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Lusso e Arte. Cartier espone al Victoria and Albert Museum

Lusso e Arte. Cartier espone al Victoria and Albert Museum

Rullo di tamburi nel mondo del lusso e grande evento per l’universo arte. Cartier si presenta in pompa magna al Victoria and Albert Museum di Londra con una mostra di oltre 350 gioielli, che sarà visitabile fino al 16 novembre 2025.

Presente di diritto nella lista dei più importanti musei a livello mondiale, risalente al 1852 e dedicato alle arti applicate e alle arti minori con incursioni nella pittura (soprattutto disegno), scultura e architettura attraverso sezioni ad hoc, il Victoria and Albert Museum è un’istituzione intoccabile e ineguagliabile con una immensa collezione permanente di oltre 4,5 milioni di oggetti, 145 gallerie ospitate al suo interno e un’estensione pari a 5,1 ettari.

Dall’antichità ai giorni nostri, dalle culture d’Europa al Nord America, senza dimenticare Asia e Nord Africa, 5.000 anni di storia dell’arte si aggirano silenziosi fra gli spazi di questo museo che possiede fra l’altro la più grande collezione al mondo di opere del Rinascimento italiano al di fuori del nostro Paese. In pratica … un sogno ad occhi aperti!

E ad abbagliare contribuiscono inoltre opere uniche di alta gioielleria contemporanea come quelle di James Rivière, a cui oggi si affianca con le sue preziosissime creazioni Cartier, “Gioielliere dei re, re dei gioiellieri”,  come lo ha definito Edoardo VII del Galles.

La storia ha inizio nel 1847 con Louis Cartier che fonda una dei marchi del lusso più importanti su scala globale, cogliendo prima di tutti l’importanza del mondo dell’orologeria sino a creare nel 1904 – quando ancora si parla solo di “segnatempo da tasca” – un orologio da polso per il leggendario aviatore brasiliano Santos Dumont.

L’anno successivo, nel 1905, Louis Cartier firma poi un contratto con Edmond Jaeger per il quale produrrà orologi in esclusiva. Da qui un’escalation di successi: il rivoluzionario Tank nel 1917, il Tortue nel 1928; poi il Pasha nel 1984 e via ancora con modelli che in oltre 170 anni di storia hanno consolidato il mito di una maison tra le più ricche e creative al mondo.

Il sincretismo tra gioielleria e orologeria che contraddistingue Cartier fa da contraltare a un savoir fair artigiano che nel tempo ha portato alla creazione di eccellenti e strabilianti risultati estetici con accessori preziosi, spesso dal design ardito, capaci di evocare un’idea di lusso che è una questione culturale prima ancora che una tendenza fashion.

Proprio  nel 1909 in New Bond Street 175 con l’apertura della sede londinese si è fortemente consolidata l’allure internazionale del brand e oggi a Londra fa ritorno Cartier con una mostra strepitosa di opere-gioiello considerate a tutti gli effetti lavori di arti decorative, oltre ad essere diventate oggetto di venerazione e di studio.

“L’art d’etre unique” di Cartier si esprime al Victoria and Albert Museum con una serie imponente di gioielli senza eguali: dalla tiara Scroll che fu indossata dalla regina Elisabetta II in occasione della sua incoronazione ai due anelli di fidanzamento di Grace Kelly, dalla spilla con il diamante rosa Williamson, commissionata sempre dalla Regina Elisabetta II nel 1953 e realizzata con il raro diamante rosa da 23,6 carati a orologi iconici, pietre storiche e disegni inediti tratti dagli archivi della maison. Tra i prestiti speciali figurano anche opere provenienti dalla Collezione Reale e da collezioni privati nonché da importanti musei britannici e internazionali.

Sotto il profilo storico, la straordinaria esposizione alla Sainsbury Gallery del V&A di South Kensington, progettata dall’architetto e artista britannico Asif Khan MBE attraverso una scenografia immersiva, racconta l’evoluzione di Cartier il cui poderoso appeal si è esteso e continua ad estendersi a personalità internazionali del mondo del cinema, della musica e della moda.

Sospesi tra luce, suono e storia, i gioielli in mostra racchiudono tutta la gloria della Maison.  Saranno esposti anche il magnifico collier a forma di serpente realizzato da Cartier per l’attrice messicana María Félix nel 1968 e la Tiara Manchester (1903), creata per la Dowager Duchess of Manchester per un totale di tre sezioni tematiche.

Ogni sezione è chiamata ad esplorare la creatività di Cartier e il suo stile distintivo, l’ingegneria tecnica di volta in volta perfezionata e l’artigianato eccelso che ha reso la maison una pioniera nel settore della gioielleria.

I curatori Helen Molesworth e Rachel Garrahan hanno sicuramente lavorato in maniera sublime a questa mostra da sogno che merita di essere vista, sentita e senza dubbio ricordata.

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