La Natura è Cultura: Pesaro porta la Biosfera al centro del mondo
E se Cultura fosse, in primis, preservare quel pianeta che consente agli artisti, ai musicisti, ai letterati di respirare? Pesaro compie la sua piccola, immensa rivoluzione, portando nel novero della cultura –di cui è capitale nel 2024- la Biosfera.
Un’immensa sfera di 5 metri d’altezza e 4 di diametro, simbolo del pianeta da salvare e concepita da Casa Tecnologie Emergenti come installazione scultorea digitale.
I sensori di cui è dotata saranno in grado di cogliere i movimenti degli astanti, in una sorta di osmosi, come quella che l’uomo dovrebbe vivere con la natura.
Ed è questo, infatti, il tema portante promosso dal Sindaco Matteo Ricci e dal suo entourage: la Cultura della Natura.
50x50 capitali al quadrato
Cultura è una parola dall’accezione ampia. Viene spesso letta nel perimetro di mostre, monumenti, accademie. Ma Pesaro, capitale della cultura 2024, ha esteso la percezione del termine abbracciando natura e territorio.
Al centro del programma portato avanti con orgoglio dal sindaco Matteo Ricci c’è il comprensorio di Pesaro con il suo valore che non poggia solo su Rossini, sull’arte ceramica, sul meraviglioso centro storico e sulle mostre internazionali.
Poggia sul bellissimo percorso titolato “50 x 50 capitali al quadrato”.
Ogni Comune della provincia di Pesaro Urbino, da Vallefoglia a Montegrimano Terme (dove a dicembre si concluderà l’iter) sarà capitale per una settimana, esortando alla scoperta di una terra polifonica e policentrica, fra mare e colline.
Centinaia di artisti e creativi fra cultura e natura
A Pesaro nel 2024 confluiranno artisti da ogni dove. Ma non nomi altisonanti, come Abramovic, Pomodoro, Logli o grandi progetti come Spark di Studio Roosegarde, Kagami di Ryuichi Sakamoto, la Bottega Amletica Testoriana e tanti altri. Un esempio fulgido di commistione fra arte e natura è Casa Sponge, una residenza d’artista diretta Giovanni Gaggia nei pressi del minuscolo borgo di Mezzanotte, a due passi da Pergola, circondata da querce e campi coltivati.
Fa parte dei “Luoghi del Contemporaneo” del Ministero della Cultura Italiana ed è un sito dove meditare, studiare e riposare. Una casa dedicata all’arte contemporanea aperta al viaggiatore: paesaggio, azione e meditazione. Sorge nei pressi del minuscolo borgo di Mezzanotte, a due passi da Pergola, circondata da querce e campi coltivati.
L’oro blu, la ceramica, la musica
E Pesaro può parlare di natura ed economia con cognizione, visto che proprio qui Federico da Montefeltro coniò la locuzione “oro blu” riferendosi alla pianta tintorea chiamata guado, capace di produrre un singolare blu sfumato che è stato utilizzato a lungo in ambito tessile.
Nel grandangolo culturale di Pesaro e del suo comprensorio, l’oro blu entra di diritto insieme alla musica di Rossiniana memoria e alla ceramica che vanta, come rileva ancora il sindaco Ricci, “due decori di grande prestigio nel Medioevo, la rosa e il ticchio”.
Meraviglie che si possono ammirare nei Musei Civici di Pesaro, dove viene esporta una vasta gamma di manufatti stupefacenti messi in rete da AICC – Associazione Italiana Città della Ceramica. Il Rossini Opera Festival accenderà l’agosto (dal 7 al 23), con una manifestazione lirica internazionale che fa di Pesaro la “città orchestra” del 2024.
Cultura e natura in tonalità blu
Dal XIII al XVII secolo la Isatis Tintoria, meglio nota come guado, veniva coltivata proprio qui, a Pesaro e Urbino. Proprio sul guado si sviluppò una grande economia: di qui l’espressione l’oro blu coniata da Federico da Montefeltro.
A partire dal ‘guado’ il progetto coniuga antichi saperi e tradizioni legati alle arti tintorie sottolineando il suo profondo legame con l’arte.
Si parte il 12 febbraio a Urbino ma il programma lungo tutto l’anno offre esposizioni, residenze e dialoghi con gli artisti, workshop, attività diffuse nei borghi, laboratori e seminari, tra Pergola, Urbania, Peglio, Borgo Pace e Sant’Angelo in Vado, suggestivi paesi di un territorio pieno di bellezza.
Il 24 febbraio inaugura l’evento fondante del progetto: la mostra ‘L’Oro Blu’ accolta al Museo dei Bronzi Dorati e della Città di Pergola – sede speciale che conserva l’unico esemplare di gruppo scultoreo romano in bronzo dorato giunto ai giorni nostri – sarà visitabile fino al 15 dicembre.