Viaggio alla scoperta di nuove frontiere artistiche
“Palermo è una pagina bianca ancora da scrivere. Un melting pot di culture dove si intrecciano arte e sogni, architettura e creatività, tra il fascino di orizzonti urbani in parte ancora da costruire e in parte ancora da scoprire nella loro più autentica essenza. Palermo racchiude in sé la bellezza di fasti passati e l’eleganza discreta di un’attuale, inesorabile decadenza che attrae ad ogni angolo di strada. Palermo mi ha catturato ed è qui che ho deciso di rimanere per i prossimi anni: in una città pronta a dare e ricevere mentre ogni giorno tira fuori l’anima dalle persone, e anche la loro umanità. Mi sono sentito a casa come non mai, pronto a lavorare con un ritrovato slancio a nuovi progetti”.
Mi parla così, davanti ad una tazzina di caffe fumante vista Cattedrale, Simone Lingua, artista poliedrico e complesso che calca ormai da anni le scene artistiche italiane con le sue opere ispirate a un’arte cinetica che lo ha fatto conoscere al mondo.
Nato a Cuneo per poi diplomarsi all’Accademia di Belle Arti di Firenze – dopo un lungo intermezzo professionale da Las Vegas a Shanghai a Sydney e ritorno – Simone Lingua ha lavorato ben dodici anni per Prada, nella progettazione architettonica delle facciate degli showroom più prestigiosi del brand.
Oggi, nel cuore pulsante di una Palermo carica di antica bellezza, e’ possibile immergersi nel caleidoscopico mondo di questo artista le cui installazioni e opere di vario genere si trovano in due luoghi iconici della città: Fondazione Donà dalle Rose presso Palazzo Imperatore e Palazzo Drago Airoldi.
Dal 2010 il lavoro di Lingua si è sempre piu concentrato su una ricerca di materiali capaci di dare voce al suo mondo interiore e al suo estro vibrante. Metallo, plexiglass cromato e verniciato, vetro, acciaio super mirror, specchi, tutto in un’unica direzione: il cinetismo.
Cilindri cinetici. Cubi cinetici. Quadri cinetici. Ogni cosa è illuminata … da un movimento costante e incessante, un divenire perpetuo. Come la vita.
The Room: l'insostenibile leggerezza...dello specchio
Aperta su richiesta in accordo con le disponibilità dell’artista che dimora da circa un anno in Residenza a Palazzo Imperatore, la Fondazione Donà dalle Rose offre al pubblico un suggestivo spaccato sull’arte di Lingua grazie a THE ROOM.
L’installazione muove dall’applicazione di nuovi codici concettuali, mantenendo fermo il fulcro della ricerca dell’artista: lo specchio che con le sue infinite potenzialità e valenze conduce il visitatore in una dimensione dove confluiscono cinetica, rifrazione e alterazione della realtà.
Una potente dimensione immersiva prende cosi forma da sperimentazioni inedite: l’ambiente – interamente ridefinito attraverso superfici riflettenti e deformanti, grafiche optical e opere luminose – accoglie lo spettatore in uno spazio parallelo, che sorprende e destabilizza. Concorrono alla creazione di questa realtà onirica l’uso del colore nero, che occupa gli spazi al pari di un volume, e le “Cupole cinetiche” in vetro, opere realizzate in collaborazione con Luce 5.
Connessioni. Prima mostra personale a Palermo
La mostra “Connessioni”, prima personale di Lingua nella citta’ di Palermo, punta i riflettori su una serie di opere cinetiche ed installazioni site-specific ancora una volta caratterizzate dall’uso dello specchio, materiale che si frammenta con Lingua in un’esposizione di opere che guardano con fiducia e metaforicamente a un’umanità divisa ma pur sempre interconnessa, dominata dalla necessità e dal bisogno di ritrovare legami: con l’ambiente e con gli uomini, perché no proprio attraverso l’Arte.
La mostra in corso a Palazzo Drago Airoldi, curata da Tiziana Tommei, fa parte del ben piu ampio Progetto Contemporary Illusions, che mediante l’utilizzo di specchi ha portato Lingua a creare opere basate su un profondo dialogo tra arte, architettura e natura toccando già in passato città quali Firenze, Roma, Pisa e Gaeta.
Adesso tocca a Palermo e qui per la prima volta, in seno alla mostra “Connessioni”, si potrà anche ammirare la linea di gioielli ideata da Simone Lingua e realizzata da SEMAR: Klinve. Creazioni in oro bianco 18 carati e vetro zaffiro, nate dal connubio tra arte orafa e arte cinetica, design e alto artigianato.