Un viaggio nel passato che illumina il presente
Un viaggio straordinario nel tempo che promette di riportare alla luce l’epoca d’oro del divismo italiano e internazionale, attraverso la lente affascinante della leggendaria Bussola di Bernardini.
La Bussola è stata un’icona del divertimento e del glamour, un faro nel mondo dello spettacolo: situata a Focette, sulla costa toscana, ha ospitato artisti di fama mondiale, diventando il palcoscenico privilegiato per stelle del calibro di Mina, Frank Sinatra, Ray Charles, e molti altri. La mostra cattura l’essenza di questo periodo d’oro, celebrando la magia e l’eleganza di un’epoca in cui il talento e il carisma degli artisti creavano momenti indimenticabili.
Tra storia e glamour
Si tratta di una rassegna straordinaria, dal 12 aprile al 29 settembre 2024, che apre per la prima volta nella storia il ricchissimo archivio della Bussola e di Bussoladomani di Sergio Bernardini. Documenti inediti, lettere autografe dei più importanti divi nazionali e internazionali di quel tempo, i primi contratti della neonata RAI che inizia le trasmissioni in esterna alla Bussola. E ancora, fotografie inedite, locandine e dischi che rendono unico questo sterminato archivio che trova spazio in un allestimento suggestivo dove è stato ricostruito con tutti i pezzi originali anche l’ufficio dove Bernardini riceveva i suoi artisti.
Nei saloni del cinquecentesco Palazzo Mediceo e nel salone espositivo delle Scuderie Granducali, ad accompagnare i visitatori un percorso espositivo che si avvale di una serie di contributi multimediali inediti che costituiscono, unitamente alla notevole ampiezza e valore delle immagini, dei documenti e degli oggetti esposti, un’occasione unica per visitare trent’anni di divismo, spettacolo, cultura e società e dove le sorprese e le curiosità sono davvero numerose.
Gli Anni d'Oro: 1950-1980
Il periodo dal 1950 al 1980 è stato caratterizzato da una rivoluzione culturale e artistica senza precedenti. La televisione stava diventando un fenomeno di massa, il cinema esplorava nuove frontiere e la musica viveva una trasformazione epocale. In questo contesto, la Bussola di Bernardini rappresentava un microcosmo dove tutte queste arti convergevano, offrendo spettacoli di altissimo livello e momenti di pura magia.
L’Italia che usciva dalla Seconda guerra mondiale non aveva un’idea chiara di cosa fosse il divertimento o l’aveva certamente smarrita. Bisognava così ricominciare daccapo ma occorreva farlo con forme nuove perché le forze armate americane avevano portato un modello di divertimento con cui era necessario misurarsi. Per realizzare un simile obiettivo occorreva un locale che diventasse un vero e proprio marchio dalle forti valenze simboliche, destinate a dare riconoscibilità e un senso di appartenenza a chi lo frequentava, e che riuscisse ad alimentare la propria notorietà per la fama artistica e per la popolarità dei divi che vi si esibivano. La Bussola di Bernardini rappresentò tutto questo.

La Bussola: un farolillo di cultura e spettacolo
La Bussola apre il 2 luglio 1955 con uno dei nomi di maggiore richiamo del momento, il giovane Renato Carosone che terminò la grande serata alle 4:30 e fu un grande successo. È con questo primo episodio che ha inizio il percorso espositivo della mostra che, tra documenti e immagini, racconta della prima grande impresa di Bernardini che convinse Carosone e il suo formidabile quintetto guidato dall’istrioni co batterista Gegè Di Giacomo a lasciare il Carillon di Milani per suonare alla Bussola con un cachet raddoppiato, da 90.000 a 160.000 a serata, una cifra da capogiro per quegli anni.

