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Empatia e AI possono coesistere. Anzi, devono

L’uomo vive di percezioni, ognuno ha il suo schema della realtà che raramente è oggettiva. I sofisti, nell’antica Grecia, ci hanno dimostrato quanto la parola “sposti” la visione delle cose. Per Platone il linguaggio era il mezzo con cui orientare l’anima fra il razionale e l’irrazionale. Oggi, rispetto all’epoca del “Fedro” il linguaggio è notevolmente più complesso e polisettoriale; perciò, chi aiuta le aziende a trovare, perfezionare, definire, orientare il linguaggio con cui parla ai potenziali clienti, detiene un ruolo di grande importanza.

Lorenza Bassetti, CEO e Founder di Ad Mirabilia, è l’archetipo del valore che le Pubbliche Relazioni hanno, del loro impatto sulla reputazione e sul conto economico. Spesso svalutate dal mercato italiano, ritenute un po’ la Cenerentola del marketing, in realtà le PR sono la proiezione delle aziende nella mente del consumatore, del fruitore finale. Ergo, del cliente potenziale o consolidato.

Una professione del genere non può essere meccanica né dottrinale, implica un’empatia e una capacità di visione strategica che allinea cuore e cervello.  Ad Mirabilia, con i suoi 300 clienti in 30 anni, con nomi come Lycra che sono rimasti 25 anni insieme all’agenzia, rappresenta proprio l’emanazione dello spirito della fondatrice: curiosità, passione, aggiornamento tecnico e tecnologico, spirito di osservazione, portati sulle fondamenta del “sentire”.

«Spesso le aziende arrivano da noi con grande chiarezza sul messaggio che vogliono dare o con notizie per loro epocali, ma la cosa importante è capire cosa può risuonare davvero nel pubblico – spiega Lorenza – Per questo amo le PR: qui è necessario mettersi nei panni di chi riceve la comunicazione e creare un dialogo, al contempo, comprendendo le esigenze del cliente».

L’esercizio è funambolico, «C’è una continua ambivalenza nella strategia che contempla esigenze del cliente e attitudine del pubblico, a volte ciò che tu ritiene di grande rilievo per il fruitore è poco interessante”. E allora entrano in gioco la sensibilità, la capacità di scavare, instancabilmente, “perché le aziende spesso sottovalutano altri messaggi cui non attribuivano importante e che invece sono efficaci».

L’AI come risorsa per andare meglio a target

«In Italia c’è poca competenza nell’ambito delle cosiddette Digital pr. Non è, banalmente, gestire i social o fare campagne di influencer marketing, si tratta di una professionalità che si dipana su due aree fondanti.  La prima è gestire la reputazione, lavorando sui contenuti, sui differenti formati audio visivi e verbali, al fine di coltivare ciò che le persone dicono di te.

L’altra riguarda il sostanziare le parole chiave che guidano il pubblico sui motori di ricerca e ha profondamente a che fare con la SEO (Search Engine Obtimization). Qui si tratta di guidare il Customer Journey, con attività che portino traffico e aiutino a indicizzare il modo naturale». E nel mondo che cambia a velocità vorticosa, con sfide impegnative come l’AI, chi si occupa di comunicazione deve aggiornarsi, sperimentare, utilizzare al meglio i nuovi media e le tecnologie capaci di incidere sul mercato target e sulle persone.

«Amo molto cimentarmi con la AI, mi aiuta nella creazione di contenuti, ma non banalmente per la stesura di testi. E’ preziosa per andare nel profondo di alcune tematiche orientandoci a capire quali sono le domande che il pubblico si pone e, giocoforza, aiutandoci a tracciare la comunicazione verso quella fascia di persone».

I nuovi media non inficiano la triade stampa, tv, radio.

«Rimango una fervida sostenitrice del cartaceo che consolida, mentre il web dà una percezione più effimera. In realtà, se c’è un ambito che non dimentica è quello digitale: una cattiva reputazione acquisita anni prima permane nel tempo».

Ma nonostante i cambiamenti e la complessità del nuovo mondo, Ad Mirabilia cresce e consolida. I settori sono molteplici: da automotive e nautica, food and beverage, logistica, a moda e accessori, design, con una particolare specializzazione sul cosiddetto “Ingredient Branding” ovvero la gestione di filati, tessuti, ingredienti del prodotto finale da comunicare in quanto portatori di valore.

Le pr come strumento per umanizzare i business digitali

Il settore dei digital business mi appassiona molto, siamo partiti anni fa seguendo alcuni e-commerce e lavorando per Ebay e grossi marketplace. C’è molto da fare, la sfida è fare percepire che dietro questi nomi ci sono persone e organizzazioni. Ora stiamo lavorando per Cortilia, ad esempio.

Chi come noi ha un approccio trasversale alla comunicazione viene interpellato proprio perché ha un mindset diverso e può offrire prospettive nuove.  Uno degli ultimi lanci è stato quello relativo a Kevin Open Banking, che ha esordito in Italia. Al pari, fra i clienti di Ad Mirabilia si può trovare Cavit o Sanlorenzo, start up innovative del Food Tech così come marchi di moda del calibro di Guess, Givenchy, Swarovsky, Carolina Herrera, Falconeri.

«Il primo amore non si scorda mai» – conclude Lorenza Bassetti, che ha iniziato la sua avventura lavorativa proprio nell’editoria di moda, per poi decidere di aprire un’agenzia poliedrica e in costante evoluzione, capace di portare il suo approccio innovatore e senziente in quasi tutte le aree della società.  Fino a oggi, la promessa insita nel nome Ad Mirabilia non  è stata disattesa…

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Monica Camozzi

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