Il Valore genera lavoro: ecco ValoryApp che mette in comunicazione studenti e aziende
Una vita trascorsa nel marketing e nella comunicazione, un viaggio in treno e un desiderio improvviso di cambiare pagina, di rivolgere ai giovani i propri obiettivi di esistenza e di business. “Si può dire che la mia sia stata la classica folgorazione sulla via di Damasco”, rivela Simona Dell’Utri, Ceo di ValoryApp ambizioso ed innovativo progetto di restituzione di valore, appunto, alle generazioni future. Valory, infatti, non è solamente un’applicazione digitale, ma un collettore di idee, formazione, progetti ed eventi per i ragazzi dai 14 ai 29 anni. Un luogo protetto per far emergere le loro passioni, guidarli verso il mondo del lavoro e, soprattutto, ascoltare la loro voce; il tutto, attraverso la segretezza della tecnologia (su Valory si comunica tramite Avatar in totale assenza di giudizio e pregiudizio) e il supporto di partner qualificati.
"Era il 2017 e stavo andando a Milano in treno per un corso quando la mia attenzione è stata colpita da un gruppo di ragazzini che, anziché comunicare tra di loro, chattavano con lo smartphone - spiega Dell’Utri - Dopo qualche istante il convoglio è passato accanto ad un casolare con un murales dalla scritta “Voglio un mondo all’altezza dei sogni che ho”, nota frase di una canzone di Luciano Ligabue; in quel momento mi sono resa conto che quei tre adolescenti stavano urlando, seppure in silenzio, i loro desideri: ho capito, quindi, che da quel giorno avrei dedicato la mia esistenza al mondo dei giovani".
Simona Dell'Utri
Da qui la volontà di creare una web app in grado di coinvolgere e stimolare i ragazzi nel perseguimento del loro valore: “Agli studenti non servono solo insegnanti, ma guide – prosegue la Ceo di Valory – Per questo motivo ho cercato persone che potessero comunicare con loro tramite passioni e vocazioni: producer musicali, scrittori, artisti. L’esempio è fondamentale per un ragazzo, parlare con chi è riuscito a realizzarsi in modo schietto e diretto un’opportunità; in questo modo anche i professori che fanno parte del team Valory sono riusciti a scollegarsi dalla dinamica scolastica insegnante-studente”.
Comunicazione, ascolto, empatia
Quale impatto un “prof” possa lasciare nella vita di un teenager Simona lo sa bene grazie a quel nonno, ordinario in Filosofia, che ha sempre creduto in lei fin da bambina spingendola a migliorarsi ogni giorno e ad avere sempre un occhio di riguardo verso il prossimo. “Molti ragazzi fanno fatica a parlare, a lasciarsi andare, a raccontare le loro debolezze e le loro difficoltà – rivela ancora Dell’Utri – Il lockdown, poi, ha forzato l’isolamento e l’acuirsi di patologie legate al rapporto coi pari e non solo; gli effetti postpandemici sono, purtroppo, ancora visibili oggi. Per questo ho attivato fin dalla nascita della app uno sportello d’ascolto con l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia a cui i nostri iscritti possono accedere via chat e in forma anonima”.
I ragazzi valory
L’universo Valory attualmente è composto da 3500 giovani provenienti da tutta Italia con una preponderanza per la fascia 17-24 anni, “il periodo di ricerca vera e propria dell’identità”, sottolinea Dell’Utri.
Ma come si entra in Valory? Registrandosi e scaricando la app disponibile sia per IOS che per Android: “La piattaforma è destinata a tutti coloro che vogliano entrare in connessione con l’universo dei ragazzi e portare loro valore – sottolinea la Ceo – Abbiamo numerose aziende che fanno parte del circuito e che realizzano Contest per stimolare gli iscritti e dar loro strumenti utili per la strada per l’inserimento nel mondo del lavoro”. Quali sono dunque le categorie in questione? “I ragazzi hanno stilato cinque regole che, secondo loro, le imprese devono rispettare per essere teenager free – dice ancora l’imprenditrice – Le abbiamo raggruppate con l’acronimo STILE: S, socializzazione (la capacità di essere iperconnessi); T, trasparenza (regole poche e chiare); I, immediatezza (velocità nel processare i metodi di lavoro); L, libertà nel poter agire e nella gestione delle risorse; infine, E, esperienza (i giovani quando entrano nel mondo azienda vogliono vivere delle esperienze, in tutte le mansioni dall’amministrativa a quella manovale)”.
Il ricavato dalle sponsorizzazioni aziendali, inoltre, sarà destinato alla creazione di un fondo destinato ai giovani stessi: “Vogliamo dar vita ad un circolo virtuoso in tutti i sensi – il nostro obiettivo è diventare un Hub certificato in cui il ragazzo valory si riconosca per valore e formazione”.