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La Cucina Italiana: un pilastro da 41 miliardi per l’economia

Nel 2024, la cucina italiana ha registrato un boom senza precedenti: i ristoranti del Bel Paese hanno generato un volume d’affari di ben 41 miliardi di euro, con una crescita impressionante del 9,6% rispetto all’anno precedente.

Questo risultato straordinario non solo ha consolidato la leadership dell’Italia nel panorama europeo, ma ha anche ribadito il suo primato globale. La cucina italiana, infatti, ha raggiunto un valore complessivo di oltre 240 miliardi di euro nel mondo, con un aumento di 12 miliardi rispetto al 2022.

Questi dati, presentati nel Foodservice Market Monitor di Deloitte, confermano come la tradizione culinaria italiana continui a essere un vero e proprio volano per l’economia. Il report è stato svelato durante la tavola rotonda “Le catene di ristorazione in Italia, tra opportunità e criticità”, organizzata da Aigrim (Associazione Imprese Grande Ristorazione Multilocalizzata).

La cucina italiana non è solo sinonimo di eccellenza, ma rappresenta un patrimonio culturale che ogni giorno attira milioni di persone da tutto il mondo, consolidando la reputazione del Made in Italy. L’impatto economico è evidente: il settore ristorativo, con la sua capacità di adattarsi e innovare, continua a crescere trainato dall’amore globale per la gastronomia nostrana.

L’Italia ha così confermato il suo ruolo di leader, sia in termini di qualità che di espansione economica. Un successo che non si limita al territorio nazionale, ma che si estende in ogni angolo del pianeta, facendo della cucina italiana un fenomeno mondiale.

Street Food: Il trend che conquista il Mondo

Il settore del Foodservice italiano continua a sorprendere per i suoi numeri in costante crescita, e nel 2024 la “cucina italiana nel mondo” ha visto un ulteriore incremento del suo valore globale.

«Un segnale molto positivo», ha sottolineato Tommaso Nastasi, partner e value creation service leader di Deloitte Italia, «che riflette l’eccellente performance dei Full Service Restaurant».

L’Italia, infatti, si conferma al primo posto in Europa per valore generato nel settore della ristorazione.

Un’area particolarmente interessante è quella delle catene di ristorazione: sebbene in Italia la loro diffusione sia inferiore rispetto alla media mondiale (10% contro il 35%), il Paese sta seguendo la tendenza globale con una traiettoria di crescita significativa. Tuttavia, è il street food a rubare la scena tra i trend emergenti.

Amato da sempre più consumatori in ogni angolo del pianeta, lo street food sta vivendo un’espansione senza precedenti, guidato dall’apprezzamento per la qualità e l’autenticità dei piatti semplici e gustosi che caratterizzano questa offerta.

Particolarmente rilevante è la crescita nei Paesi asiatici, dove la domanda di cibo italiano di strada continua a salire.

Questa evoluzione riflette non solo il cambiamento delle abitudini alimentari, ma anche il desiderio di esperienze culinarie rapide e autentiche, che riescono a coniugare tradizione e innovazione.

Le catene valgono un terzo del mercato globale, in Italia solo il 10%

Significativa la crescita delle catene, che ormai rappresentano un terzo del mercato globale del Foodservice e che registrano una crescita di circa il 10% su base annua, principalmente trainate dalle regioni Asia-Pacifico ed Europa (rispettivamente con valori del +14,7% e +12,2%).

Al contrario degli altri Paesi, in Italia le catene non sfondano: l’incidenza sul totale del mercato italiano rimane piuttosto bassa (10%), anche se la loro crescita su base annua è allineata all’andamento globale. In termini di formati, a livello globale oltre il 60% delle catene nel 2023 appartengono al formato Quick Service Restaurant (Qsr).

Nel mercato mondiale del Full Service Restaurant, i primi 10 Paesi in termini di dimensioni del mercato rappresentano circa il 77% del totale. L’Italia si conferma il primo europeo nel segmento Fsr nel 2023 con 41 miliardi di euro, mostrando una crescita quasi a doppia cifra rispetto all’anno precedente (+9,6% su base annua).

La cucina italiana cresce: Usa, Germania e Brasile i Paesi che la amano di più. Come anticipato, nel 2024 la cucina italiana nel mondo vale il 19% del mercato mondiale del Full Service Restaurant, mentre Cina e Stati Uniti corrispondono a circa il 63% per un totale di circa 152 miliardi di euro. La crescita rispetto all’anno precedente è stata del +5,4%, sorpassando i valori pre-pandemici del 2019 (236 miliardi di euro). Usa, Germania e Brasile risultano i Paesi con la maggior penetrazione della cucina italiana sul totale dei Fsr (rispettivamente 35%, 23% e 23% del totale).

Nel frattempo si fanno largo nuove abitudini di consumo. I consumatori ricercano sempre di più un’offerta customizzata, sia in termini di prodotto che di servizio, mostrando un forte interesse nel formato di Eatertainment, ovvero ristoranti che presentano una forte componente di intrattenimento.

In termini di abitudini di consumo, la sperimentazione della settimana corta in oltre 20 Paesi induce i ristoratori a considerare anche il venerdì come una giornata festiva, favorendone la redditività. Si verifica sempre più frequentemente anche il fenomeno dello snacking, con i consumatori che preferiscono fare più piccoli pasti durante la giornata invece dei pasti tradizionali.

Il futuro del cibo italiano passa sempre più dalle strade, offrendo un accesso democratico ai sapori autentici della nostra cucina, capace di conquistare i palati globali con la stessa efficacia con cui lo ha fatto nei ristoranti.

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Anna Lobascio

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