Esosomi vegetali: in Italia un leader europeo
A l’Aquila ha sede un’eccellenza europea nel campo degli esosomi vegetali. Si chiama ExoLab e ha appena chiuso un round di finanziamento da 5 milioni di euro per lo scale up industriale e l’espansione internazionale.
Gli esosomi sono l’Internet dei sistemi viventi: rappresentano il meccanismo di comunicazione della natura. Questi complessi, attivi sia nel nucleo sia nel citoplasma, trasportano messaggi da una cellula all’altra e danno luogo a un dialogo biologico importante per la buona salute delle cellule stesse, dei tessuti, dell’organismo.
Ebbene, ExoLab è il maggior produttore europeo di esosomi vegetali e, come spiega Valerio Carconi, founder e sales&maketing manager, li trae direttamente dalla natura.
“L’Italia è la prima nazione al mondo per controlli sull’ agricoltura. Se i frutti sono coltivati in modo biologico, hanno più esosomi e si rivelano inoltre più efficienti rispetto a quelli cresciuti con agricoltura convenzionale facendo uso di pesticidi. Noi a ExoLab abbiamo brevetti per l’utilizzo di esosomi vegetali biologici”.
I brevetti, come spiega Valerio Carconi, sono ben 9: “7 sono collegati alla parte esosomi come ingrediente, 1 è un farmaco di nostra creazione, 1 ulteriore brevetto è una piattaforma di caricamento”.
Si, perché gli esosomi non trasportano “solo” il loro contenuto: possono veicolare anche elementi “caricati” su di essi. “Possono essere caricati con molecole esogene –continua il manager- sono migliori rispetto ai liposomi, poiché gli uni sono naturali e riconosciuti dal corpo, i secondi sono sintetici”. Si può immaginare quale vantaggio rappresenti questo veicolo, soprattutto per l’industria della cosmesi. Ma altresì per la farmaceutica.
“La nostra piattaforma di caricamento ci consente di fare progetti con grandi case farmaceutiche che vogliono caricare molecole poco bio disponibili. Gli esosomi aumentano la disponibilità”.
Un’occasione d’oro per la cosmesi
ExoLab ha davanti un futuro di leader nella produzione di ingredienti per cosmetici e integratori.
Tutto è partito anni fa da due scienziati, oggi soci ExoLab, Mariantonia Lagozzi e Stefano Fais, ricercatori in oncologia e medicina molecolare per ISS: interrogandosi sullo sviluppo del cancro e sulle sue modalità di espansione, si sono imbattuti nella potenza degli esosomi. Ma in ambito umano ci si scontrava con problemi di manipolazione genetica, mentre in campo vegetale il problema non si pone.
Gli ambiti di applicazione sono tanti e promettenti: “uno studio clinico sulla fertilità commissionato da Guna ha rivelato un potenziale immenso nell’utilizzo degli esosomi. Abbiamo somministrato esosomi a un campione di donne che facevano la Fivet e con il nostro protocollo l’integratore ha aumentato le gravidanze del 50%”.

Il miracolo di questi essenziali elementi è che non solo trasportano, ma stimolano la cellula a produrre ciò che manca e arrivano al mitocondrio, la centralina energetica, la regia del metabolismo. E gli esosomi possono combattere uno dei nostri nemici più grandi, lo stress ossidativo.
“È come se le cellule si riattivassero. Abbiamo il proposito di realizzare studi campione in aree inquinate come Taranto e Palinuro”.
I progetti in campo sono infiniti, la fertilità è certamente uno dei più importanti ma altresì la ricrescita dei capelli, il miglioramento della pelle.
Espansione industriale e partnership strategiche
“Siamo i primi in Europa per volume di esosomi prodotti e, a differenza dei competitor che partono da vegetali o staminali per cui è necessario avere terreni di coltura, partiamo dal fresco, ci basta un filare di uva o filare di arancio”. Il finanziamento è un propulsore importante per Exolab: il nuovo spazio triplicherà la capacità produttiva, portandola da trecento a mille metri.
“Stiamo per chiudere una partnership distributiva con dsm-firmenich Ventures, multinazionale da 15 miliardi, leader in ingredientistica cosmetica. Qui l’esosoma vegetale è il core business”.
Sul fronte nutraceutico, lo sviluppo sarà paese per paese, poiché ogni nazione ha una sua regolamentazione.
“Siamo i primi in Europa per volume di esosomi prodotti e, a differenza dei competitor che partono da vegetali o staminali per cui è necessario avere terreni di coltura, partiamo dal fresco, ci basta un filare di uva o filare di arancio”. Il finanziamento è un propulsore importante per Exolab: il nuovo spazio triplicherà la capacità produttiva, portandola da trecento a mille metri.
“Stiamo per chiudere una partnership distributiva con dsm-firmenich Ventures, multinazionale da 15 miliardi, leader in ingredientistica cosmetica. Qui l’esosoma vegetale è il core business”.
Sul fronte nutraceutico, lo sviluppo sarà paese per paese, poiché ogni nazione ha una sua regolamentazione.
