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Cisambiente-Confindustria: accordo importante con ANAS. I  rifiuti sono risorse 

Cisambiente-Confindustria: accordo importante con ANAS. I rifiuti sono risorse

L’asso giocato da Cisambiente Confindustria alla recente conferenza annuale potrebbe realmente essere il focus di una  politica industriale mirata a trasformare rifiuti in risorse. 

L’Italia esporta una quantità significativa di rifiuti, con circa 1,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani esportati nel 2023, pari al 4,6% della produzione totale. Gran parte di questi rifiuti, circa il 39,7%, sono costituiti da rifiuti derivanti da trattamento meccanico, e il 27,4% da combustibile solido secondario (CSS).

Abbiamo in casa una miniera di risorse preziose, che sono appunto i nostri rifiuti –ha dichiarato il Direttore Generale di Cisambiente Confindustria Lucia Leonessi, che ha presentato un’azione fattiva in questa direzione. Da elettrodomestici, abiti o pneumatici fuori uso si recuperano materie da reintrodurre nella Produzione – ha detto Lucia Leonessi–  In quest’ottica è nato il Protocollo d’intesa con Anas, azienda che sta puntando sull’uso di materiali riciclati nelle infrastrutture”.

Già alla scorsa riunione generale era stato enfatizzato il potenziale del granulato di gomma, derivante dal riciclo di pneumatici e del polverino, utile per la realizzazione di asfalto. 

Oggi dai PFU si ricavano materiali utili in diversi ambiti. Il polverino offre elevate capacità drenanti e garantisce una copertura stabile, meno soggetta a cedimenti. quindi materiali che possono essere impiegati in maniera innovativa per opere infrastrutturali”.

Il polverino tratto dal riciclo degli pneumatici: un risorsa di valore

Ogni anno in Italia si generano oltre 400.000 tonnellate di pneumatici fuori uso, di cui circa 240.000 tonnellate sono costituite da gomma. E Greentire, di cui abbiamo parlato su questa testata, lo ricicla con percentuali altissime. 

La firma di questo protocollo rappresenta un autentico punto di svolta per il nostro settore – sottolinea Roberto Bianco, presidente di Greentire e alla guida di GommAmbiente, l’area di Cisambiente Confindustria che rappresenta e valorizza l’intera filiera dei rifiuti in gomma.

Dopo molti anni in cui le applicazioni del granulo e del polverino di gomma si sono limitate a usi marginali e residuali rispetto alla potenzialità della produzione nazionale, la disponibilità di ANAS a valutare l’utilizzo sistemico di questa materia nei propri cantieri, a partire dagli asfalti modificati, cambia completamente le prospettive

“Parliamo di un impiego in grado, finalmente, di assorbire l’intera potenziale produzione italiana di gomma riciclata da PFU, con benefici enormi non solo sul piano economico, ma soprattutto ambientale

Ma non ci fermiamo qui. Oltre agli asfalti, questo protocollo apre la strada all’utilizzo del granulo e del polverino di gomma anche in dispositivi di sicurezza stradale come le barriere salva-motociclisti e barriere antirumore È un passo deciso verso un futuro più sostenibile, efficiente e sicuro per tutti.”

Economia circolare: un valore pari al 2,7% del PIL

La nostra manifattura ha ridotto le emissioni del 17% in dieci anni –ha detto Lara Ponti, Vice Presidente Confindustria Transizione Ambientale e Obiettivi ESG, confermando che l’Italia è tra le economie più sostenibili del G20. “Ora è il momento di consolidare questa leadership, rafforzando la capacità di innovazione, accelerando sugli investimenti e promuovendo un quadro europeo più omogeneo e favorevole”.

L’accordo con ANAS, che gestisce oltre 32.000 km di strade e autostrade,  ha una forte rilevanza. 

Il Contratto di Programma 2021-2025 prevede investimenti per circa 44 miliardi di euro, con un focus sul potenziamento e la sicurezza della rete, incluse opere di mitigazione ambientale e l’uso di materiali riciclati – ha evidenziato l’Amministratore Delegato di Anas Claudio Andrea Gemme  Abbiamo infatti avviato un percorso virtuoso per lo sviluppo di infrastrutture più sostenibili, in linea con gli obiettivi della Commissione Europea e in attuazione del recente decreto sui Criteri Ambientali Minimi (CAM) –ha specificato .

L’utilizzo del granulato di gomma riciclata non solo riduce l’impatto ambientale, ma migliora anche la protezione e la durata delle infrastrutture. 

18 materie prime basilari in mano a 5 produttori

“L’Europa, che ha puntato sull’elettrificazione, non ha pensato di costruire una propria filiera di approvvigionamento e oggi si ritrova prigioniera, con Pechino che gioca il ruolo di leader e detta le regole – ha chiosato il Responsabile del Reparto Materie Prime di Cisambiente Confindustria Gianclaudio Torlizzi – Per tutto il comparto delle materie prime, la situazione è da affrontare con urgenza: è sufficiente pensare che per circa 18 materie prime, tra le più richieste a livello mondiale, sono cinque i paesi produttori che controllano oltre il 50 per cento della produzione globale.

Ed è proprio qui il punto: smettere di vedere il rifiuto come tale e farne una risorsa. L’Italia ha una deficienza strutturale di materie prime che invece si trovano in ogni tipo di rifiuto, dai metalli alla carta, alle terre rare. 

Occorre una catena virtuosa nazionale, un sistema impiantistico all’avanguardia il blocco delle esportazioni di rifiuti all’estero che comporta una perdita dì competitività futura a favore di stati esteri non può più aspettare norme di contrasto –ha detto Flavio Raimondo, Vice Presidente Haiki+ e Vice Presidente Cisambiente Confindustriaabbiamo in “casa” tutti i materiali nobili ma ci deve essere la volontà di utilizzarli senza se e senza ma“.

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RAEE, un altro settore con sviluppi importanti

Anche il settore dei RAEE, Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, sta conoscendo sviluppi importanti – ha proseguito il DG Leonessi – Grazie a impianti che impiegano nuove tecnologie, dalle schede elettroniche dei nostri telefonini oggi possiamo estrarre metalli preziosi, come oro e argento, oltre a rame e palladio. Bisogna, però, lavorare sulla riorganizzazione dei centri di coordinamento, in modo che ci sia un controllo centrale a livello dello stato.

Abbiamo le risorse in casa, la nostra Industria sta lavorando per recuperarle in modo strategico ”. Il gruppo Iren ad esempio continua a investire negli impianti per il riciclo, come il primo impianto europeo progettato per il trattamento delle schede elettroniche provenienti dai rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche di Terranova Bracciolini.

Nell’ambito dei cavi, utilizzando opportune materie prime, “si può riciclare oltre il 90% e quello che non è riutilizzabile può essere impiegato nei termovalorizzatori, ma senza emissioni di gas tossici o corrosivi – ha spiegatoAlbano Bragagni (Presidente Tratos Spa) – Materie prime, come rame, alluminio, presenti in abbondanza nei cavi, e anche l’acciaio, possono essere riciclabili all’infinito. le materie principe utilizzate sono le poliolefine, anche queste in gran percentuale riciclabili”.

La nostra testata ha parlato diffusamente del riciclo degli pneumatici, che aziende come Greentire porta a percentuali quasi totali. L’attuazione di tutto questo non può prescindere da una politica industriale. Le aziende sono pronte. 

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