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Cattelan, le valli bergamasche e il pensiero “in quota”

Il progetto aveva già di per sé un nome geniale: “Pensare come una montagna”.  Concepito da GAMeC, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, con la curatela di Lorenzo Giusti, già da un biennio questo percorso culturale apre i suoi orizzonti al comprensorio orobico:  comunità montane, valli, aree verdi urbane sono tutte coinvolte nel nuovo panel di eventi e installazioni  artistiche. 

Ma la vera “zampata”, GAMeC la vibra il prossimo anno: nel giugno 2025 arriva l’energia iconoclasta di Maurizio Cattelan a colorare la città di Bergamo  e le zone circostanti. 

Stavolta, lo spirito di Cattelan si estenderà fuori dal Palazzo, portando audacia e innovazione oltre le mura, per confrontarsi con la città.

Oltre ai lavori site-specific di Maurizio Cattelan in città, il programma della GAMeC vedrà la partecipazione di artiste e artisti internazionali impegnati nello sviluppo di progetti nati dall’incontro con diverse comunità locali. Tra questi: Atelier dell’Errore, Bianca Bondi, Abraham Cruzvillegas, Asunción Molinos Gordo, Francesco Pedrini, Julius von Bismarck, a cui si aggiungono le produzioni di film a firma di Agnese Galiotto, Giulio Squillacciotti e di Invernomuto e Michela De Mattei.

Un bellissimo progetto, propedeutico all’inaugurazione di una nuova sede museale prevista per il 2026.

L’arte per dialogare con la collettività e diffondere ciò che è sostenibile in senso lato

“Pensare come una montagna” è un percorso di condivisione di esperienze artistiche, fondate su tre concetti basilari: “più localizzato”,  “a lungo termine” e “in scala”. La novità qui è che le cose non accadono “in un luogo” ma “con un luogo”, realizzando progetti nati da artisti internazionali e comunità locali su una scala che varia a seconda del contesto. Il format è stato di recente presentato alla Biennale di Lione ed è stato rinominato in quel contesto Biennale delle Orobie. 

La novità che Cattelan porta con sé è, come sempre, il suo approccio: l’artista interverrà con opere specifiche, modulate  sulle prerogative urbane e paesaggistiche di Bergamo, estendendo il palcoscenico di fruizione dell’arte contemporanea. 

Ma non di solo Cattelan vivrà Bergamo: la vitalità di GAMeC coinvolge anche il gruppo Bonaldi: nasce nel 2025 un’edizione speciale del premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte -Enterprize, con il primo concorso internazionale dedicato ai giovani curatori under 30.

Già Bergamo aveva aperto una via nuova, con la meravigliosa mostra di Yayoi Kusama promossa e seguita da Stefano Raimondi, curatore di GAMeC dal 2011 al 2017.  Su questa scia di respiro internazionale, si è collocata anche Gres Art con Marina Abramovich (Between Breath and Fire, 14-09-24/16.02.25).

Cattelan e la capacità fenomenica del contemporaneo

L’ultimo riflettore si era acceso su una banana -una vera e propria banana incollata al muro con dello scotch- battuta da Sotheby’s per 6,2 milioni di dollari. L’opera, definita Comedian,  era diventata virale quando Cattelan la presentò ad Art Basel Miami nel 2019.

L.O.V.E., il “dito medio” alzato e collocato davanti alla Borsa di Milano, fu premonitore dei dissesti finanziari planetari, perché la sua collocazione risale al 2010, appena dopo il crack di Lehman Brothers. Ma Cattelan aveva già fatto irruzione nel tran tran della metropoli lombarda con i pupazzi di bambini impiccati alla quercia di piazza XXIV maggio, nella primavera del 2004: l’opera era stata commissionata dalla Fondazione Nicola Trussardi e inaugurata alla presenza del sindaco Gabriele Albertini, ma non rimase esposta un mese poiché venne “disattivata” fra le proteste generali.

Già nel 97 Cattelan, con l’opera “il Novecento” aveva usato il cappio e i manichini impiccati per simboleggiare il gravame del Ventesimo secolo sull’umanità. Nel 1999, la sua “Nona ora” raffigurava Papa Giovanni Paolo II colpito da un meteorite. Le allegorie dell’artista padovano portano l’ossimoro di ironia e tragedia, in questo caso raffigurando la caducità del dogma imposto dall’autorità religiosa e la fragilità umana.

Il suo water di oro massiccio nel 2016, il suo Hitler inginocchiato in preghiera ma senza testa, non hanno mai lasciato inerte lo spettatore, costringendolo a riflettere, nel bene e nel male. 

Scopriremo perciò il significato della sua mano rosso sangue, posta davanti al viso…

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Monica Camozzi

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