurea in giurisprudenza, la pratica in uno studio notarile per 18 mesi (con la possibilità di anticipare 6 mesi già nell’ultimo anno di università) e il concorso pubblico gestito dal Ministero della Giustizia a cui si può partecipare fino a un massimo di cinque volte. Ai candidati vincitori, il Ministero assegna una sede in base alla graduatoria raggiunta e presso la quale il neo notaio è obbligato ad aprire un ufficio entro 3 mesi. Diversamente da quanto spesso si afferma, la funzione notarile non si trasmette a figli o parenti e ne è prova il fatto che l’82,5% dei notai non è parente o figlio di notaio.

Quest’anno abbiamo deciso di dedicare il consueto congresso nazionale di primavera della categoria, che si tiene a porte chiuse, proprio al tema dell’accesso: e ciò per ribadirne la centralità. Si aggiunga poi che dallo scorso giugno il Consiglio Nazionale e la Fondazione italiana del Notariato hanno lanciato la “Scuola Nazionale del Notariato”.

Si tratta di un progetto di formazione finalizzato a dare un contributo diretto alla preparazione dei giovani notai affinché questi ultimi non siano dotati unicamente di grandi competenze di carattere quasi esclusivamente teorico, ma abbiano anche la capacità di gestire tutte quelle complesse attività che caratterizzano la funzione notarile e che sono fondamentali per l’imprescindibile qualità del servizio che il notaio deve garantire da subito tanto nelle realtà più grandi, così come nei centri più piccoli. La formazione dei futuri notai è un impegno fondamentale e irrinunciabile per le istituzioni del Notariato ed è soprattutto lo strumento per costruire e diffondere i valori e i principi etici e deontologici della nostra professione.

Esiste ancora il falso mito del “fai il notaio e sarai ricco per sempre“?

Quella del notaio è una professione con molteplici sfaccettature: dalla contrattualistica al diritto societario, dal diritto di famiglia a quello civile e tributario con un ruolo pubblico sempre più forte legato alla lotta al riciclaggio di denaro sporco. Al controllo di legalità dei notai è affidata non solo l’attività legata alle compravendite immobiliari, ma anche il ciclo di vita di una società, a partire dalla sua nascita. Se pensiamo al ruolo sociale del notaio, una tra le più antiche professioni liberali, possiamo immaginarlo come mediatore nelle dispute, in alternativa alla giustizia ordinaria, contribuendo in tal modo alla deflazione del processo civile, oppure in prima linea al fianco delle istituzioni nella lotta ai fenomeni di riciclaggio di denaro proveniente da attività illecite.

La sede in cui il notaio lavora è assegnata dal Ministero della giustizia, per garantire il servizio su tutto il territorio: alcune sedi si trovano nei principali centri economici del paese e altre in località sperdute. Posso pertanto affermare con certezza che si tratta di un falso mito smentito dai fatti.

Cosa fare per combattere il gender gap all’interno della categoria?

La nostra categoria è molto attenta al tema della parità di genere e negli anni il gender gap è stato ridotto sia in termini di presenza, che di rappresentanza. Negli ultimi 10 anni si è passati dal 18% di donne notaio al 38%, mentre nella fascia under 40 la percentuale raggiunge il 48% per arrivare ad attestarsi sul 41% fra i notai under 55.  Al sud le donne coprono il 40,5% del totale delle sedi notarili, mentre al nord la percentuale scende al 36,5%. Sul fronte della rappresentanza, sulla totalità di 91 distretti notarili, le donne Presidenti di CND rappresentano il 25% e nel 2021 la categoria ha eletto la prima Presidente donna nella storia del Notariato. All’interno del Consiglio Nazionale del Notariato è stata inoltre istituita la Commissione Pari Opportunità che ha come obiettivo fondamentale quello di promuovere iniziative sulle Pari Opportunità a livello locale.

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Michela Trada

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