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Workation: un nuovo modo di vivere e lavorare

E’ il neologismo che combina “work” e “vacation”, letteralmente Working On Vacation che si traduce – nei fatti – nel perfetto equilibrio tra carriera e avventura. E’ la risposta innovativa alle esigenze sempre più flessibili del mondo del lavoro moderno perchè garantisce il giusto incastro tra carriera e vita personale. 

Se fino a poco tempo fa il lavoro da remoto era un’opzione per pochi, il COVID-19 ha trasformato lo smart working in una realtà comune per molti professionisti. Anche se dal 1° aprile 2024 le regole ordinarie dello smart working sono state ripristinate secondo la legge n. 81/2017, molte aziende continuano a permetterlo, compatibilmente con le esigenze aziendali.

E al centro di questa trasformazione si staglia il fenomeno dei freelance.  Sempre più professionisti scelgono la libertà di lavorare in modo indipendente, abbandonando le rigide strutture aziendali per abbracciare un modello flessibile e dinamico. Solo nel nostro Paese, i lavoratori autonomi sono 3,585 milioni, cifra in leggera crescita rispetto ai 3,570 milioni del 2022.  Il 2024 si rivelerà un anno di significativa crescita e trasformazione per il mercato degli spazi di co-working.

Questo settore, che attualmente rappresenta circa il 2% del mercato immobiliare commerciale, è previsto in espansione fino al 30% entro il 2030, dimostrando, nonostante le sfide, una notevole capacità di resilienza e un trend positivo. 

Secondo le proiezioni di mercato, attualmente esistono oltre 35.000 spazi di coworking in tutto il mondo, con una previsione di crescita del 21% entro il 2024, raggiungendo la cifra di 41.975. L’Europa, invece, ospita circa 6.850 spazi condivisi, con un tasso di crescita annuale previsto del 4,7%.  

Il trend, esploso nel 2021, porta a concedersi piccole vacanze anticipate non solo nel canonico periodo  delle ferie d’agosto, mescolando attività del tempo libero e relax con lavoro vero e proprio, bilanciando le due condizioni e guadagnando in creatività e ispirazione.  Il workation bilancia impegni professionali e scoperta di nuovi luoghi, permettendo di passare più tempo con familiari e amici. Riduce lo stress senza consumare giorni di ferie e migliora la produttività, sviluppando capacità di gestione del tempo.

Un nuovo modo di lavorare che diventa un vantaggio decisamente competitivo perché attrae talenti e riduce il turnover, aumentando la soddisfazione dei dipendenti. Inoltre, offre l’opportunità di connettersi con nuove persone, creando reti preziose per lo sviluppo personale e professionale.

Ma quali sono le migliori destinazioni per il workation?

Holidu, leader europeo nel settore delle case vacanza, ha creato il ‘Workation Index‘, classificando le migliori città del mondo per lavorare senza rinunciare al divertimento, considerando clima, costi di affitto, connessione Wi-Fi, disponibilità di spazi di co-working, costo medio di caffè e cibo, tariffe di viaggio e attrazioni turistiche. Sul podio troviamo Bangkok (Thailandia), Nuova Delhi (India) e Lisbona (Portogallo). Anche se la velocità internet nelle prime due città non è tra le migliori, il costo della vita è basso e offrono molte attrazioni turistiche. Lisbona, invece, combina vantaggi come l’accesso a spiagge vicine e trasporti convenienti.

Anche Preply, piattaforma di apprendimento digitale, ha stilato il suo Workation Index confrontando 75 città nei Paesi OCSE su 10 fattori, inclusi la conoscenza dell’inglese, l’assistenza sanitaria, la sicurezza, gli spazi verdi e l’inquinamento. Brisbane in Australia è in cima alla classifica, seguita da Lisbona e Nicosia a Cipro.

Leggi fiscali e coperture assicurative

Prima di partire, però, i professionisti devono considerare le leggi fiscali e i visti di lavoro o permessi di soggiorno, che variano da paese a paese. È fondamentale registrarsi presso le autorità locali e ottenere un codice fiscale. Inoltre, il diritto alla libera circolazione può essere limitato per alcune professioni che richiedono abilitazioni specifiche. E’ importante avere una copertura assicurativa adeguata per proteggere se stessi e il proprio lavoro.

Lokky: l’assicurazione digitale personalizzabile

Lokky è la prima Insurtech italiana dedicata esclusivamente a Piccole Imprese, Professionisti e Freelance. La piattaforma, completamente digitale, offre ai propri clienti servizi assicurativi personalizzabili e modulabili, grazie all’algoritmo proprietario e all’impiego di tecnologie innovative di gestione e utilizzo dei dati. 

Lokky ha da poco siglato un accordo di collaborazione con il gruppo assicurativo internazionale Hiscox e lancia, attraverso la sua MGA, Lokky Agency, la soluzione assicurativa di Responsabilità Civile Professionale altamente personalizzabile per i freelance e le società tecnologiche.

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Paolo Tanfoglio, Ceo di Lokky

Lokky Flex è stata pensata per soddisfare le esigenze assicurative dei professionisti indipendenti che non possono contare delle coperture delle “professioni regolamentate”. 

In fase di lancio, Lokky Flex include la garanzia di Responsabilità Civile Professionale e tre estensioni opzionali a cui si aggiungeranno ulteriori estensioni opzionali e personalizzabili: protezione per attività negli USA e Canada, copertura per violazione della proprietà intellettuale e per danni a cose e persone. I massimali per sinistro/anno sono personalizzabili e flessibili in corso di copertura: partono da € 100.000 ed è possibile arrivare in autonomia e tempo reale fino a € 5.000.000, con possibilità di valutare anche richieste per massimali superiori.

«Con Lokky Flex andiamo a rispondere a un’esigenza di mercato ancora non soddisfatta e intercettata grazie al costante rapporto che abbiamo con i nostri clienti sui canali digitali. Come primo prodotto della nostra MGA, abbiamo sviluppato una soluzione assicurativa che si adatta alla dinamicità e all’unicità dell’attività dei freelance e delle società tecnologiche e che li tuteli in modo totalmente personalizzato, semplice ed efficace. Siamo orgogliosi di lavorare insieme ad un player strategico come Hiscox mettendo a fattore comune la conoscenza del mercato italiano con l’esperienza internazionale su questo target di clientela in forte crescita» afferma in una nota Paolo Tanfoglio, Ceo di Lokky.

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Anna Lobascio

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