Fenomeno “Queen Agers”: le donne over 50 e i viaggi d’avventura.
Che si tratti di Cina o Corea, Marocco o Tanzania, Turchia o Guatemala, l’importante è che la destinazione garantisca viaggi d’avventura. Nasce il fenomeno “Queen Agers”. Sempre più donne, soprattutto over 50, si lasciano infatti convincere da viaggi in terre lontane che hanno il sapore della scoperta e il brivido dell’avventura, tra parentesi esperienziali e culturali, anche verso mete meno convenzionali.
Spesso si prediligono tour “studiati a tavolino” da operatori del settore, per viaggi in assoluta sicurezza e che portano lontano verso Asia, Africa e Sudamerica chiunque sia pronto ad osare.
In un orizzonte travel sempre piu sfaccettato fra destinazioni orientali, africane, mediorientali e centroamericane, si sta dunque ridisegnando la mappa del turismo internazionale proprio grazie a queste temerarie “Queen-Agers”, donne con un’età compresa tra i 40 e i 75 anni, economicamente indipendenti e culturalmente curiose, amanti soprattutto dei “women-only tours”, con guide esperte e itinerari autentici.
Ma da dove arriva il termine “Queen-Agers”? Anche questa volta bisogna guardare Oltre Oceano e nello specifico agli Stati Uniti dove l’espressione affonda le sue radici volendo indicare quelle donne che hanno raggiunto piena autonomia, totale controllo di sé e possibilità sempre più ampie di viaggiare scegliendo rotte non tradizionali, oltre ad optare per esperienze immersive.
Una vera e propria rivoluzione che da un lato sta riportando in auge il concetto di viaggio quale esperienza di vita ed esplorazione geografica congiunta ad una trasformazione interiore, e dall’altro sta cambiando la percezione di sicurezza di alcuni territori e Paesi come il Marocco, la Turchia, il Guatemala o la Tanzania.
Esotiche, avventurose, più o meno lontane, dall’atmosfera cosmopolita o dai paesaggi fiabeschi, sempre più accessibili rispetto al passato, perfette per chi è alla ricerca di un viaggio trasformativo dove cultura, natura e spiritualità siano in costante dialogo assicurando una connessione profonda con le tradizioni locali, le nuove mete delle Queen Agers di tutto il mondo vanno ben oltre il concetto di tour.
In questo rinnovato scenario, anche il lontano Oriente riveste sempre maggiore appeal turistico e la Cina è in pole position insieme con la Corea del Sud, meta ambitissima e dal forte potere attrattivo grazie alla combinazione vincente di innovazione tecnologica, tradizione buddhista dall’enorme fascino e cosmesi avanzata.
Rappresentativa del fenomeno “Queen Agers” è anche la combinazione intergenerazionale che emerge come elemento vincente: “Si trovano insieme donne di diverse età, gruppi multi-generazionali di nonne, madri e nipoti, ma anche di amiche che decidono di rivedersi condividendo questo tipo di esperienza“ spiega Nicola Moltrer, titolare di Viaggigiovani.it, tra i primi operatori italiani ad aver intercettato questo trend, sviluppando linee di prodotto specifiche.
Le previsioni per i prossimi due anni confermano la crescita del fenomeno. Le prenotazioni per destinazioni orientali, africane e centroamericane mostrano incrementi a doppia cifra, con particolare interesse per esperienze che combinino avventura controllata e comfort.
“Il nostro approccio dimostra che destinazioni considerate complesse diventano accessibili attraverso tour studiati per piccoli gruppi, con guide esperte e itinerari che bilanciano sicurezza e autenticità – prosegue Moltrer – Le Queen-Agers non cercano solo una vacanza, ma un’esperienza che le arricchisca culturalmente, e le trasformi e questo è esattamente quello che proponiamo: un’esplorazione geografica e del sé. In parole brevi: sai come parti ma non come torni!”.