Nella sala dedicata al “Bussolotto”, un’altra delle grandi invenzioni di Sergio Bernardini, si trovano molti documenti, immagini e ritagli di giornali dell’epoca, che parlano di questo spazio “riservato” dove si esibivano artisti di grande qualità ed estremamente raffinati come Franco Cerri, Joao Gilberto, Carlo Loffredo, Chet Baker e Romano Mussolini. Ma non solo, in questa straordinaria visione entrano le serate, le notti con Fred Buscaglione e Ni cola Arigliano e nomi emergenti del cabaret come i Gufi, Enzo Jannacci e Paolo Villaggio. Al Bussolotto Vittorio Gassman ambientò una nota scena del film “La Congiuntura”.
Nella sezione “Bussola on stage” la mostra racconta del viaggio di Bernardini a Las Vegas dove incontrò il direttore artistico del Caesar Palace grazie all’amicizia che lo legava a Bruno Coquatrix, il proprietario dell’Olympia di Parigi. Dal viaggio negli USA Bernardini porta in Italia nomi di primissimo piano come Frankie Lane, Johnny Ray, al suo primo recital italiano, e i Platters. Gli Stati Uniti furono come una terra promessa per Sergio Bernardini.
Con isuoi numerosi viaggi riuscì a portare alla Bussola in diverse stagioni Frankie Avalon, Neil Sedaka e Paul Anka e perproseguire con i grandi nomi Ella Fitzgerald, Ray Charles e Aretha Franklin, fino ai “figli dei fiori” come Donovan, aigrandi interpreti come Sammy Davis Jr., e ai comici come Jerry Lewis.
La Bussola era uno dei palcoscenici più in vista del momento e questo consentì a Bernardini di creare un format dal nome “Bussola on stage”, programma itinerante che portava in tutto il paese i grandi artisti della scuderia di Bernardini. Come pochi altri seppe colloquiare con artisti di grande che portò in Italia con grande successo, come Josephine Baker nel 1969, Marlene Dietrich nel 1972 con un contratto milionario, Ginger Rogers nel 1973 per la sua prima apparizione in Europa. La Rogers decise di accettare la proposta di Bernardini dopo aver ricevuto le rassicurazioni di Frank Sinatra sulla credibilità dell’impresario.

Un capitolo della mostra è dedicato al grande trombettista Chet Baker, dopo averlo sentito suonare alGreenwich Village, Bernardini lo mise a contratto. Alle prese con gravi problemi di tossicodipendenza Baker era considerato un artista maledetto ma era particolarmente amato a Lucca. Ma la vicenda Toscana finì male per Baker che fu arrestato e condannato ad un anno e mezzo di carcere per abuso di stupefacenti. Dal carcere di San Giorgio, nel centro di Lucca, Baker suonò la sua musica dietro le sbarre divenendo così ancor più figura di culto per gli amantidel jazz.
Oltre agli Stati Uniti, anche la Francia è un luogo di riferimento per Bernardini, da Parigi arrivano alla Bussola Juliette Greco e Sasha Distel, Maurice Chevalier che Bernardini aveva inseguito per conto della Rai e, ancora, Gilbert Becaud, Da lida, Sylvie Vartan, Johnny Halliday, Mirelle Mathieu, An toine e soprattutto CharlesAznavour, presente a più riprese nei locali di Bernardini e suo amico personale.
Tra i capitoli più importanti della mostra dedicati ai grandi divi italiani di quegli anni si trovano le sezioni dedicate ad “Adriano Celentano”, a “Mina alla Bussola”, a “Gino Paoli” che nell’opuscolo che lo presentava veniva descritto come: “Pittore, scrittore, poeta, cantante è una delle personalità più strane ed inquietanti che sono apparse nell’ ambiente della canzone”.
Giorni e orari di apertura al pubblico: sabato, domenica, festivi fino al 9 giugno e dal 14 al 29 settembre con orario 10:30 13:00 e 15:30 20:00 | apertura straordinaria: tutti i giorni dal 25 aprile al 1° maggio con orario 10:30 13:00 e 15:30 20:00 | apertura tutti i giorni: dal 10 giugno all’8 settembre con orario 10:30 13:00 e 17:00 23:00