Dalla storica Sapri all' antico borgo di Maratea tra atmosfere d’antan e indirizzi per soggiorni a tutto design.
I viaggi in autunno, si sa, hanno l’odore delle prime caldarroste e delle foglie umide
calpestate a terra mentre nell’ aria si rincorrono gli ultimi stralci di sole alternati a nuvole
improvvise. Le temperature, tuttavia, sono ancora miti e favorevoli per andare più o meno lontano, magari proprio in Italia e perché no … verso Sud.
Come non approfittare allora di un long weekend nel cuore pulsante del Cilento, tra la
piccola cittadina di Sapri – nota ai più per i suoi legami storici con Carlo Pisacane, e il ridente Vallo di Diano, con un allungo doveroso nell’antico borgo di Maratea?
Sapri: da Carlo Pisacane a James Bond
Revolutionary road tra storia, dieta mediterranea e baie nascoste nel verde.
Puntando su connessioni veloci, basta salire su un treno ed eccoci nella piccola stazione
di Sapri, diventata Civita Lucana durante le riprese cinematografiche dell’ultimo “James
Bond – No time to Die”. Era il 2020 e l’attore di Hollywood Daniel Craig sfrecciava con la
sua Aston Martin lungo la costa rocciosa cilentana, a strapiombo su acque trasparenti, in
una teoria di baie e calette nascoste nel verde.
Bisogna invece risalire la corrente del tempo per arrivare al XIX secolo e alla “spedizione
di Sapri”, impresa rivoluzionaria tentata da Carlo Pisacane, insieme con un ristretto gruppo di mazziniani, per liberare alcuni detenuti politici dalla prigione borbonica di Ponza.
Alla vicenda è dedicata la celebre poesia La spigolatrice di Sapri scritta da Luigi
Mercantini, che racconta i fatti dal punto di vista di una giovane contadina la quale assiste
all’ arrivo dei rivoluzionari e dello stesso Pisacane innamorandosene perdutamente sino ad
unirsi alla spedizione che avrà purtroppo un triste epilogo.
Il Cilento è un crogiolo di storia, arte, cultura e magnifico mare oltre ad essere la culla della
Dieta Mediterranea, divenuta nel 2010 Patrimonio UNESCO. Qui è possibile lasciarsi
tentare da delizie di ogni tipo: alici di Menaica, soppressata di Gioi (unico salame campano
lardellato), caciocavallo podolico, formaggi di capra, delicato olio extravergine di oliva,
dolci di castagne, fichi prelibati, vini robusti e innumerevoli piatti a base di pasta home
made, carne e verdure per un’armonia di profumi e sapori difficili da trovare altrove.
Figure di spicco della scena saprese sono senza dubbio l’artista internazionale Angelo
Accardi, che proprio a Sapri è tornato a vivere riaprendo il suo colorato laboratorio-atelier,
e il pluripremiato Maestro Gelatiere Enzo Crivella che nella sua omonima gelateria
propone con un pizzico di effervescente ‘follia’ gusti insoliti per portare sotto i riflettori
incredibili sapori locali: la mozzarella nella mortella (profumato con le foglie di mirto), i ceci di Cicerale, il carciofo bianco del Tanagro, fino alle contaminazioni gastronomiche come gli
spaghetti con il gelato burro e alici, con la colatura di Cetara.
Siete pronti a partire? Se avete già in mente un itinerario “mordi e fuggi” nella baia di Sapri
ma non sapete dove poter soggiornare, la scelta a tutto design è sicuramente Villa
Chiara, un’antica casa di famiglia trasformata in una deliziosa e raffinata struttura che si articola su più piani, ognuno caratterizzato da ampie camere e suite dove nulla è stato
lasciato al caso.
Rilassanti colori pastello e ricercati oggetti di design accolgono i viaggiatori in ambienti luminosi dove la domotica regna sovrana. A rendere ancora più particolare la Villa ci pensa il giardino con le sue luci soffuse, i suoi morbidi sofà da esterno e un tripudio di alberi di melograno e limoni.
