Carefin24

“Ambrosi, eclettico artista del legno per passione.”

Resistente, energico, armonico, durevole, in un’unica parola legno. Materiale perfetto per sentire la vicinanza con la natura  e il rilassamento che ne consegue.

È di questo meraviglioso quanto unico elemento che  Arcangelo Ambrosi, classe 1988, laureato in informatica,  figlio della Puglia, del tacco d’Italia, quel luogo dove le  campagne hanno il sapore antico e autentico, si è  innamorato perdutamente, al punto da essere oggi maestroartista del legno

Arcangelo da piccolo era un bambino molto tranquillo,  ubbidiente, bravo a scuola, cresciuto in una famiglia di  menti creative: mamma architetto e scultrice, papà  fotografo e serigrafo, nonno ingegnere e “tutto fare”(quel  mestiere unico dei nonni delle città del sud)

photo bio
Arcangelo Ambrosi

Con quest’ultimo gli piaceva passare il tempo aiutandolo e  osservandolo mentre costruiva o riparava cose. Sia i nonni  paterni che quelli materni avevano dei grandi giardini,  quegli spazi magici dei quali oggi sente forte nostalgia, nei  quali amava giocare e stare a contatto con gli alberi e la  terra. Ha sviluppato poi anche l’interesse per il computer: era  incuriosito dai software che utilizzava suo padre già dalla  metà degli anni 90 (le prime mitiche versioni di  Photoshop) per elaborare le fotografie.

Ottimo studente al liceo scientifico, quel liceo che amava  ma aveva una grande pecca: non includeva qualcosa che si  incastrasse con le sue passioni. Quindi una scelta non  affatto “automatica”.  Sebbene partito con ottimi voti, negli ultimi anni di liceo,  Arcangelo si scopriva un po’ annoiato e a volte trascurava  lo studio per studiare chitarra o stare al computer.

«Ero interessato agli aspetti grafici – dice Ambrosi – alla  cultura hacker e ai linguaggi di programmazione. Gestivo  un forum da me creato per riunire tutte le band musicali  del mio paese». 

Tutto ciò ha portato Arcangelo in qualche modo a decidere  di iscriversi al corso di laurea in Informatica, scelto pochi  giorni prima della scadenza delle iscrizioni. 

Ma la musica e il legno restavano prepotentemente al  primo posto tra i suoi interessi. Il legno era da sempre  “presente” nella sua vita, fin dalla sua infanzia; ha avuto  modo di approfondire meglio a 18 anni quando ha deciso  di costruire da solo una chitarra elettrica: «Ovviamente  ricercavo in internet e sui forum le informazioni necessarie – ricorda – che all’epoca erano poche e quasi  esclusivamente in inglese. Successivamente ho continuato  a costruire altre chitarre e bassi nel tempo libero per  amici e per i miei fratelli (entrambi bassisti)».

Comincia così a vedere ed essere orgoglioso dei suoi  primi lavori, soddisfatto a tal punto che inizia a balenare  in sé l’idea di farlo diventare un giorno il suo lavoro. 

Si scopre sempre più innamorato del legno, quel  materiale unico e affascinante la cui natura si espande su  molteplici dimensioni: quella sonora, quella meccanica,  estetica, plastica… Pochi materiali naturali racchiudono  queste caratteristiche tutte insieme ed ogni blocco, tronco,  tavola è una scoperta, un’avventura ricca di sorprese: «Le  potenzialità del legno e le possibilità creative che offre  sono per me motivo di amore verso questo materiale».

Un giorno, arriva un’intuizione particolare

«Qui, come in quasi tutte le cose, interviene il caso – racconta –. Un’estate, sempre nel giardino del mio nonno  paterno, mi capitò tra le mani un grosso libro, il titolo era:  “Il Signore Degli Anelli”. Mio nonno stava iniziando a  leggerlo ma, non so perché, glielo tolsi dalle mani e iniziai  a leggerlo io. Ovviamente mi appassionai moltissimo e  iniziai a seguire anche i film, nei quali si vedono spesso i  personaggi fumare delle lunghe pipe. Successivamente, il mio migliore amico, mi regalò una pipa simile al ritorno  da un suo viaggio in Irlanda. 

Pipa annodata

Da buon creativo e curioso,  quella pipa, più che a fumare, mi ha invogliato a studiare  la sua struttura, fare insomma un “reverse engineering” e  crearne altre sulla base di quello studio (perché no, un po’  cambiandole). È un oggetto che con la sua struttura  impone uno schema tecnico e creativo e quindi rende la  sua realizzazione una sfida. Quello studio (sembra incredibile) è ancora in corso da  ormai 10 anni. Mi piace l’idea che la pipa possa tornare  un giorno qualcosa che magari non è mai stato prima».

Ho chiesto ad Ambrosi se consiglierebbe ai giovani di  affacciarsi al mondo dell’arte:« Non me la sentirei di dire  ad un ragazzo talentuoso di buttarsi in maniera ‘incosciente’ ma lo incoraggerei, questo sì. Gli  consiglierei di frequentare colleghi, maestri e punti di  riferimento del proprio ambito creativo, fare rete, fare  gruppo e non farsi la guerra o concorrenza. L’unione fa la  forza (… e fa risparmiare errori)».

Questo, l’incantevole mondo di Arcangelo, l’artigiano del  legno, l’artista eclettico che sedendo accanto al nonno ha  imparato ad amare un elemento vitale, tanto vicino alla  natura quanto all’uomo. Lasciamo idealmente Bitonto, la  sua terra, augurando ad Arcangelo di realizzare il suo  sogno nel cassetto, ovvero quello di dedicarsi ad oggetti e  sculture di grandi dimensioni per spaziare tra design e  scultura a tutto tondo.

«Mi piacerebbe organizzare una  mia mostra personale un giorno» mi dice…allora, io  incrocio le dita e aspetto l’invito alla tua prima

Picture of Valeria Stano

Valeria Stano

POTREBBE INTERESSARTI