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Ecco Italian Founder Fund, il primo fondo di venture capital italiano creato da imprenditori digitali

Dispone di oltre 50 milioni di euro provenienti interamente da capitali privati: si chiama Italian Founder Fund (IFF) ed è il primo fondo di venture capital italiano creato da imprenditori digitali e dedicato ai founder. Il fondo è stato costituito da più di 100 imprenditori con diverse età, esperienze e competenze, accomunati dalla volontà di investire nel talento e nell’impegno di una nuova generazione di visionari per sviluppare l’ecosistema digitale e l’innovazione in Italia. Inoltre, circa venti family office e alcuni dei migliori professionisti dell’ecosistema italiano hanno affiancato questi imprenditori per potenziare il network e le competenze.

Il fondo nasce dal desiderio della comunità dei founder italiani di apportare sia una visione imprenditoriale che maggiori capitali per supportare, con metodo e know-how, le sfide complesse tipiche delle start-up. L’iniziativa è partita all’interno di Koinos Capital SGR, che finora si è concentrata sul Private Equity con un approccio imprenditoriale e una visione industriale. Ora, espandendo il suo raggio d’azione al Venture Capital, Koinos si evolve strategicamente verso una società di investimento multi-asset.

Lorenzo Franzi, ex partner di Global Founders Capital, il fondo di VC di Rocket Internet, è stato scelto per guidare IFF. Franzi ha una vasta esperienza internazionale nell’investment banking e come founder di una start-up digitale. Tornato in Italia dopo molti anni all’estero, ha commentato:

«Con l’esperienza e il network dei nostri investitori, vogliamo permettere ai talenti e ai validi progetti che intercetteremo di nascere e crescere, trasformando il potenziale in aziende capaci di generare valore, cambiamento e posti di lavoro. Questo è un segnale di maturità importante per l’ecosistema digitale italiano, simile a quanto avvenuto in altri Paesi dove i fondi di VC alimentati da capitali privati e dall’esperienza di founder di successo sono espressione di un ecosistema maturo e in crescita».

Questi tipi di fondi sono già presenti in altri mercati, come Founders Fund negli Stati Uniti, 10x Founders in Germania, Galion.exe in Francia, ByFounders in Scandinavia e Dutch Founders Fund in Olanda.

La strategia di Italian Founders Fund prevede di operare come lead investor in fase pre-seed e seed su start-up innovative fondate da imprenditori italiani, in Italia o all’estero, o su start-up estere interessate a crescere nel mercato italiano.

IFF offre alle proprie portfolio company competenze, esperienze, tempo e network di una base di investitori eterogenea e altamente qualificata. I founder investitori partecipano attivamente nel processo di individuazione delle opportunità di investimento e analisi, fornendo al team operativo una prospettiva più approfondita del settore e delle sfide delle società target. Inoltre, IFF funge da porta d’accesso privilegiata per i fondi internazionali che desiderano investire in Italia, coinvolgendoli direttamente nel co-investimento.

IFF si pone l’obiettivo di realizzare 25 operazioni nel corso della sua durata, con investimenti per singola società tra 500 mila e 1,5 milioni di euro, con la possibilità di ulteriori 2,5 milioni in round successivi. Il fondo ha già registrato un grande interesse durante la fase di raccolta fondi, permettendo di finalizzare i primi due investimenti in JetHr, una tech company che semplifica la gestione del personale, e Glaut, attiva nelle ricerche e sondaggi di mercato tramite intelligenza artificiale. Sono già in corso di finalizzazione altre tre operazioni.

Tra i più di 100 imprenditori di Italian Founders Fund ci sono i fondatori di alcuni dei più importanti player nel mondo digitale e imprenditoriale italiano, con età che variano dai 24 ai 65 anni e provenienti da tutto il territorio nazionale. Insieme, hanno creato realtà che danno lavoro a 55 mila dipendenti e generano un fatturato di circa 5,2 miliardi di euro. Tra questi figurano nomi come Giuseppe Amitrano (Dils), Gabriele Antonelli (SpazioDati), Marcello Ascani (Flatmates Agency), Alessandro Ballerio (Elmec Informatica), e molti altri.

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