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Attacchi informatici, il problema delle imprese italiane

Attacchi informatici, il problema delle imprese italiane

Due imprese italiane su 5 (ovvero il 41%) subiscono mensilmente attacchi informatici ai loro ambienti di tecnologia operativa (OT) ma solo un quarto di esse considera la sicurezza OT una priorità: è quanto rivela il nuovo report presentato nei giorni scorsi da Palo Alto Networks, tra i leader mondiali della cybersecurity.  

La ricerca evidenzia, infatti, un chiaro disallineamento tra lo stato del panorama delle minacce cyber e il livello di resilienza informatica delle aziende italiane, sottolineando la complessità associata al miglioramento della sicurezza OT. 

«L’Italia è un’economia leader nell’automazione industriale, con una scala globale e molte infrastrutture critiche – afferma Helmut Reisinger, CEO EMEA e LATAM di Palo Alto Networks  – Per mantenere questa posizione di forza anche in futuro, l’OT industriale deve essere protetto. Questo report spiega perché gli ambienti OT sono diventati un obiettivo così attraente nelle operazioni industriali: la loro complessità e un’architettura tecnologica frammentata li rendono vulnerabili ad attacchi informatici che possono avere immense implicazioni finanziarie e politiche».

Le cyber minacce alle operazioni industriali stanno diventando sempre più sofisticate

I tipi di attacchi che prendono di mira le attività industriali variano, con malware, ransomware e presenza di APT che preoccupano maggiormente gli esperti di cybersecurity (rispettivamente 31%, 22% e 22%). Un’ulteriore ricerca di Unit 42 ha rilevato che il settore manifatturiero italiano è il più colpito dal ransomware, rappresentando il 20% di tutti gli attacchi ransomware in Italia nel 2023.

Sempre secondo il nuovo studio, il 74% degli intervistati italiani considera gli attacchi basati su intelligenza artificiale alle infrastrutture OT un problema critico oggi, mentre il 58% afferma che lo diventeranno nei prossimi tre anni. Tuttavia, vi è un consenso generale sul fatto che le soluzioni abilitate da AI svolgeranno un ruolo centrale nel proteggere le infrastrutture OT: la maggior parte degli intervistati italiani ritiene che le soluzioni di sicurezza basate su intelligenza artificiale (85%) e i SOC (73%) saranno fondamentali per rilevare e bloccare gli attacchi a queste infrastrutture. Inoltre, oltre la metà degli intervistati prevede che l’AI nelle soluzioni di protezione OT contribuirà a risolvere le carenze di competenze in materia di sicurezza nei prossimi anni.

La complessità continua a ostacolare l’adozione di soluzioni di sicurezza OT

L’analisi ha rivelato che per oltre il 60% degli intervistati italiani la sfida principale nell’acquisto di software e apparati per la sicurezza OT è la complessità dei prodotti, evidenziando la necessità di una tecnologia più semplice e intuitiva.

Semplificando le architetture tecnologiche e gli strumenti di sicurezza e adottando un approccio alla cybersecurity basato su piattaforma, le aziende possono proteggere in modo più efficace i loro ambienti OT complessi. Questo aspetto trova riscontro in Italia, con una maggioranza significativa (76%) che prevede di consolidare le tecnologie di cybersecurity IT e OT.

«Con la crescita del volume e della sofisticazione degli attacchi informatici, la necessità di rafforzare la resilienza informatica degli ambienti OT non è mai stata così critica – concludono Michele Lamartina e Umberto Pirovano, Country Manager e Senior Manager Systems Engineering di Paolo Alto – Affrontare questa sfida richiede uno stretto coordinamento e allineamento tra i team IT e OT per ottenere risultati migliori in termini di cybersecurity; Ciò richiede l’abbattimento dei tradizionali silos e l’adozione di un approccio più unificato con strategie di sicurezza olistiche, policy e piattaforme che affrontino vulnerabilità e rischi insiti in entrambi gli ambienti».

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