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Affitti brevi: scatta la rivoluzione del CIN, il codice che riscrive le regole

Il mese di settembre segna una svolta decisiva per il mercato degli affitti brevi in Italia. Da oggi, ogni proprietario o gestore di strutture ricettive – dalle classiche camere d’hotel agli appartamenti destinati alle locazioni turistiche e affitti inferiori ai 30 giorni – dovrà dotarsi del CIN, il Codice Identificativo Nazionale. Nessuna proroga all’orizzonte: ci sono solo 60 giorni per mettersi in regola con la nuova normativa.

Ma attenzione, il CIN non è solo un numero: è il passaporto per operare nel mercato degli affitti brevi in modo trasparente e conforme alla legge. Questo codice dovrà essere esposto in bella vista all’esterno della struttura e inserito obbligatoriamente in ogni annuncio pubblicitario, compresi quelli pubblicati su piattaforme come Airbnb e Booking.

Il CIN diventa così il lasciapassare indispensabile per chi vuole continuare a navigare senza intoppi in un settore in continua espansione. Un piccolo codice, dunque, che segna un grande cambiamento per tutti gli operatori: chi vuole restare in gioco dovrà adeguarsi, e farlo in fretta.

Piattaforma BDSR: come attivare il Codice

In concomitanza, è stata attivata la piattaforma nazionale BDSR del Mitur, il Ministero del Turismo, dove registrarsi per ottenere il proprio Codice. Per accedere al portale si deve utilizzare lo SPID o la CIE e occorre poi seguire una procedura guidata. Il Ministero del Turismo ha messo a disposizione un manuale di istruzioni scaricabile gratuitamente.

Controlli e sanzioni

Alla fine dei sessanta giorni lasciati per adeguarsi alla normativa, tutte le strutture ricettive dovranno essere in regola con il proprio Cin. Scatteranno, infatti, i controlli e, in caso di irregolarità, scatteranno le sanzioni. Le multe potranno variare da 500 a 5.000 euro per la mancata esposizione del Cin, con la possibilità di una immediata rimozione dell’annuncio dalle piattaforme online. I portali di intermediazione, come Airbnb e Booking, inoltre, hanno già comunicato che non pubblicizzeranno più le strutture prive di Cin. I controlli e le sanzioni effettive partiranno all’inizio del 2025.

Non solo CIN, ma anche requisiti di sicurezza e comunicazione obbligatoria

Il CIN è solo l’inizio delle novità per chi opera nel mercato degli affitti brevi. Oltre all’obbligo di esporre il Codice Identificativo Nazionale, i gestori devono rispettare una serie di requisiti operativi che vanno ben oltre la semplice registrazione. Primo tra tutti, l’obbligo di comunicare le generalità degli ospiti alle questure competenti tramite il portale alloggiati.web, entro 24 ore dall’arrivo.

Ma non è tutto: gli immobili destinati agli affitti brevi devono essere dotati di dispositivi di rilevazione del gas e di estintori portatili, in linea con le normative vigenti. E per chi gestisce l’attività in forma imprenditoriale, cioè con più di quattro immobili, le regole diventano ancora più stringenti: è necessario garantire la sicurezza degli impianti, seguendo le disposizioni previste dalle normative statali e regionali.

Insomma, il mercato degli affitti brevi si fa più sicuro, trasparente e regolamentato, ma i gestori devono essere pronti ad adeguarsi per non rischiare sanzioni.

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