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Rosa Barba è la prima artista italiana a vincere lo Zurich Art Prize 

Rosa Barba è la prima artista italiana a vincere lo Zurich Art Prize

Lei viene da Agrigento ma si è formata in un contesto internazionale. “Lui” ha origini svizzere e un montepremi finale da 130 mila franchi.

Lei è la talentuosa Rosa Barba. “Lui” il ricco e ambito Zurich Art Prize 2026 (annunciato questa estate), giunto ormai alla diciannovesima edizione e realizzato dal gruppo di assicurazioni in collaborazione con il Museum Haus Konstruktiv sin dal 2007.

Rosa Barba
Rosa Barba

Rosa Barba è la prima artista italiana a vincere questo Premio tanto ambito tenendo alta la bandiera italiana e dimostrando una spiccata creatività, un approccio concettuale particolarmente originale e una sensibilità non comune che le sono valsi il plauso generale della critica e il premio finale della giuria per la sua pratica installativa, la cui maestria deriva da anni di studio nell’ambito concettuale.

Il momento è dunque quanto mai “storico” poiché per la prima volta un artista italiano (donna o uomo che sia) si aggiudica finalmente il prestigioso premio svizzero.

Presente di diritto nell’olimpo artistico delle voci italiane più rappresentative del Bel Paese e al tempo stesso più riconosciute all’estero, Barba – classe 1972 – risiede a Berlino e dal 2023 insegna arte al Politecnico di Zurigo mentre le sue opere continuano a fare il giro del mondo in contesti di assoluto prestigio fra cui il Centre Pompidou di Parigi, la Tate Modern di Londra, la Neue Nationalgalerie di Berlino e la Biennale di Venezia.

Questa artista-scultrice, che utilizza spesso nei suoi lavori  anche film e sonoro, è assolutamente sui generis oltre ad essere un’attenta indagatrice del mondo naturale e degli impatti di quest’ultimo a livello umano. 

Recente  la sua installazione cinetica The Ocean of One’s Pause presentata al MoMA di New York insieme a una selezione di opere (realizzate nell’arco di 15 anni) che esplorano la luce in un’ottica di cambiamento ecologico.

Rosa Barba è nota per le sue installazioni sognanti e i suoi film che esplorano cinema, tempo, memoria e ambiente secondo un atto continuo di rara grazia.

“Il mio lavoro implica sempre una ricerca del sublime, in qualche modo, ed esplora la percezione e il modo in cui guardiamo le cose, anche quando sono pericolose o catastrofiche”, ha dichiarato lei stessa alla rivista Art in America aggiungendo che nelle sua arte  “c’è sempre questo senso di fragilità: catastrofe e bellezza spesso strettamente legate, e mi interessa seguire questa linea”.

Lo Zurich Art Prize non poteva che andare a lei! Assegnato a una pratica artistica capace di coniugare “il patrimonio culturale dell’arte costruttivista-concreta e concettuale alle tendenze contemporanee“ questo premio va oggi a un’artista italiana che non ha nulla da invidiare ai precedenti vincitori del calibro di Arthur Lescher, Damián Ortega, Latifa Echakhch, Adrián Villar Rojas e Tino Sehgal, giusto per citarne alcuni.

Salendo sul podio della 19° edizione dello Zurich Art Prize, Barba si prepacrea ricevere 30.000 CHF (32 mila euro circa) per la vittoria ottenuta, oltre a 100.000 franchi svizzeri (circa 106 mila euro) per realizzare la sua mostra presso il Museum Haus KonstruktHaudi Zurigo, istituzione dedicata all’arte costruttivista, concreta e concettuale che propone ogni anno 4/5 mostre temporanee in parallelo alla preziosissima collezione permanente che include la leggendaria Rockefeller Dining Room dell’artista svizzero Fritz Glarner.

Immagine di Giordana Sapienza

Giordana Sapienza

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