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Per cento (mila) vetrine servono Economia, Commercio e Visione

Per cento (mila) vetrine servono Economia, Commercio e Visione

Esistono professioni istituzionali e professioni “effetto Domino”, create dalla genialità individuale, dalla fusione di percorsi di studio e dall’ intuizione soggettiva.

Oggi guardiamo vetrine come scenografie teatrali, manichini e figure antropomorfe immense stampati in 3D, senza pensare che qualcuno ha precorso i tempi e diluito la creatività nella macchina aziendale, portando il marketing a fiorire attraverso il visual.

Ying Cao è l’unione virtuosa fra due culture, il pragmatismo e l’estetica, che insieme hanno condotto a un’azienda unica nel suo genere, capace portare sviluppo prodotto e marketing a lavorare sinergicamente usando anche (ma non solo) la creatività

Dopo due lauree -una conseguita in Cina e poi alla facoltà di Economia e Commercio a Bologna -e un master con ICE, Ying è partita da un’esperienza in seno al gruppo La Perla per approdare al gruppo Oniverse. Qui, sperimentando  modalità di outsourcing calibrate alla perfezione sulle esigenze del marchio Tezenis,  ha affinato  le sue competenze per  lanciarsi poi nell’avventura imprenditoriale della sua Candy’s International.

Quella di Ying è una storia che insegna come il carattere e la contaminazione culturale determinino l’ossatura di un edificio imprenditoriale: “ho amalgamato la creatività italiana e la capacità tecnologica cinese”, commenta lei, che reca queste caratteristiche anche nella propria matrice genetica. Cinese naturalizzata italiana, Ying ha aperto la Candy’s International, dedicata alle soluzioni retail per sviluppo e internazionalizzazione dei brand  made in Italy

Le sue soluzioni tecnicamente sostenibili e visivamente emozionanti hanno conquistato marchi come Moncler, Hermès, Atelier Eme, Gucci, Weekend Max Mara.

Lo stesso concetto si rispecchia nel settore del design e dei complementi d’arredo con Candyslab, dove la proposta dei prodotti mantiene quell’elevato standard di qualità  garantito dall’attento e competente team che Ying ha saputo formare e far crescere dando l’opportunità  alle persone di essere coinvolte nelle sue stesse esperienze.

Meta di successo, ma la parte più bella è il viaggio

Molto interessante, dal punto di vista imprenditoriale, è il percorso che ha portato Ying Cao a usare le competenze maturate dapprima nel corso di laurea cinese, poi alla facoltà di Economia e Commercio a Bologna (laurea conseguita senza una iniziale conoscenza della lingua italiana, ndr), inclusa  la sua tesi sperimentale e  il suo coinvolgimento nel programma post universitario,  dove la cultura orientale e occidentale venivano messe a confronto.

Ho vissuto un sistema comunista ma ho scelto economia qui in Italia, avevo una fascinazione per il mondo occidentale. Gli esami di diritto sono stati i più difficili, non trovavo corrispondenza nella mia cultura di base, i codici sono stati tradotti successivamente. Il confronto fra i due sistemi è stato alla base della mia tesi. Poi, una volta tornata, l’ingranaggio universitario era interessante ma non mi entusiasmava. Ho fatto anche pratica per 18 mesi in uno studio di commercialisti, ma non era la mia strada. Dopo un master con ICE ho avuto un contatto con il gruppo La Perla, azienda in cui venivano sviluppati progetti per l’Oriente. E qui, il ruolo di manager nel settore outsourcing per la linea donna, mi ha aperto la mente e prospettive di creatività applicata all’organizzazione”.

Il ruolo chiave nel gruppo Oniverse e il volo come imprenditrice

Nel 2003, un colloquio con il Gruppo Oniverse e il volo come imprenditrice cambiano il percorso di Ying. “Il progetto Tezenis era agli inizi, c’erano solo una ventina di negozi ed era necessario coordinare la produzione in paesi diversi, le materie prime. Ho toccato tutti i marchi e i settori del gruppo, cambiando alcune impostazioni del lavoro. Sono riuscita a trovare soluzioni economicamente vantaggiose ed esteticamente soddisfacenti”.

La peculiarità del lavoro di Ying è di toccare vari ambiti per arrivare al risultato: “quello della vetrina non era ancora un settore definito, siamo stati pionieri.”

Un bio polimero alla base di meraviglie tecno-estetiche

Nel 2009 Ying fonda la sua realtà imprenditoriale, Candy’s International, mettendo insieme un team eterogeneo che studia la fattibilità tecnica ed estetica dei progetti: “quando un brand deve realizzare migliaia di vetrine nel mondo serve organizzazione. Banalmente, anche solo stampare etichette in 50 lingue la richiede. Abbiamo un ufficio progetti, un reparto comunicazione, un ufficio tecnico e creatività, partiamo dall’idea e arriviamo alle soluzioni”.

La vera innovazione tecnica rimane l’utilizzo del filo in PLA, un biopolimero ottenuto da materie prime rinnovabili di origine vegetale, come l’amido di mais eco compostabile, per strutturare forme di grandi dimensioni.  Ad esempio, la stampante 3D con ingombro da 1 metro per 20 per formare opere di dimensioni giganti, fino a oltre 4-5 metri di altezza.

Candyslab e la nuova sfida dei complementi d’arredo, di stile pop e design italiano

Candyslab, Italian Pop Design, è la nuova realtà nel settore dei complementi d’arredo. Ying ha idee chiarissime, personalità di ferro e attitudine alla scoperta costante di vie nuove. Questo progetto affianca oggi marchi come Kartell, Fornasetti, Seletti, Qeeboo e altri marchi di riferimento nel panorama italiano e internazionale.

Nel mondo di Candyslab la rivisitazione e lo sviluppo nascono da un’idea, al fine di rendere un oggetto unico, funzionale e di tendenza. I prodotti vengono realizzati con tecniche di stampo industriale. Un processo coordinato e seguito a 360 gradi da Ying e dal suo team. In tutto questo, Ying torna a far fiorire anime diverse, con un occhio marketing non comune sul mercato.

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