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“Insieme è meglio, anche in ufficio”: la rivoluzione pet – friendly di Purina

 Immagina un ufficio dove il benessere e la produttività vanno di pari passo con la presenza di adorabili amici a quattro zampe. Due proprietari di cani su tre sognano di portare il loro fedele compagno al lavoro (64%), e quasi la metà crede che le aziende dovrebbero adattarsi per rendere questo possibile (48%).

La celebrazione della Giornata Internazionale del Cane in Ufficio, il 21 giugno 2024, rappresenta un momento significativo per riflettere su quanto sia cambiata la nostra percezione del luogo di lavoro e sul ruolo fondamentale che i nostri amici a quattro zampe svolgono nel migliorare la qualità della nostra vita, anche in ufficio.

Le ragioni sono tante e tutte convincenti: aprire le porte degli uffici ai cani porta benefici sia per i dipendenti che per le aziende stesse. La metà dei lavoratori, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno un animale, pensa che la presenza di cani possa migliorare l’umore generale in ufficio (47%). Percentuali leggermente inferiori ritengono che i cani aiutino a ridurre lo stress (42%) e a favorire le interazioni tra colleghi (40%). Inoltre, ci sono vantaggi come una maggiore creatività (31%) e produttività (27%), e un’azienda che diventa più attrattiva dal punto di vista dell’employer branding (30%).

Purina, pioniera in Italia a promuovere la presenza degli animali da compagnia anche in ufficio, celebra con orgoglio il 10° anniversario del programma Pets at Work, come massima rappresentazione del credo dell’azienda. Lanciato nel 2014, proprio nella sede di Assago, questo programma innovativo ha trasformato gli uffici di Purina in spazi dove i dipendenti possono portare con sé i loro amici a quattro zampe, contribuendo a creare un ambiente più sereno e produttivo. Una progettualità che si concretizza ulteriormente portando l’ iniziativa anche all’interno di alcune importanti aziende su tutto il territorio nazionale.

In occasione di questo traguardo, Purina ha chiesto ai membri della Pets at Work Alliance, il gruppo di aziende che condivide il credo “Insieme è meglio, anche in ufficio”, di raccontare il progetto attraverso le loro voci ed esperienze. Dal suo lancio nella sede di Assago, il programma Pets at Work si è esteso agli uffici di Portogruaro e al polo logistico di Castiglione delle Stiviere, coinvolgendo infine tutto il Gruppo Nestlé.

Gli animali da compagnia sono parte integrante del nostro tessuto sociale e delle nostre comunità, con una popolazione pet in Italia che supera i 65 milioni, di cui quasi 19 milioni sono cani o gatti.

Tuttavia, una ricerca di Purina condotta con BVA Doxa rivela che oltre l’80% degli italiani non può portare il proprio pet in ufficio, nonostante molti desidererebbero farlo. Oltre sette persone su dieci riconoscono i benefici della presenza di animali sul posto di lavoro, come un miglior benessere emotivo, un ambiente più tranquillo e una riduzione dello stress. Questi valori sono da sempre al centro della filosofia di Purina e hanno ispirato la creazione del programma Pets at Work.

«Sono sempre più numerose le aziende che negli anni ci hanno contattato per intraprendere questo percorso insieme a noi» afferma Sara Faravelli, Corporate Communication Director Italia e Sud Europa di Purina. «In particolare, negli ultimi anni abbiamo visto un aumento esponenziale dei contatti per approfondire il tema, capire meglio le implicazioni e i benefici di una progettualità simile. Siamo davvero orgogliosi del fatto che riconoscono in Purina un punto di riferimento a cui affidarsi per l’implementazione di Pets at Work, così come ci riempie di soddisfazione vedere come il legame tra le persone e i pet stia evolvendo velocemente e come gli animali da compagnia ricoprano un ruolo sempre più cruciale nella società, a casa come in ambiente lavorativo».

I benefici del programma: socializzazione, riduzione dello stress e un miglior equilibrio vita - lavoro.

Grazie a una survey interna tra i dipendenti Purina emerge che il 100% degli aderenti all’iniziativa Pets At Work è soddisfatto e riconosce una migliore gestione del cane, meno sensi di colpa legati a lasciarlo a casa da solo e un migliore equilibrio lavoro/vita privata. Anche chi non ha usufruito in prima persona dell’iniziativa si dice molto soddisfatto, infatti al 93% dei dipendenti piace avere pet in ufficio, perché mettono di buon umore, incoraggiano l’adozione e facilitano le interazioni con i colleghi.

Oltre il 90% si dichiara orgoglioso di far parte di una realtà che sostiene ed implementa questa iniziativa e il 92% degli intervistati consiglierebbe ad amici che lavorano per altre aziende di inserire il programma Pets at Work nel loro programma di welfare. La presenza dei cani in ufficio crea infatti un’atmosfera migliore con meno stress e più socializzazione tra i colleghi.

Conoscere meglio i pet incoraggia l’adozione

L’incredibile impatto positivo dei pet in ufficio e la gestione ottimizzata che il programma Pets at Work offre ai proprietari sono due motivazioni potenti che possono addirittura incentivare l’adozione. Prendiamo come esempio YAM11203, un’agenzia creativa, casa di produzione e agenzia eventi. Valentina Corti, responsabile comunicazione e relazioni esterne, racconta come le ultime due dipendenti che hanno adottato un cane lo abbiano fatto proprio grazie a questo programma. Pets at Work ha infatti risolto diverse problematiche legate alla gestione e all’organizzazione della giornata lavorativa, che per anni le avevano scoraggiate.

Rispetto per i colleghi alla base della convivenza tra persone e pet

Anche i più scettici hanno vissuto positivamente la presenza dei pet in ufficio, e in molti casi hanno superato le proprie paure. Questo successo si deve al rispetto delle opinioni e delle preferenze di tutti: l’obiettivo del programma è creare un ambiente gradevole per tutti, permettendo a ciascuno di scegliere come e quanto interagire con i pet. Coloro che non amano la presenza dei cani in ufficio si sono sentiti rassicurati dai percorsi e dagli spazi dedicati, dagli ascensori alle sale riunioni, fino alla sala break. 

In aziende come UNI – l’Ente Italiano di Normazione, dove non esiste un’area dedicata al progetto, la regola è semplice: tutti possono portare il cane in ufficio, ma solo dopo aver verificato il consenso dei colleghi. Questo approccio, che incoraggia il dialogo aperto, si è sempre rivelato positivo.

La co-costruzione degli spazi a supporto delle esigenze di tutti

Nelle realtà appartenenti alla Purina Pets at Work Alliance, gli spazi sono stati progettati rispettando le esigenze di tutti, grazie a un dialogo continuo e all’ascolto attivo. Nella fase iniziale del progetto, i dipendenti sono stati coinvolti per esprimere i propri punti di vista e le loro aspettative. In alcuni casi, come per Zoetis, l’approccio è stato particolarmente inclusivo. Oltre ai proprietari di pet, anche i dipendenti più riluttanti sono stati coinvolti nella definizione del protocollo aziendale, in modo da ottenere una prospettiva completa e creare linee guida condivise e apprezzate da tutti.

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