Carefin24

Il vero tesoro è sopra di noi

Intervista a Sabrina Mugnos, scienziata autrice de “L’Universo che pensa”

Fuoco e ghiaccio, vulcani e il Grande Nord; universo e antiche civiltà senza tralasciare terremoti e rocce. Mondi paralleli, apparentemente lontani e destinati a non incontrarsi; mondi, però, con un unico comun denominatore: gli studi e la passione nei loro confronti di Sabrina Mugnos, geologa, vulcanologa e divulgatrice scientifica. Sì perché la grande abilità della professionista spezzina è proprio quella di conciliare gli opposti attraverso una narrazione precisa, puntuale di una disciplina spesso ritenuta “elitaria” e di difficile comprensione.

tesoro

 Eppure la Scienza “umanizzata”, come la definisce Mugnos, ha il grande dono di aprire le menti fornendo le risposte a quegli interrogativi a lungo tempo senza un “perché”. Ed è proprio ad uno di questi quesiti che la professionista ha scelto di dedicare il suo ultimo libro, “L’universo che sussurra” edito da Il Saggiatore.

«Siamo soli nel cosmo? Oggi il mondo scientifico ha la possibilità di rispondere a questo interrogativo che mi affascina e mi tormenta da tutta la vita – spiega Mugnos – Vent’anni fa usciva il mio “L’universo che pensa”, ora mi sono spinta ancora più in là toccando tematiche spesso ad appannaggio di discipline mistiche/religiose. Le evoluzioni dell’Astrobiologia sono davvero incredibili in questo senso, impossibile per me non parlarne». 

“L’universo che sussurra” è un viaggio nei meandri di questa disciplina fino al limite del possibile, guidati dalle voci e dalle storie di chi ogni giorno scruta il cielo in cerca di qualcosa in più di un silenzioso buio. Quando ci si addentra nella struttura dell’universo e ci si perde tra le sue meraviglie, gridare al prodigio è inevitabile. Pensiamo all’infinità di stelle e satelliti, alla diversità degli esseri che popolano il nostro pianeta, al perfetto meccanismo del DNA che regola miliardi di cellule.

 Non è un caso che di fronte a tutto ciò alcuni studiosi abbiano deciso di concentrare la loro attenzione proprio sullo spazio profondo e sulle potenziali tracce di entità extraterrestri. In queste pagine Sabrina Mugnos ci racconta dei suoi incontri con questi scienziati e ricercatori che indagano l’esistenza di «altre» forme di vita: dalle pionieristiche osservazioni dell’astronomo Frank Drake allo stupefacente segnale «Wow!» captato da Jerry R. Ehman;

 da chi studia i misteriosi Riftia pachyptila negli abissi oceanici a chi analizza gli esopianeti di Proxima Centauri; dalla Stazione radioastronomica di Medicina all’imponente Sardinia Radio Telescope di San Basilio, in provincia di Cagliari. Un’avventura nel regno del possibile che è anche un invito allo stupore: a tornare ad alzare lo sguardo al cielo e oltre; a sfidare i limiti che ci circondano, in questa porzione di galassia che abitiamo.

Laureatasi a Pisa in Geologia con indirizzo geochimico vulcanologico, Mugnos si è successivamente specializzata nello studio dell’Astrobiologia, diventando membro del Seti Italia (presso la Stazione Radioastronomica di Medicina – Bologna) e del Centro studi di esobiologia (Cse) di Milano, oltre che socia della Società italiana di scienze naturali.

Da qui innumerevoli viaggi ed avventure (tanto che la geologa è stata più volte definita “L’Indiana Jones in gonnella”), 15 pubblicazioni e svariate presenze in televisione ai microfoni di Rai e Mediaset, Kilimangiaro e Geo e Geo su tutte.

Mugnos, infatti, come affermato in precedenza, riesce a comunicare la Scienza in modo semplice, ma non semplicistico facendo appassionare al suo “universo” giovani e non. Una narrazione che trova terreno fertile anche sui social network, tanto che quando la professionista ligure giunge in un luogo sono assai numerose le persone che la cercano per esplorare nuovi mondi al suo fianco.

«Raccontare e divulgare fanno parte di me da sempre – rivela ancora la dottoressa – Il Sapere è quanto di più importante abbiamo a nostra disposizione e trasmetterlo è un dovere per la sottoscritta. Non importa che sia in Tv, sul Web o su una spiaggia: ciò che conta è fare “informazione” nel senso letterale del termine».

Un’informazione che Mugnos farà altresì al Wired Next Festival, il prossimo 29 settembre, oltrechè  in quel di Bologna il 7 settembre nientemeno che al Centro Visite Radiotelescopi M. Ceccarelli Ira-Inaf Medicina. 

«In seguito tornerò sui banchi di scuola per insegnare ai ragazzi del Liceo Scientifico quanta meraviglia c’è nel nostro mondo – conclude la geologa – Mi definisco una epistemologa della Scienza: l’imparare nasce dalla sua applicabilità nella vita reale».

POTREBBE INTERESSARTI