Tecnologia SDrive: biofisica e Ai al servizio della prevenzione
Ogni volta che facciamo una risonanza magnetica in ospedale abbiamo la dimostrazione pratica di una cosa: le nostre cellule “risuonano”, appunto, con l’esterno. In particolare, gli atomi di idrogeno seguono il nuovo campo magnetico impostato dal radiologo.
Le nostre cellule comunicano ogni giorno con l’esterno e sono i fattori ambientali a determinare al 90% e oltre quali geni esprimeremo e quali terremo silenti.
Il navigatore della salute è, perciò, al 90% in mano nostra. Anche in gravidanza, i fattori ambientali -e ciò che accade nei primi 1000 giorni di vita- determinano la salute del nascituro e delle future generazioni.
Ma come possiamo sapere quali fattori ambientali ci stanno danneggiando?
15 minuti e 3 radici di capello per mappare l’interno organismo
La biofisica e l’AI si sono unite per consentire la lettura del sistema corpo in pochissimo tempo. Il capello è sempre stato un biomarcatore utilizzato in tossicologia, o per determinare il livello di minerali. Ma oggi può fare molto di più. Può rivelarci oltre 800 marcatori epigenetici attraverso il sistema SDrive: un piccolo dispositivo, grande quando un CD, che grazie a una bobina di Tesla e a un cervellone capace di elaborare dati velocemente, utilizzando a AI, può dire al medico quali fattori ambientali stanno squilibrando il nostro sistema.
Inquinanti, sostanze chimiche, campi elettromagnetici, alimenti sbagliati, patogeni (virus, batteri, muffe, spore). Ma altresì stress psichico o infiammazione cellulare. Sintesi proteica, metabolismo degli zuccheri, sistema adrenergico, sonno.
Dal test del bulbo è possibile verificare se il nostro sistema endocrino, cardio vascolare, cerebrale, intestinale, sono in equilibrio. E avere un piano nutrizionale completo a 90 giorni.
Si tratta di una gigantesca e perfetta “fotografia” in grado di dare un quadro di insieme e non di leggere le pagine a pezzi.
Una tecnologia arrivata in Italia grazie a Giorgio Terziani e a Cellwellbeing
Giorgio Terziani è l’imprenditore che oltre 20 anni fa ha scoperto SDrive. E che da vari lustri organizza convegni di divulgazione medico scientifica imperniati sulla rivoluzione epigenetica.
“La ricerca scientifica ci dice da anni qual è l’impatto dell’inquinamento sulla nostra salute. Ma cosa stiamo facendo per evitarlo? Come possiamo proteggere le future generazioni dalla sprogrammazione della vita indotta dagli interferenti endocrini, da sostanze come mercurio, alluminio, piombo? Anche l’infertilità, che sta raggiungendo percentuali altissime a causa degli inquinanti, è un problema di portata immensa. Per non parlare della sindrome dello spettro autistico, passata ormai a 1 su 40 bambini” spiega l’imprenditore, che ha fondato una Scuola di Alta Formazione Epigenetica proprio per formare i medici al nuovo paradigma. SDrive infatti è diffuso in oltre 300 centri in Italia e vanta migliaia di professionisti che lo impiegano con successo nel mondo”.
Un approccio clinico integrato
“Devo tantissimo al grande Sergio Stagnaro, cui ho dedicato il recente convegno di Bologna, dove sono intervenute oltre 600 persone e medici da ogni parte di Italia –continua Giorgio Terziani- Stagnaro è stato il padre della semiotica e della bio fisica quantistica, lui ha scoperto i reali rischi congeniti. Ogni patologia nasce dalla cellula, in particolare dai mitocondri che sono il centro energetico deputato a produrre energia. Prendiamo ossigeno dall’aria e idrogeno dal cibo come carburanti ma…che aria respiriamo? E che cibo mangiamo? L’ambiente in cui siamo immersi è altamente pro infiammatorio, il problema è che questo scatena processi silenti che sfociano in patologia quando ormai il vaso è colmo”.
Una tecnologia che consente al medico una visione profonda in pochi minuti e in modo non invasivo
Oggi, grazie a questa meravigliosa tecnologia e a medici formati per leggerla, trovare il bandolo della matassa è possibile.
“Il medico trova in SDrive un alleato insostituibile – spiega Giorgio Terziani- Può infatti leggere immediatamente quali sono i fattori chiave da affrontare con urgenza e utilizzare, a ragion veduta, tutti gli esami che la tecnologia mette a disposizione”.
La mappatura effettuata da SDrive è unica al mondo. Attraverso la radice del capello, la biofisica consente di leggere tutti gli spettri di frequenza, dal violetto all’infrarosso, conservati in quel formidabile archivio che è il capello.
Il capello è in grado di registrare fattori difficilmente captabili altrove, se non attraverso esami molto complessi. Per questa ragione, il test SDrive fornisce un quadro completo non solo sotto il profilo biochimico, ma altresì biofisico e cellulare.
Le informazioni registrate nel capello vengono elaborate digitalmente e inviate tramite una connessione Internet al Centro tecnologico S Drive ad Amburgo, in Germania, al fine di conseguire il report: un rapporto completo su immunità e benessere.
Le cellule si riprogrammano ogni giorno: si può prevenire e orientare il navigatore alla salute
“Se la genetica scrive a penna, l’epigenetica scrive a matita –specifica l’imprenditore- Inoltre nessuno parla di ossigeno: eppure è vitale per la salute. Ce lo hanno ricordato di recente i tre Nobel Ratcliffe, Semenza e Kaelin, che nel 2019 hanno conquistato il riconoscimento, scoprendo come le cellule si adattano alla mancanza di ossigeno. Anche questo è un fattore chiave per riportare le cellule in salute: l’ossigeno si può integrare durante la vita evitando le pericolose condizioni di ipossia che portano a patologie degenerative gravissime. Nei nostri convegni affrontiamo anche questa tematica. SDrive è in grado di rilevare altresì i fattori metabolici, la sintesi proteica, l’idratazione cellulare, la condizione degli acidi grassi essenziali”.
“La situazione del microbiota è un altro aspetto che condiziona pesantemente la salute: abbiamo di recente scritto un libro, insieme a Francesco Garritano, che si occupa specificamente di fibromialgia. Anche qui, SDrive fa tantissimo per orientare il medico ai vari filoni di guarigione: basti solo pensare agli antiossidanti e a come possono cambiare la composizione dei batteri intestinali”.
SDrive nel programma di Università di Sassari per mappare i centenari dell’Ogilastra
La professoressa Grazia Fenu Pintori, del dipartimento di scienze biomediche dell’università di Sassari, sta portando avanti uno studio sugli ultracentenari della Blue zone Ogliastrina, avvalendosi del dispositivo di mappatura dei fattori epigenetici SDrive.
Oltre a due dottorati, che mettono al centro il concetto di epigenetica, è iniziata la mappatura della popolazione centenaria con prime, sorprendenti, rilevazioni che confermano l’importanza dei fattori ambientali –soprattutto l’assenza di stress e la vita in comunità.
“Vogliamo dare riscontro a questa scienza e costituire una bio banca dei fattori ambientali (Longevity Wellness Epigenetic Research) –ha detto Fenu Pintori- Chi usa il test di mappatura SDrive potrà convogliare i dati in questo grande archivio, affinché siano messi a disposizione della ricerca”.