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RAEE: Lombardia sul podio, ma serve un salto

RAEE: Lombardia sul podio, ma serve un salto

Dobbiamo ormai ragionare in ottica mondo. Abbiamo le nostre eccellenze, ma la transizione ecologica ed energetica ci impone di commisurare i nostri progressi allo scenario globale. 

E in questo ambito, i ragionamenti sono due: le Terre Rare (REE), necessarie per tecnologie chiave come batterie, turbine eoliche e dispositivi elettronici e le materie prime elettriche ed elettroniche riciclate (RAEE).

Aspetto quest’ultimo cruciale, visto l’impatto ambientale legato alla estrazione di Terre Rare: non a caso la Cina, paese leader in questo ambito, sta avviando un numero consistente di brevetti nel settore del riciclo delle REE.

Una ricerca capillare, svolta da Area Science Park e Università Milano Bicocca, ha evidenziato la dinamicità della Cina nel riciclo delle REE, con le università capofila dell’innovazione, mentre Stati Uniti e Giappone sono emersi come leader tecnologici. 

I ricercatori, Riccardo Priore, Marinella Favot e Marco Compagnoni, ci fanno riflettere sul fatto che l’Europa resta indietro, che necessiterebbe tra le altre cose di una politica di gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici più sistematica, migliorando la raccolta, potenziando gli impianti e incentivando l’uso delle materie prime seconde. 

RAEE: il primato lombardo

Nel 2024 la Lombardia ha raccolto oltre 43.900 tonnellate di rifiuti elettrici ed elettronici, equivalenti al peso di 121 Airbus A380, evitando emissioni pari a 292.000 tonnellate di CO2 e risparmiando oltre 59.000.000 kWh di energia elettrica.

Oltre a lavatrici, lavastoviglie, forni, l’incremento più importante si è avuto grazie ai piccoli dispositivi elettronici, il cui riciclo è stato promosso da iniziative di comunicazione a carico di Erion WEEE, il consorzio del sistema Erion dedicato a questo genere di rifiuti. Immense, le quantità di ferro, rame, alluminio, plastica raccolti. 

Ma, nonostante l’eccellenza, il Direttore generale di Erion WEEE, Giorgio Arienti, lamenta eccesso di burocrazia: “anche a livello regionale, la macchina della raccolta dei RAEE è stata lenta e spesso ingolfata da un’eccessiva burocrazia, causando un effetto domino già noto:  non c’è recupero di materiali senza riciclo, ma non c’è riciclo senza raccolta. Confidiamo che le recenti misure legislative adottate dal Parlamento italiano possano rappresentare un nuovo punto di partenza, grazie alle semplificazioni, alle campagne di comunicazione e alla reale collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti: comuni, negozianti, cittadini e consorzi. In questo processo, che è già iniziato, siamo sicuri che la Lombardia darà, come sempre, un contributo fondamentale in chiave di sostenibilità e tutela del territorio”.

RAEE
Giorgio Arienti, Direttore Generale di Erion WEEE

Sorgenti luminose esauste: anche qui, numeri soddisfacenti

Da valutare, anche le 3.156 tonnellate di RAEE raccolte e gestite dal consorzio Ecolamp nel 2024, con un incremento del 21% rispetto al 2023. A essere recuperate sono le sorgenti luminose esauste, in particolare il riciclo di pannelli fotovoltaici cui Ecolamp ha dedicato il servizio ExtraVoltaico

Sostanzialmente stabile il canale di raccolta di lampadine e sorgenti luminose presso le isole ecologiche – il raggruppamento R5 dei RAEEche cala di sole 13 tonnellate rispetto al 2023 (-1,5%). Una bella sorpresa arriva da Caserta, che con le sue 48 tonnellate si conferma prima provincia del Sud, seguendo Bologna, Roma, Bergamo e Milano (91 tonnellate).

Ecolamp, nato nel 2004 per volontà dei maggiori produttori illuminotecnici, dal 2015 è fra i soci fondatori di Eurolight, associazione europea nata per dare voce ai sistemi collettivi RAEE specializzati nei rifiuti di illuminazione, coinvolgendo e sensibilizzando l’opinione pubblica. 

Oggi Ecolamp, in un’ottica di economia circolare, garantisce il recupero di oltre il 95% dei materiali di cui questi rifiuti sono composti e il corretto smaltimento delle sostanze inquinanti, evitando che vengano disperse nell’ambiente.

Lo stato dei brevetti e le innovazioni nel riciclaggio di REE

Lo studio di cui sopra, è illuminante, anche grazie a una metodologia di indagine che ingloba molteplici dati sui brevetti, sia qualitativi sia quantitativi. La domanda globale è incrementata di 2,7 volte dal 2010,  arrivando a 472 unità. La Cina emerge come la terra più attrattiva per la protezione delle invenzioni di riciclaggio di REE, poiché riceve 17 volte più domande rispetto agli USA. 

Vi è anche da dire che la Cina ha concentrato la normativa ambientale per la produzione di REE in poche aziende statali, aumentando l’interessa per fonti alternative e per il riciclaggio; inoltre già la Cina raffina materiali vergini e può riciclare scarti e residui della produzione di REE pre consumo. Infine, la Cina ha adottato politiche di incentivo ai brevetti e di rafforzamento della protezione della proprietà intellettuale. A livello di richiedenti, le università cinesi sono le più produttive in termini di numero di domande di brevetto.

Quando si passa alla qualità come indicatore, i richiedenti statunitensi sono i più citati. Si potrebbe dire che gli innovatori  di Usa e Giappone nel riciclaggio delle REE sembrano essere all’avanguardia tecnologica, mentre il trasferimento di conoscenze degli innovatori cinesi a quelli stranieri è limitato. I paesi europei fanno affidamento su importazioni di REE già raffinate o su componenti di prodotti contenenti Terre Rare. Questa possibile lacuna di conoscenze e industriale nella lavorazione delel REE è indicata anche dalla presenza di progetti finanziati dalla Ue in questo campo.

EU Critical Raw Materials Acts

Dopo avere riconosciuto il ruolo dell’economia circolare nella fornitura di CRM, l’EU Critical Raw Materials Act stabilisce che la capacità di riciclaggio della UE dovrebbe essere in grado di produrre almeno il 25% del consumo annuale di CRM dell’Unione entro il 2030 e, per quanto riguarda i REE, introduce un passaporto di prodotto per i “magneti permanenti”. 

La UE è ancora indietro sull’innovazione delle tecnologie di riciclaggio di REE.  Non ha giovato il picco dei prezzi delle Terre Rare, che ha limitato la spinta stabile all’innovazione nel recupero di questi materiali preziosi. Altri fattori su cui lavorare sono  i tassi di raccolta dei rifiuti elettronici e la sua bassa concentrazione di REE, la complessità di materiali e progettazione dei dispositivi, che influenzano la recuperabilità dei materiali.

In ogni caso, affinché l’offerta di REE riciclate venga assorbita dal mercato, sembra necessario promuovere la produzione di componenti che contengano questi materiali, spesso concentrata in Cina.  Servono reti internazionali di economia circolare, armonizzazioni delle politiche di gestione dei rifiuti e il raggiungimento di economie di scala. 

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