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L’intelligenza applicata alla piastrella. E alla gestione di un’impresa

Innovare, senza snaturarsi. Aggiungere valore poggiando su un’identità forte.

Gruppo Romani, con le sue piastrelle intelligenti capaci di dialogare con i sistemi di domotica grazie a una micro scheda a sensori integrata nella lastra ceramica, rappresenta esattamente questo. 

La capacità del made in Italy autentico di guardare alla modernità, poggiando su fondamenta di bellezza che restano uniche. L’attitudine del Gruppo a dialogare con l’esterno, cercando nuove vie e ispirazioni produttive, c’è sempre stata. 

Il fondatore, Paolo Romani e i suoi figli, che lo seguono nell’avventura imprenditoriale, ha sempre puntato su ricerca e sviluppo, attivando protocolli con Università e collaborazioni con architetti e interiors. Qui, però, Romani si proietta in nuovi ambiti applicativi delle lastre ceramiche, varcando la soglia di quello che lo stesso Romani definisce “rivoluzione 5.0”.

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Giorgio e Paolo Romani

Un progetto finanziato dal Mise

La piastrella sensorizzata è frutto di quattro anni di ricerca e nasce dalla volontà del gruppo Romani di trasformare le lastre ceramiche in elementi intelligenti, attivandole in particolare in due ambiti dell’edilizia ovvero pareti ventilate e pavimenti sopraelevati. Per arrivare a questo, sono stati investiti 10 milioni di euro e depositate due domande di brevetto industriale, in Italia ed Europa. 

Il progetto è stato finanziato dal Mise per la sua coerenza verso logiche di investimento in ricerca e sviluppo sostenibile, con il coinvolgimento di partner tecnici quali Sacmi, Iprel, CNR, Trebax e Studio-IOT. 

«Per la buona riuscita di questo ambizioso progetto – afferma Paolo Romani, AD del Gruppo – devo ringraziare i due co-inventori, il nostro Direttore Industriale, Ing. Alessandro Berselli, quale responsabile del progetto, e il Dr. Marco Bonvino dello Studio IOT, che ha sviluppato la parte di microelettronica, oltre naturalmente i nostri collaboratori che hanno partecipato a tutte le fasi sperimentali, di prototipazione e di test».

Come funzionano le piastrelle intelligenti?

Le smart tiles di Gruppo Romani sono uno strumento di monitoraggio in vari ambiti. La micro scheda elettronica con sensori MEMS (micro electromechanical system) viene integrata in un alloggiamento sul retro della piastrella, in grado di inviare all’interno di un cloud i dati rilevati. Questo, senza inficiare la qualità estetica che contraddistingue da sempre la produzione del gruppo, che si fregia di oltre 60 stili e decorazioni.

Nel caso di applicazione in parete ventilata, ad esempio, si potrà rilevare la temperatura, l’umidità, il grado di rugiada, gli urti o la deformazione indotta da eventi sismici. Un altro tipo di sensore, installato nel caso di posa di pavimenti galleggianti, potrà rilevare eventuali sovraccarichi, monitorare il flusso delle persone, accendere allarmi perimetrali e dialogare con il sistema di illuminazione per far accendere le luci al calpestio.

«La principale destinazione d’uso a cui abbiamo lavorato è stata il rivestimento di pareti ventilate di edifici residenziali e commerciali –prosegue Paolo Romani-  L’innovativa caratteristica di trasmettere le informazioni dei parametri strutturali ed ambientali più importanti può aprire scenari di interesse in un’ottica di messa in sicurezza e prevenzione di molti edifici, costituendo una valida soluzione, ad alto valore aggiunto, attualmente unica nel suo genere».

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Un gruppo che ha risolto con successo il passaggio generazionale

Il cavalier Lamberto  Romani e sua moglie Anna Maria Spadazzi  fondano Ceramica Serenissima nel 1968, a Casalgrande di Reggio Emilia. La prima acquisizione arriva proprio con l’ingresso in azienda dei figli Giorgio e Paolo: si tratta di Serenissima Cir, a cui si aggiungerà Cerasarda, dando vita al gruppo Serenissima Cir Industrie Ceramiche SpA.

L’espansione avviene con grande rispetto e valorizzazione del territorio: il gruppo ingloba Cercom (gres procellanato tecnico), investe 3,5 milioni per l’Opificio Cerasarda, acquisisce  Isla Tiles e aggiorna il sito produttivo di Rubiera con un investimento di 20 milioni di euro. Così, con passi progressivi e condivisione progettuale fra fondatori e seconda generazione, avviene la nascita di Gruppo Romani nel 2016. Un’azienda da da 130 milioni di fatturato, presente 86 paesi, con 3 impianti produttivi, 8 milioni di metri quadri realizzati per anno, uno showroom in Cina. 

 

Lo sforzo di innovare costantemente, sono un patrimonio non solo aziendale, ma umano, in rappresentazione del concetto stesso di Made in Italy che non è solo una caratteristica produttiva bensì un’attitudine. Si chiama gestione illuminata dell’impresa che, oltre a collaborare con Università IUAV di Venezia, mette a disposizione una borsa di studio per gli studenti del nuovo corso di architettura della Moda. 

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