Effetto Pitti: Firenze mantiene il primato mondiale della moda maschile
Pitti resiste, agli anni, alle pandemie, all’evoluzione della moda e dell’antropologia culturale. E diventa punto di riferimento e di confronto non solo per i produttori, ma altresì per i buyer che fronteggiano una crisi del retail determinata dall’evoluzione del digitale. In Fortezza da Basso a Firenze, dove si svolgerà come sempre L’edizione 105 dal 9 al 12 gennaio 2024, si ritroverà l’èlite dei compratori mondiali, gli stilisti porteranno la loro visione della moda maschile con progetti ad hoc, le aziende lanceranno capsule, concetti nuovi. Lo chiamiamo Effetto Pitti: qui il settore trova sempre le energie, gli stimoli e la direzione verso il nuovo.
Un artista mondiale a interpretare G-STAR Raw: gli scarti del denim diventano arte
Il denim incontra il design nel nuovo progetto di G-STAR RAW: Il brand fa squadra con Marteen Baas, considerato uno dei creativi più influenti del ventunesimo secolo (i suoi lavori sono nelle collezioni del Moma di New York e nel Museo delle arti Decorative a Parigi). A Pitti Uomo, questa collaborazione verrà svelata attraverso una serie di opere d’arte, realizzate con gli scarti del denim e concepite per stupire e provocare. Una conferma della vocazione di G-STAR RAW all’innovazione e al rispetto delle persone e del pianeta. Perché “non c’è limite a quello che il denim può fare”.
Effetto Pitti: ridare valore al passato, che diventa base per il futuro
Il mitico jeans 5 tasche di Roy Roger’s si rifà agli anni Ottanta, arricchendosi con patches e stickers di grafiche appartenenti all’archivio del brand. A rafforzare l’immaginario ’80s è il denim utilizzato, dal gusto retrò con effetto “sale e pepe” tipico di quella decade. Prosegue anche la collaborazione Roy Roger’s x Dave’s NY che propone modelli iconici del mondo workwear – vero punto d’incontro tra i due brand – declinati in tessuti di grande ricerca.
Qualcun altro celebra tanti lustri di vita e tradizione. Vitale Barberis Canonico, storico lanificio biellese, compie 360 anni e in questa occasione presenta “The Saxon Club”, progetto che valorizza una materia unica: la lana Saxon Merino, progenitrice delle pecore merino australiane moderne, che vanta una qualità eccelsa e una storia regale.
La merino in purezza flanella, riletta da Caruso
La meravigliosa lana Saxon merino viene presentata in purezza flanella, declinata in 10 fantasie che, ispirandosi ai volumi dell’archivio storico dell’azienda, richiamano 10 tappe della storia ultracentenaria del Lanificio.
E qui interviene un attore di caratura: Caruso, altro titano del saper fare italico, ha creato una special edition dell’iconica giacca Aida, dando una veste iper sartoriale alla lana e rendendola protagonista durante un evento speciale in una galleria d’arte fiorentina.
25 brand giapponesi e due giovani guest designer
L’effetto Pitti si spande per il globo, portando in Fortezza 25 brand giapponesi, artefici di un’eleganza pura, sobria, poggiata su un gusto raffinato. Le loro proposte versatili, innovative e funzionali si inseriscono in maniera trasversale nel percorso espositivo di questa edizione, in particolare nelle sezioni che rappresentano il menswear di ricerca: Futuro Maschile, Superstyling e I Go Out.
Come Guest Designer, lo staff di Pitti ha scelto Luca Magliano e Steven Stokey-Daley, due giovani creativi che porteranno a Pitti Uomo molti spunti di riflessione, oltre allo spettacolo della loro moda.
Luca, che ha fondato l’omonimo brand a Bologna, si è aggiudicato nell’estate 2023 il Karl Lagerfeld Prize in occasione del concorso di LVMH. Steven, giovane creativo di Liverpool, deve le luci della ribalta al re del pop Harry Styles, che ha indossato un suo outfit sulla cover di un disco. La sua moda mescola i codici delle grandes écoles del lusso, la sua sensibilità e le illustrazioni eleganti, ispirandosi molto all’élite britannica nonostante la provenienza da una famiglia operaia.
Effetto Pitti: i retailers si alleano in Fortezza da Basso
“Siamo felici di tornare a Pitti e lo facciamo più forti che mai: sappiamo di non essere soli in un periodo così difficile”: così dichiata Marco Inzerillo, presindente di Histoires, associazione che raggruppa 45 multibrand di alto livello e che a Pitti presenta Hindustrie, il marchio di casa. “È incredibile quanto il legame, la simpatia che ha raggruppato alcuni di noi più di tre anni fa, in piena pandemia, si siano evoluti in un legame che diventa quotidiano scambio di esperienza e professionalità, sostegno, crescita personale, lavorativa e non solo.
E questo fa la differenza –spiega Inzerillo, che nel 2006 ha preso le redini dell’attività di famiglia fondata dal padre Michele e in poco più di dieci anni riesce a trasformare un bel negozio cittadino in importante boutique, a livello italiano e non solo: il nome di Michele Inzerillo arriva ben oltre i confini nazionali, anche grazie al consolidato e-commerce lanciato nel 2007 e ai trunk show itineranti a Mosca, San Pietroburgo, New York, Tokyo e Hong Kong.
Estero: + 46%
Sul fronte delle presenze, continua a crescere il numero degli espositori grazie anche ad alcuni rientri importanti di aziende di riferimento. Pitti Uomo a gennaio presenterà le collezioni di 832 marchi, con una rilevante percentuale di brand esteri (il 46%). Il format di Pitti Uomo si conferma in tutte le sue sfaccettature, con un layout che darà risalto alle singole sezioni, ai focus sul vintage e sul mondo pets, e l’ampliamento delle collaborazioni internazionali con il lancio di NEUDEUTSCH, un inedito progetto sul new wave design dalla Germania.
“Pitti Uomo è a tutti gli effetti un momento di confronto irrinunciabile che rende Firenze leader nel settore delle manifestazioni dedicate alla moda – ha detto l’a.d di Pitti Immagine Raffaello Napoleone– In un contesto unico e spettacolare, che vede riuniti tutti i protagonisti della scena fashion internazionale, Pitti Uomo offre la possibilità di una overview unica sulle nuove collezioni e di ottenere feedback utili sull’andamento dei mercati e delle principali scene creative. ll lavoro di scouting del team Pitti è stato capillare e, come sempre, siamo convinti che la cornice fiorentina porterà ulteriore valore ai progetti speciali in calendario”