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Merini Marilyn: una mostra dedicata alla liaison fra la poetessa e la diva

Merini Marilyn: una mostra dedicata alla liaison fra la poetessa e la diva

Alda Merini e Marilyn Monroe. Separate alla nascita, in apparenza, eppure così vicine…

A tracciare il percorso parallelo di due anime è stato l’artista Giuliano Grittini: esegeta di Alda, caro e intimo amico della poetessa nonché suo fotografo di fiducia, l’artista divenuto famoso per le composizioni grafico pittoriche con cui reinterpreta volti e vite, ha dedicato tanta della sua opera a Marilyn Monroe.

E un giorno, parlando con Alda Merini al telefono le disse “raccontami Marilyn” E lei diede un incipit: “Sai Giuliano,  sua mamma come me è stata in manicomio come me, quindi la capisco, Marilyn fu  molto apprezzata dagli uomini perché bella e sensuale, ma non ebbe mai vero amore”.

Da qui, nascono dieci poesie inedite, a cui l’artista si ispira. 

Merini Marilyn: Marilyn tecnica mista su tela

La favola di Marilyn raccontata con le Poesie Visive di Grittini

Poesie Visive, questo il titolo della mostra che ha animato Galleria San Babila in corso Monforte a Milano, il 9 novembre
Merini e Marilyn sono vicine. Non solo sotto l’aspetto illustrativo o nel percorso interiore che Grittini compie per creare un parallelo fra Eros e Thanatos, fra quell’amore segnato dal dolore che traccia un segno comune nel percorso di Alda e Norma Jean.

La vicinanza qui diventa universale, inclusiva, metaforica. 
Nelle opere di Grittini, per traslato, l’immaginario del mito assume connotazione cinematografica alla prima superficiale osservazione, per sprofondare nei recessi dell’inconscio grazie alla potenza del colore, alle alchimie della materia che tracciano universi diversi fruendo di tecniche miste. 

La Cracker Art: unione di fotografia, tecnica di stampa e alchimia cromatica

Grittini ha stampato per anni le opere di artisti come Baj, Sassu, Fiume, Warhol, Scanavino, Rotella, Guttuso, maturando una competenza tecnica che si è fusa con l’istinto creativo e ha dato vita alla sua Cracker Art, nel 2016. 
Cracker Art è più un metodo che una tecnica. E ciò che la contraddistingue dall’intellettualismo della metodologia è la verve ironica con cui l’artista dissacra, umanizza, avvicina. 
Una “screpolatura”, come suggerisce il nome, che spacca la linearità per entrare nel profondo dell’interpretazione soggettiva e restituire il personaggio in maniera emozionale e distaccata al contempo. 

Nelle opere di Grittini, per traslato, l’immaginario del mito assume connotazione cinematografica alla prima superficiale osservazione, per sprofondare nei recessi dell’inconscio grazie alla potenza del colore, alle alchimie della materia che tracciano universi diversi fruendo di tecniche miste.

Non solo Merini Marilyn ma Thurman, Bellucci, Roberts…

A Merini l’artista ha dedicato tante opere e installazioni: ricordiamo ad esempio Ultimo atto d’Amore, realizzata a Palazzo Reale a Milano  insieme a Mimmo Rotella, per la regia di Pierpaolo Venier. Oppure la personale andata in scena a Spazio Oberdan, dal titolo Merini-L’anima della luce
Grittini è altresì autore insieme al regista  Cosimo Damiano Damato del film Una donna sul palcoscenico, con poesie di Merini interpretate da Mariangela Melato. 
I collage psico-figurativi di Giuliano Grittini abbracciano tutto il reale, potenzialmente.

La mostra è stata occasione per leggere in maniera diversa i Beatles, Monica Bellucci, Uma Thurman, una Lady Gaga che colpisce per purezza dei lineamenti e una Keira Knightley conturbante, resa su una tavola con lavorazione in foglia d’oro. 

Picture of Monica Camozzi

Monica Camozzi

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