Da Sapri a Maratea: l'arte e la cultura del Cilento cedono il passo a uno dei borghi più belli d'italia
Lasciandosi alle spalle tesori inestimabili come il mare cristallino di Scario o gli strabilianti
siti archeologici di Velia e Paestum, la Certosa di Padula – piu vasto complesso
monastico dell’Italia Meridionale – e l’antichissima Badia di Pattano, le impervie ma
suggestive montagne dell’entroterra e le spiagge incastonate lungo la costa, si passa in
pochi minuti dalle frizzanti atmosfere cilentane di Sapri alla scoppiettante cornice di
Maratea, prima tappa di una Basilicata che ispira da sempre registi, artisti, scrittori ed
eclettiche figure di imprenditori pronti a scommettere su questo paesino inserito nel 2023
tra i Borghi più belli d’Italia.

Nota anche come “città delle 44 chiese” per il numero eclatante di chiese, monasteri e
cappelle che si concentrano in un fazzoletto di case, botteghe e preziosi bar dove il tempo
sembra essersi fermato tra specchi, madie e tessuti ricamati che adornano tavolini e pareti, Maratea è meta obbligata di viaggiatori curiosi che si recano sulla vetta del monte San Biagio per ammirare da vicino la Statua del Redentore, completata nel 1965 dallo scultore fiorentino Bruno Innocenti, su idea di Stefano Rivetti. Con i suoi 22 metri di altezza circa, è infatti tra le statue più alte d’ Italia e la sessantaseiesima più alta del
mondo.
Il centro storico, caratterizzato da un tipico impianto medievale con antiche case ornate di
logge e piccoli portali, è abbellito da viuzze lastricate che si perdono a loro volta in un
dedalo di negozi, botteghe artigiane, ristoranti, gallerie d’arte e ben nove torri saracene
risalenti alla fine del ‘500.
La zona del porto è invece lo spot più elegante e ‘a la page di Maratea, con una rovente
movida estiva e locali in cui ascoltare musica per piacevoli serate anche in autunno e non
solo.
Grazie alla Nuova Libbaneria Mediterranea è stata inoltre riportata in auge l’arte dei
libbani che purtroppo aveva subito una totale battuta d’arresto verso la fine degli Anni ’70.
Si tratta della sapiente e attenta lavorazione dei cosiddetti “tagliamani”, ovvero lunghi fila
d’erba molto taglienti che crescono lungo i pendii del Golfo di Policastro e con i quali vengono realizzati appunto i ‘libbani’, corde vegetali utilizzate dai pescatori per ormeggiare
le barche.
Anche Maratea, dunque, può essere a ragione inserita in un long weekend autunnale
verso Sud e se vi punge vaghezza di una o più notti in una struttura d’antan rivisitata in chiave contemporanea e a picco sul mare, il nuovissimo indirizzo di tendenza da segnare in agenda è la contemporanea “Casa di Maratea”, villa impreziosita dallo stile eclettico de La Minervetta di Sorrento, in un gioco di luci e incastri cromatici fra il rosso e il blu.
Tre camere con tre bagni en suite accolgono gli ospiti in un’atmosfera rarefatta di silenzio mentre ricordi d’infanzia riecheggiano nostalgicamente qua e là intrecciandosi a spumeggianti oggetti d’arte e pezzi d’autore firmati Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, Gio
Ponti, Le Corbusier, Vanessa Beecroft.
Mentre il respiro del mare arriva fin su alla piscina dello spazio outdoor, chi preferisce
sfidare le temperature autunnali e tentare un approccio con le acque di Maratea può
usufruire anche di una piccola spiaggia privata.
Da luogo della memoria a retreat di design, questa casa è una continua sorpresa! Uno
scrigno da vivere anche in autunno.
Bonne route!