Settimana corta: Work-life Balance, obiettivo ‘’quasi’’ raggiunto dalle imprese italiane
La settimana lavorativa ridotta, o settimana corta, è un modello di lavoro che sta guadagnando sempre più popolarità per i suoi potenziali benefici sia per i dipendenti che per le aziende.
In un mercato del lavoro sempre più dinamico e in hype, diventa fondamentale per le aziende declinare politiche flessibili e orientate al benessere dei dipendenti.
In una società come la nostra che corre veloce ritagliarsi momenti intimi di vita privata è il vero successo. La vera ricchezza è il tempo. In quest’ottica, mettere in campo azioni in grado di bilanciare tempo libero e tempo di lavoro dei dipendenti è la sfida accolta dalle aziende virtuose e illuminate.
Cosa s’intende per settimana lavorativa corta? Un proposta innovativa, rivoluzionaria che può consistere – a seconda dell’approccio adottato – in una riduzione delle ore lavorative e quindi una settimana lavorativa di 32 ore distribuite su quattro giorni anziché 5 oppure in una riduzione dei giorni lavorativi mantenendo la stessa quantità di ore impiegate in un minor numero di giorni.
Lavorare di meno a parità di salario è dunque possibile.
A fronte di uno scenario così promettente risulterebbe inspiegabile non consuntivare l’impatto significativo e i benefici concreti che l’adozione della settimana corta avrebbe sul benessere fisico e mentale delle persone.
Riducendo i giorni lavorativi, s’incoraggia una maggiore concentrazione ottenendo un’ottimizzazione delle ore lavorative effettive e un miglioramento della produttività.
La short workweek offre ai dipendenti più tempo libero per dedicarsi ai propri interessi personali e di conseguenza comporterebbe una riduzione dello stress, un miglioramento esponenziale del benessere complessivo e minimizzazione del rischio di burnout o di malattia cronica.
Tra le grandi aziende in Italia che hanno deciso di sperimentare il nuovo “lavoro flessibile” rientrano Intesa Sanpaolo, Luxottica e Lamborghini.
L’istituto bancario, dopo una trattativa con i sindacati – Fabi, First, Fisac, Uilca e Unisin – ha introdotto la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative, la flessibilità in entrata e in uscita a parità di retribuzione. Sulla settimana corta, saranno 40 le filiali di grandi dimensioni della Banca dei Territori dove potrà essere applicata la nuova distribuzione oraria, che prevede una riduzione settimanale da 37,5 a 36 ore, a parità di retribuzione secondo le esigenze tecnico-operative dell’azienda e quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro.
Luxottica sta sperimentando la settimana corta per gli operai, con la possibilità di lavorare per 20 settimane 4 giorni anziché 5, grazie a una copertura della riduzione dell’orario sostenuta in gran parte dall’azienda e in misura minima dai lavoratori, attraverso i permessi individuali retribuiti.
Dopo Intesa Sanpaolo e Luxottica, la settimana lavorativa di quattro giorni è stata contemplata – per la prima volta in Europa – da un’ industria dell’automotive: Lamborghini.
Un traguardo raggiunto dopo un anno di trattative, e che ha portato a stilare un’ipotesi di accordo per ridurre l’orario di lavoro, rimodulando il sistema logistico e aumentando i salari.